domenica 19 maggio 2019

Na ombra de vin

Passeggiando per Venezia, spesso sentirete qualcuno dire all’altro: “Andemo bevar un’onbra”(andiamo a bere un’ombra). Seguiteli e li vedrete entrare in un bar, ordinare bicchieri di vino e continuare a chiacchierare davanti fin che non sono finiti…
Ma perché chiamare “ombra” un semplice bicchiere di vino? E’ una tipica parola veneziana che si usa da secoli e per di più nata nel centro assoluto della città: piazza San Marco!
La piazza era già allora, come si può anche verificare nei quadri e nelle incisioni degli artisti dal XIV secolo in poi, gremita di bancarelle varie, solitamente attorno alla base del campanile di San Marco: rigattieri, panettieri, spezieri, mescite di vino ecc… quale miglior luogo per ritrovarsi!? Ma rimanere a parlare sotto il sole fa sete... per cui i mescitori di vino intenti a dissetare la folla! E per non rovinare il prezioso liquido, per mantenerlo sempre fresco malgrado il caldo che a volte soffocava tutta la città, giravano con la loro bancarella attorno al Campanile, inseguendo la sua ombra man mano che si spostava il sole, il vino per essere buono, doveva rimanere all’ombra… Detto, fatto: ormai il vino a Venezia si chiamava “ombra”. Si andava a bere in piazza un bicchiere di “ombra”… No, troppo lungo. Si andava a “bever un’ombra”! E così il bicchiere di vino rimase per sempre l’ombra.
E i nostri mescitori di vino? Con una così gran responsabilità, loro rimasero fino all’ultimo, anche quando tutte le altre bancarelle erano scomparse. Il campanile con loro attorno era il luogo di ritrovo per tutti, dalla gente comune ai patrizi che uscivano dal Palazzo Ducale, uomini e donne e bambini, nessuno mancava. Scomparirono solo con i primi bar.
Ancora oggi i veneziani vanno nei “bacari”, parola tipica veneziana per le osterie, ed è usanza accompagnare questa “ombra” o queste, da “cicheti” ovvero golosissimi assaggini di ricette veneziane, polenta con baccalà, polpettine di pesce o di carne, polipetti, sarde in saor, seppioline, musetto, fior di zucchine fritti, ecc..
Pian piano questo appellativo si è diffuso in tutto il Veneto.
Veneto 360° 










2 commenti:

  1. Grazie di queste pillole! Non si finisce mai di imparare!

    RispondiElimina
  2. Interessante, grazie. Mi viene in mente una frase sentita molte volte :
    "Na ombra par mi e na spuma pal bocia!" ...
    Che bello questo dialetto !

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...