(foto sopra di Nicolò Lorenzi)
Ha galvanizzato gli animi degli attivisti contrari al
proseguimento della Valdastico Nord la fiaccolata di protesta che si è
snodata pacificamente ieri sera nel centro di san Pietro Valdastico.
Quasi 500 sono stati infatti i cittadini che si sono presentati
all’appuntamento organizzato dalla community ‘Salviamo la Val d’Astico’,
non solo da Valdastico ma da tutti i paesi toccati dalla famigerata
autostrada, tra i quali Cogollo, Pedemonte e Piovene, o almeno dal
tratto di 17,8 chilometri tra Piovene e Pedemonte ad oggi confermato dal
progetto definitivo depositato il 18 settembre dalla società
Brescia-Padova.
Una partecipazione oltre le previsioni anche dello stesso comitato
organizzatore, che ha con stupore esaurite le torce, stimate solo per la
metà dei partecipanti. Ma nel cuore della Valdastico non si può restare
indifferenti ad un’opera il cui impatto ambientale, volenti o nolenti,
sarà tutto sulle spalle degli abitanti dei paesi interessati dal
tracciato.
Il corteo di cittadini, tra i quali c’erano anche decine di
associazioni che hanno sottoscritto l’appello, tra cui il Wwf, la Naeja
di Valdastico e Terre Vegre di Velo d’Astico, è partito da davanti il
municipio ed ha raggiunto la sede della proloco, accompagnato dai
tamburi di alcuni ragazzi del centro sociale Arcadia di Schio.
Brevi interventi dei sostenitori hanno intervallato l’avanzare del
corteo. ‘Il nostro è un no – ha detto in particolare Giuliana Marchi,
coordinatrice della community ‘Salviamo la Val d’Astico’ – che porteremo
avanti in tutti i modi. Le 500 persone di stasera dimostrano che la
nostra valle è viva, che la amano e la rispettano. Non vogliamo farci
scacciare da questa terra. Siamo qui, e ci restiamo’.
Gli attivisti del ‘No Valdastico Nord’ brindano anche alle 220
osservazioni contro il progetto di questo primo tronco di autostrada che
sono pervenute ad oggi al Ministero dell’ambiente. Segno, dicono, che
l’opera è tuttora troppo controversa, sia dal punto di vista progettuale
che da quello dell’impatto ambientale.
E nel mirino degli organizzatori ci sono senza dubbio anche i
sindaci, in particolare di Valdastico, Pedemonte e Cogollo del Cengio,
accusati di non fare abbastanza per bloccare il progetto e di non voler
rendere chiara la propria opinione in merito all’autostrada. La loro
debolezza di fronte agli organi politici e alla società autostrade
sarebbe infatti chiara e confermata, come ha sottolineato Marchi, dalle
loro ‘ridicole richieste di varianti’, verso le quali nemmeno loro
sembrano riporre già sul nascere chissà che grandi speranze.
Marta Boriero-altovicentinonline
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