Il quadrante dell’Orologio di Piazza dei Signori a Padova, un orologio
astronomico con i movimenti del Sole e della Luna, è un unicum nel
panorama delle Torri dell’orologio che a partire dal ‘300 adornano le
piazze d’Italia e di tutta Europa a vanto e gloria delle civiche
autorità, in quanto vede rappresentati plasticamente i simboli di 11
Segni, e non 12, dello Zodiaco. Il simbolo assente, una falsa assenza, è
quello della Bilancia.
L’attuale collocazione della Torre risale al rifacimento urbanistico della dominazione veneziana (a partire dal 1404). Sotto la Signoria dei Carraresi (a partire dal 1317) l’Orologio, ideato da Jacopo Dondi (1344), era nella loro reggia, rivolto verso il Duomo; sotto Venezia viene spostato e incorporato (1437), sovrastandone l’arco di accesso, nel Palazzo del Capitanio che domina la Piazza dei Signori. Del primitivo orologio si mantenne l’impianto del quadrante astronomico che, solo agli occhi dei non esperti non presenta il Segno della Bilancia. Essa c’è, ma non rappresentata da una bilancia. Infatti, ad una occhiata più attenta, si noterà che il Segno dello Scorpione ha una ampiezza di 60°: i primi 30° occupati dalle sue chele che indicano la Bilancia, chiamata in greco, per l’appunto, Xelài, e cioè le Chele (dello Scorpione).
L’attuale collocazione della Torre risale al rifacimento urbanistico della dominazione veneziana (a partire dal 1404). Sotto la Signoria dei Carraresi (a partire dal 1317) l’Orologio, ideato da Jacopo Dondi (1344), era nella loro reggia, rivolto verso il Duomo; sotto Venezia viene spostato e incorporato (1437), sovrastandone l’arco di accesso, nel Palazzo del Capitanio che domina la Piazza dei Signori. Del primitivo orologio si mantenne l’impianto del quadrante astronomico che, solo agli occhi dei non esperti non presenta il Segno della Bilancia. Essa c’è, ma non rappresentata da una bilancia. Infatti, ad una occhiata più attenta, si noterà che il Segno dello Scorpione ha una ampiezza di 60°: i primi 30° occupati dalle sue chele che indicano la Bilancia, chiamata in greco, per l’appunto, Xelài, e cioè le Chele (dello Scorpione).
veneto a 360°
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