“La politica della Regione Veneto ha sbagliato in modo
colpevole in merito alla Sanità, i veneti devono sapere e i responsabili
devono essere denunciati”. La denuncia arriva dai sindacati della Cgil
di Vicenza, che si sono riuniti con i dipendenti delle
aziende sanitarie del Veneto.
Dirigenti medici e veterinari, tecnici ed amministrativi e personale
del comparto hanno denunciato senza mezzi termini “l’errata e colpevole
politica del personale attuata dalle Regioni, in particolare dalla
Regione Veneto, nei riguardi dei dipendenti del SSN (Sistema Sanitario
Nazionale)”.
5 i punti critici sui quali i sindacati puntano il faro.
“Esempi evidenti di questa colpevole scelta del Veneto sono il voluto
disinteresse della Regione nei riguardi dell’enorme problema creato
dall’invecchiamento del personale sanitario, con i massicci
pensionamenti degli ultimi anni, e nei riguardi dell’errata
programmazione della formazione specialistica dei Dirigenti del Ruolo
Sanitario con il risultato di una elevata carenza di specialisti, e
quindi l’impossibilità di compensare il turnover”, spiegano da Cgil.
Ma non è tutto. I sindacati non ci stanno ad ‘alleggerire’ la
situazione e sottolineano ulteriori pesanti criticità: “La voluta
creazione di condizioni crescenti di disagio lavorativo nei riguardi del
personale sanitario dipendente del SSR, conseguenti ad un progressivo
aumento dei carichi di lavoro, incuranti spesso delle condizioni minime
di riposo, del rischio lavorativo per la salute degli stessi operatori e
del rischio clinico per i pazienti. Tutto questo per ovviare alla
carenza di personale ed alla scelta di non garantire il turnover per
risparmiare e fare bella figura nel mondo politico, malgrado il Veneto
non sia stato finora in piano di rientro. La Regione Veneto ed i suoi
organismi di controllo si sono disinteressati nei riguardi delle sempre
più frequenti omissioni ed errate attuazioni di norme contrattuali a
danno dei dipendenti, da parte delle aziende sanitarie. Tutto questo è
stato attuato con il chiaro obiettivo di fare cassa e coprire i
disavanzi aziendali conseguenti ad una errata gestione delle aziende ed è
perdurato nel tempo, malgrado le ripetute segnalazioni fatte dalle
OO.SS. alla Regione ed il preoccupante aumento dei contenziosi legali.
Questo comportamento è frutto di un colpevole disinteresse o di un
pericoloso disegno politico”.
I sindacati si sono anche scagliati contro “la decisione scandalosa
della Regione Veneto di ricorrere alla Corte Costituzionale contro
l’incremento del 3,48% della massa salariale (previsto per il rinnovo
del CCNL della Dirigenza del Ruolo Sanitario e sancito per legge
nazionale) con il preciso intento di fare cassa a scapito dei dipendenti
e di ricattare il Governo al fine di conseguire un ulteriore aumento
del FSN, malgrado quello in atto fosse stato già accettato dalla
Conferenza Stato Regioni. Questo atteggiamento cinico e totalmente
avverso ai dipendenti è stato la causa più importante del ritardo di
circa un anno delle trattative per il rinnovo del CCNL della dirigenza
del Ruolo Sanitario e della crescente disaffezione di tali dipendenti,
disposti anche a lasciare il SSN per migrare al privato o all’estero pur
di non subire più tale clima”.
Però guai a ricordare che la sanità del Veneto è sempre stata "governata"
RispondiEliminada chi abbiamo continuato a votare in quantità crescente...
Da giugno 1995 a oggi, la Regione Veneto è sempre stata governata da Forza Italia e dalla Lega Nord.
RispondiEliminaIn particolare, i cosiddetti "governatori" sono stati: dal 1995, Giancarlo Galan, detto il Doge, pregiudicato, propugnatore anche della vergogna rappresentata dall’ospedale di Santorso, di Forza Italia, condannato a due anni e 10 mesi di reclusione e al pagamento della multa di 2,6 milioni di euro e, dal 2010, Luca Zaia, di Lega Nord, che ha trovato l’attuale disastro, ma che, in questi ultimi 9 anni, non è riuscito a porvi rimedio.
certa gente nonsi tocca
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