E i Comuni della Vallata?
In queste settimane abbiamo visto davvero di tutto.
Eravamo di fianco ai consiglieri di minoranza di Cogollo, quando
coerentemente si sono astenuti dal votare la variante Capovilla,
lasciando l'aula;
a Valdastico, siamo stati testimoni della scandalosa
bocciatura dell'emendamento presentato dalle minoranze, di subordinare
l'avvio dei lavori alla garanzia di prosecuzione fino a Trento, di fatto
bloccandoli a tempo indeterminato.
Da Pedemonte, ci è giunta
l'eco di una solipsistica osservazione che parla di linee rette e
fondamentalmente approva l'autostrada, ora che il tracciato devia dal
sottocasa del Sindaco.
Un paio di perle vanno però citate nella loro interezza.
Il consiglio comunale di Velo d'Astico, all'unanimità, delibera e prescrive che:
“Il territorio del comune di Velo d'Astico, in fase sia di cantiere, sia di esercizio dell'infrastruttura, non dovrà essere soggetto ad un incremento dell'inquinamento acustico ed atmosferico rispetto alla situazione esistente, nemmeno in presenza dell'utilizzo di cave quali deposito di inerti per le costruende gallerie”.
Più che una osservazione, una preghiera per un miracolo.
Divinatorie e cabalistiche invece le osservazioni del comune di Piovene Rocchette che, considerando “il prevedibile aumento del volume traffico che si avrà una volta completato il collegamento verso nord del tratto autostradale in argomento (…) chiede pertanto di considerare, NEL PROGETTO DI PROSEGUIMENTO VERSO NORD DELL'AUTOSTRADA A31, (…) di prevedere la realizzazione di idonee barriere acustiche in prossimità degli edifici del quartire Maronaro, nonché degli altri edifici residenziali esistenti posti a limitata distanza dell'autostrada A31.”
Che dire, ad maiora.
ed ancora:
"La frana sopra a San Pietro è classificata ad altissima pericolosità" e per metterla in sicurezza scaviamo altri 55 mila mq, quindi considerando che il geologo del comune è Darteni, che è pure il geologo della Sipeg (concessionario delle cave in zona), e che lo stesso ha dichiarato che l'unico metodo per mettere in sicurezza una frana è asportarla... sta arrivando una nuova cava, sopra San Pietro?...
Diciamoci la verità: l'inesorabile declino della Montagna veneta è un fenomeno che ha cause che vengono da lontano ed è il frutto avvelenato delle politiche miopi e arraffone perseguite negli ultimi cinquant'anni. Il grave è che a livello locale non si è verificata nessuna maturazione civica e si continuano a proporre o avallare scelte evidentemente fallimentari e inappropriate, con la gravità aggiuntiva che sono irreversibili e pregiudicano il futuro devastando il territorio, senza alcun vantaggio tangibile se non per le tasche o la vanagloria dei soliti pochi.
RispondiEliminaA me pare che sia la stessa cultura politica che non ha saputo fare nulla in passato a gestire il nostro futuro.
Non posso crederci!
RispondiEliminaMa non sarebbe il caso di cominciare ad incazzarsi di fronte a tali proposte?
RispondiEliminaCome sempre, tutti speriamo che sia l'altro ad avanzare, noi, forse, dietro.
RispondiEliminaVa vanti ti, che a mi me vien da ridare...
RispondiElimina55.000 metri quadri !!! qua si sta parlando di una cava che durerà minimo vent'anni !!! Per fare un paragone , quella storica di Casotto era sui 100.000 metri quadri ! E dopo a chi toccherà? Ponte Maso ? Valpegara? ma si, facciamo un'unica cava, spianiamo anche Montepiano !!!
RispondiEliminaEh no, caro mio, lasciamo stare la Fanny e i suoi lama.
EliminaLa gente del Comune di Lastebasse, dopo la non esaltante esperienza della cava nei pressi della Val Civetta, di nuove cave non ne vuol assolutamente sentir parlare.
Ben diversa cosa sono quelli delle contrade di Pedemonte, smaniosi di prendere il testimone detenuto da oltre trent’anni dalla popolazione di Casotto, ormai ubriacata dal mix polvere-rumore emesso dalla attività di escavazione in località Molino e zone limitrofe, ed ormai prossima ad essere espropriata da tale beneficio dalle ultime gesta della Società delle Autostrade Serenissima, i cui effetti dovrebbero esser ancor più incisivi per la salute degli abitanti.
Sono anni che a Scalzeri, Longhi e Ciechi sono state raccolte le firme dei proprietari accondiscendenti, persuasi della necessità di spianare le aree a ridosso degli abitati.
Per denaro si svende tutto, perfino la salute, ma la Fanny può dormire sonni tranquilli, insieme alle sue bestiole.
An 19:25
RispondiEliminaE poi in valle si esalta l'operato di certi amministratori... hanno superato il guiness
detenuto da Andreotti, altro che balle...