Fin dai tempi più remoti, in laguna gli edifici sono stati eretti usando il sistema a fondazione indiretta.
Per prima cosa la zona da edificare veniva solidificata piantando dei pali di legno appuntiti e corti spingendolo fino al caranto (strato argilloso), che si trova ad una decina di metri sotto il terreno.
La infissione dei pali venne effettuata secondo un allineamento multiplo, lungo la striscia di terreno sopra la quale vennero eretti i muri perimetrali e di spina che sorreggeranno gran parte del peso dell'edificio.
Quando non era possibile raggiungere il caranto, si passava allora alla tecnica del costipamento. I pali venivano piantati su tutta la superficie partendo dall'esterno verso l'interno, a spirale.
Per il Campanile di San Marco ed il Ponte di Rialto, essendo molto pesanti, venne usata questa tecnica, e ci vollero 11.000 pali per sostenere il peso del ponte.
Sopra i pali veniva creato uno "zatterone" fatto di assi di legno incrociate, dove veniva elevata la fondazione vera e propria, costituita da un muro a plinto, con le pareti leggermente inclinate fatte di pietra d’Istria fino a superare il livello medio di marea.
Venivano poi erette le colonne del piano terra, o i muri perimetrali.
Le parti in legno, completamente sott'acqua, subirono con il tempo un processo di mineralizzazione che anziché marcire le hanno rese sempre più resistenti.
Per prima cosa la zona da edificare veniva solidificata piantando dei pali di legno appuntiti e corti spingendolo fino al caranto (strato argilloso), che si trova ad una decina di metri sotto il terreno.
La infissione dei pali venne effettuata secondo un allineamento multiplo, lungo la striscia di terreno sopra la quale vennero eretti i muri perimetrali e di spina che sorreggeranno gran parte del peso dell'edificio.
Quando non era possibile raggiungere il caranto, si passava allora alla tecnica del costipamento. I pali venivano piantati su tutta la superficie partendo dall'esterno verso l'interno, a spirale.
Per il Campanile di San Marco ed il Ponte di Rialto, essendo molto pesanti, venne usata questa tecnica, e ci vollero 11.000 pali per sostenere il peso del ponte.
Sopra i pali veniva creato uno "zatterone" fatto di assi di legno incrociate, dove veniva elevata la fondazione vera e propria, costituita da un muro a plinto, con le pareti leggermente inclinate fatte di pietra d’Istria fino a superare il livello medio di marea.
Venivano poi erette le colonne del piano terra, o i muri perimetrali.
Le parti in legno, completamente sott'acqua, subirono con il tempo un processo di mineralizzazione che anziché marcire le hanno rese sempre più resistenti.
La pietra d'Istria, molto resistente, ha permesso di
sostenere il peso degli edifici senza corrodersi nel tempo.
Per le fondazioni venivano evitati i canali, perché in questi lo strato di caranto poteva essere stato corroso.
La base invece dei percorsi pedonali, a fianco dei rii, si chiama fondamenta.
Quindi, passeggiando per la Capitale, ricordiamoci che stiamo camminando sopra un enorme zattera…
Per le fondazioni venivano evitati i canali, perché in questi lo strato di caranto poteva essere stato corroso.
La base invece dei percorsi pedonali, a fianco dei rii, si chiama fondamenta.
Quindi, passeggiando per la Capitale, ricordiamoci che stiamo camminando sopra un enorme zattera…
Un vero miracolo dell'ingegno umano.
Veneto a 360°
molto interessante, grazie
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