domenica 12 novembre 2017

Lo Stato paga l'Asilo e libera i fondi per frana e ferrata


53 commenti:

  1. Il sindaco Guglielmi deve aver preso un grosso granchio quando parla di INCREMENTO DEMOGRAFICO CHE STIAMO PERSEGUENDO quando passerà la A31 non credo che ci siano molte persone disposte a venire ad abitare in valle considerando il livello di iquinamento anche il nuovo ASILO lo costruirà per lasciare ai posteri una sua opera che non servirà negli ultimi anni l'incremento demografico è pari a 0.

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  2. Questa storia dell'inquinamento sta diventando esagerata. Quando penso che in Giappone, tra Tokio e sobborghi vari, vivono 60 milioni di abitanti, in un'area solcata da migliaia di strade, stradette, superstrade, autostrade, ferrovia ecc....e penso che la popolazione del Giappone è la più longeva del mondo... E tra qualche anno si viaggerà su auto elettriche.... Allora mi domando, appunto, se questa paura dell'inquinamento non sia esagerata. Credo che il sindaco Guglielmi stia facendo un ottimo lavoro, anche se qualcuno lo critica con parole un po' pesanti.
    Anonimo

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    1. Per quanto fa bene l'inquinamento io te lo farei pagare !!!

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    2. Caro nono 13,47
      l'inquinamento lo stiamo già pagando, non ti credere!
      Ma guarda che allo stesso stai già contribuendo anche tu. O pensi che sia ecologico il fumo della tua stufa a legna?

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    3. x anonimo 14:44
      Mai avuto la stufa a legna in quanto ho sempre ritenuto scorretto l'utilizzo della stessa in un contesto urbano.So perfettamente che il rapporto stechiometrico di combustione quasi mai si raggiunge nelle stufe a legna a causa delle basse temperature di combustione, della variabilità del combustibile e dell'apporto non bilanciato dell'aria con la conseguente emissione di fumi contenenti PM10 N0x e vari altri inquinanti.

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    4. Allora l.inquinamento allunga la vita e i giapponesi ne sono la prova.proprio per questo incentivano le macchine elettriche.poi paragonare le stufe a legna con camion a gasolio è uno spettacolo.infine il riscaldame è fondamentale per la vita nn è un capriccio.

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    5. Informati su cosa esce da una stufa a legna e moltiplica per il numero di camini. Condivido che riscaldarsi non è un capriccio, ciò non toglie che l'inquinamento delle stufe a legna in un contesto urbano è notevole.

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    6. ottimo, infatti i problemi di inquinamento non sono usciti ora, ma durante l'ultima guerra ed il primo dopoguerra quando tutti (ed erano tanti) si riscaldavano con la stufa a legna....

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    7. "Questa storia dell'inquinamento sta diventando esagerata".
      http://www.ladige.it/territori/vallagarina-altipiani/2017/11/12/leccessivo-smog-preoccupa-comuni-a22-via-tir-aumentando

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    8. Mario Rigoni Stern e la lezione sui limiti della natura
      Non possiamo saccheggiare con avidità dalla natura tutto quello che vogliamo, dobbiamo imparare il senso del limite. La grande lezione dello scrittore Mario Rigoni Stern, ce la ricorda Luca Mercalli nelle #PillolediMercalli

      https://www.facebook.com/rainews.it/videos/vb.124992707516031/1919167738098510/?type=2&theater

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  3. Ricordo che il famoso sasso che cadde rotolando sulla macelleria Giacomelli (non mi ricordo l'anno ma mi ricordo perfettamente che era di domenica e riuscii come tanti a vedere il polverone sollevato) si staccò dalla parete. I sassi che si vorrebbero asportare non si sono mai mossi a meno che per vederli muoversi bisogna attaccarsi al fiasco.

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  4. C'è da sperare di riuscirne a capire un po' di più, vabbè che al peggio non c'è mai fine, ma qui veramente i pensieri iniziano ad essere quelli del gatto!
    L'anno del sasso se ben mi ricordo è il 1978. I muraglioni a che pro furono fatti allora?

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    1. Non per essere critici, ma anche i nostri avi non avevano altri posti da costruire le case?

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    2. Guarda che se i tuoi avi fossero nati a Venezia, avresti ben altri problemi.
      Il fatto è che non esiste un'isola felice.
      Di qua o di là........ cerchiamo di vivere al meglio

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    3. Dai,cerca di essere obiettivo. Se costruisci vicino un fiume o sotto una montagna, magari instabile, i problemi saranno ben diversi per che non opta queste scelte.

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  5. Meglio che aprire una nuova cava non c'è, così anche quelli di Sampiero, potranno gustarsi tutto quello che una cava comporta, e quando ci sarà quel piano di 55.000 mq giocheremo a bocce, se saremo ancora vivi.

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  6. Speriamo riesca ad avanzare qualche euro per asfaltare la contra Maso .Tanti auguri per i nuovi progetti.

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  7. Giusto! provino anche quelli del capoluogo la delizia delle polveri sui davanzali,
    ed a finestre aperte respirarsele... e camion che passano avanti indietro per trenta anni, sfiorando le case e desfando le strade, e facendo respirare un poco di gasolio di motore e di fumo

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    1. Mal comune mezzo gaudio insomma.....fra tutti i commenti su questa demenziale idea di asportazione detritica questo é sicuramente quello da prendere come esempio di lungimiranza e di coesione della gente di questa valle.É grazie a persone come te che ci renderanno la vita impossibile fra cave e gallerie

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  8. Credo che i camion non passeranno per il paese, ci dovrebbe essere un progetto con una galleria dai serati fin sotto la cava e poi inaugurato specie di ascensore per trasportare il materiale. Una cosa faraonica in cui il primo cittadino intende spendere tutti i contributi ODI peri prossimi anni per questa inutile opera.

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  9. A casotto lo stanno eliminando il pericolo della caduta massi che li sovrasta. Effettivamente la soluzione migliore nin puo essere che tale anche per San Pietro. Certo ci saranno eventualmente dei disagi ma senz'altro inferiore ad una possibile frana. La stesso vale per arsiero.

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  10. Caro anonimo delle 18.38, a Casotto, più che una messa in sicurezza, è una messa in pericolo!!!

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  11. A Casotto se volessero ridurre veramente il pericolo fermerebbero i lavori come sono adesso, al massimo creando un piccolo vallo dove sono ora. Se continuano a scavare come stanno facendo ora, formeranno uno scivolo roccioso che porterà i sassi che si staccheranno dalla direttamente in strada.

    Altro che messa in sicurezza...

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    1. Penso che anche tu conosci bene la strada che conduce a casotto alto, beh, ogni qualvolta che ci passo, guardo in su e vedo quei sassi minacciosi che sembra aspettino il momento opportuno per muoversi. Io,in quell'attimo premo al massimo l'acceleratore ma.vorrei fosse una Ferrari. Lasciamoli compiere l'opera anche se con tante polemiche.

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    2. Quei sassi si sono staccati dalla parete di roccia, non sono franati.

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    3. Anonimo delle 21.22, dopo essere passato veloce su per la pontara prova a guardare il lavoro dall'altro. Noterai che stanno creando uno scivolo roccioso inclinato di 45° che, se prosegue con questa angolatura, arriva dritto in strada. Da progetto loro invece prevedevano che la parete scendesse dritta verticalmente, non obliqua. E in fondo ipotizzavano di fare un vallo paramassi. Da progetto, se fosse caduto un masso, probabilmente si sarebbe fermato li (oppure sarebbe rotolato giù per il vallo, visto che doveva seguire l'inclinazione della strada). Ma a questo punto è abbastanza improbabile che possa venire realizzato visto la presenza di roccia obliqua, che farà rotolare i sassi direttamente in strada. La soluzione più ragionevole, attualmente, è quella di creare il vallo paramassi dove sono ora, senza abbassarsi ulteriormente. Di sicuro la soluzione non è passare giornate intere a martellare sulla roccia tentando di asportare lo scivolo...... Perché vorrebbe dire passare vent'anni a martellare.

      Se a San Pietro verrà proposto di fare un progetto di messa in sicurezza simile a quello di Casotto (probabile), e ai cittadini andrà bene cavoli loro. E' sotto gli occhi di tutti il disastro di Casotto, uomo avvisato mezzo salvato.

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    4. Caro mio un conto è il progetto e un'altra cosa è la realtà.

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  12. Comunque non sono 55.000 metri cubi, bisognerà aggiungere uno zero, e probabilmente sono pure di più di 550.000. A Casotto la messa in sicurezza riguarda 3-400.000 metri cubi, e a Valdastico il materiale è molto di più.

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  13. Ma dai con tutti quei soldi usali bene fai l'asilo a Pedescala e con il resto metti in sicurezza le contra' sulla provinciale che e'una cosa vergognosa.

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  14. Chiedo solo una cosa:
    risulta vero che il geologo consulente del Comune è lo stesso geologo della SIPEG?

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    1. Certo che sì, è lo stesso: geologo Darteni...vorrai mica che ne paghino due! PS La fantasia di certi geologi è strabiliante: il suo studio si chiama GIARA (naturalmente per chi sa il dialetto)...

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  15. Hai ragione 10.47 sono andato al Maso e ho incontrato una macchina che scendeva in retromarcia per mettersi in posizione in provinciale roba da matti.Dai svegliamoci.

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  16. C'è una cosa che non mi torna in questa scellerata scelta di asportare i sassi sopra San Piero.
    Allora lo stato ti dà 1 milione di euro e tu responsabile della salute dei concittadini vuoi spenderlo per mettere in sicurezza il paese da una frana che tutto d'un tratto si muove.
    Ma si muove perché c'è il milione di euro da dilapidare? e se non ci fosse il milione di euro allora dovrebbe esserci una ordinanza di evacuazione per il pericolo imminente di crollo. Delle due l'una caro Sindaco, Io fossi in te non dormirei neppure un secondo con questa responsabilità. Ti pare?
    Eppoi se ci fosse tutto questo pericolo dovrebbe intervenire lo Stato o sbaglio?
    Inoltre, a Casotto hanno anche speso soldi per farsi mettere in sicurezza o sbaglio?
    Se sanno che a San Piero pagano anche il cavatore per asportare la terra avremo a breve un'invasione di cavatori da ogni parte d'Italia , o sbaglio?
    Da ultimo, con questo incombente pericolo prima si pensa a costruire un asilo? con questo pericolo l'asilo è meglio farlo a Forte Ratti e spendendo meno allargare il cimitero.

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  17. Anonimo delle 13:03
    E' abbastanza evidente che la situazione è questa. Da sempre lo Studio Giara del dott. geologo Giuseppe Franco Darteni offre consulenza alla ditta Sipeg, e nell'ultimo consiglio comunale, abbastanza affollato, si è visto chi ha redatto le osservazioni del Comune di Valdastico: lo Studio Giara del dott. geologo Giuseppe Franco Darteni. Più evidente di così.....

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  18. La frana non si muove.si parla di un sasso staccatosi dalla parete nel 78.pensate un po'a quanti sassi cadono ogni giorno dal monte de sanpiero e de pedescala e ditemi quanti lavori di messa in sicurezza sono previsti.giusto!la nn c.è giara per il cavatore.inoltre vuole,sotto la parete,fare un parco.idea geniale vista la situazione del luogo!spero che almeno i mette el caschetto obbligatorio.

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  19. Diranno di averlo affidato a darteni per risparmiare i soldi...

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  20. È il solito ritornello!
    1° La zona viene dichiarata pericolosa, perché qualcuno certifica che c’è una frana che incombe (si definisce singolarmente "frana" l’accumulo di materiale dovuto alla caduta, nel corso di millenni, di sassi dalle pareti del monte sovrastante. La caduta dei sassi, invece, è un fenomeno naturale la cui pendenza (cioè quella del mucchio di sassi che si forma) è sempre uguale, in tutte le valli!).
    2° Preso atto del pericolo incombente, così come dichiarato, visto il progetto all’uopo predisposto per la messa in sicurezza e dopo valutazioni, l’Ente pubblico, cioè lo Stato o Regione, stanzia un contributo (si parla di tanti euro, molte centinaia di migliaia), utilizzando soldi dei contribuenti, al fine di rimuovere il pericolo (cioè la "frana").
    3° I lavori di messa in sicurezza sono assegnati ad una ditta senza seguire la procedura di gara pubblica.
    4° Il progetto di risanamento può essere definito di "pubblica utilità", conseguentemente i proprietari dei terreni sono tenuti a cedere il materiale al prezzo a loro imposto, cioè per poco.
    5° Al Comune non spetta un penny, perché non si tratta di attività di cava, ma di lavori di messa in sicurezza dell’abitato.
    6° La ditta escavatrice vende, al prezzo di mercato, il materiale debitamente frantumato, guadagnando fior di quattrini (acquistate un mc di ghiaia e potete rendervi conto del giro d’affari esistente) e si prende pure i soldi del contributo concesso dall’Ente pubblico.
    7° I cittadini devono respirare per anni la polvere prodotta (non c'è solo il problema della polvere sui davanzali) e subire il rumore causato dall’attività di cava (frantoio, martello pneumatico, macchine operatrici, ecc…), i cui valori possono essere superiori a quelli massimi stabiliti dalla legge (il Comune, infatti, può consentire “deroghe” a tali limiti, essendo la suddetta attività, appunto, volta alla "messa in sicurezza dell’abitato").

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  21. Io al sindaco vorrei solo dire, con infinita amarezza, due sole parole:
    SONO ALLIBITA!

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    1. Speriamo siano in molti Carla ad indignarsi come te...e chissà che tutti costoro partecipino alla fiaccolata della prossima settimana! Perchè non bastano le parole ma bisogna mettere il PROPRIO CORPO per la difesa della Valle!

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    2. Ognuno può partecipare secondo i propri talenti. Con parole, con o il proprio corpo, o con entrambi. L'importante è fare qualcosa.

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    3. Irma hai ragione di indignarti, ma cosa avrebbere dovuto dire gli umili abitanti di sella e casotto,che da trent'anni subiscono polveri e rumore. Tra l'altro, si tratterebbe soltanto di asportazione di materiale ai frantoi già esistenti. Come sempre, due pesi ,due misure. Questa è la valdastico; l'importante che il mio orto sia salvaguardato. È triste doverlo dire, ma è pura e semplice realtà.

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  22. Penso che questo articolone sia stato fatto o scritto o commissionato dai DUE sindaci di Valdastico, Gugliarini e Munaelmi con l' intento primo di farsi belli; intento secondo di spostare l' attenzione dalla vera frana della Val d' Astico: quella della Marogna! E' lì che c'è il vero pericolo per l' incolumità degli abitanti! intento terzo per spostare l' attenzione che l' AFFAIRE A31 Valdastico Nord stà attirando a sè da tutta la provincia. PS: Più è grande l' articolo, più è grande la paura che si conosca la verità.
    Poi

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    1. Dove metti Scalzielmi e Guglialzeri? e Munalzeri con Scalzarini?

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    2. Il denaro corrompe.

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    3. Bravo Topo Tip, però gli amministratori di una volta erano più intelligenti e più astuti.

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    4. Topo tip 0048.
      Gli amministratori che ci governano, li abbiamo scelti e votati . Le liste civiche sono nate per bidonare l'italiano. Al loro interno si nasconde di tutto. Diffidate di coloro che rappresentano tutto e niente .

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  23. Sindaco, ha provato a rileggere il suo articolo? Si rende conto di quante contraddizioni?
    "frana altissimamente pericolosa"
    "faremo spazio a un progetto turistico"
    "di una valle tutta da scoprire"
    "immenso parco per attività ludiche e culturali"
    "ponte tibetano"
    "ferrata"
    tutto stride
    siamo nell'assurdo, nel ridicolo
    almeno la smetta di prenderci per il @@@@ e abbia il coraggio di dire esattamente come stanno le cose
    sarebbe già un passo avanti

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  24. Non vedo la necessità dell'imminente messa in sicurezza , considerando che gran parte delle case , fra pochi anni, saranno disabitate. Queste opere dovevano essere fatte anni addietro, ora non ha senso, se non il profitto per qualcuno.

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  25. Risposte
    1. questo motto significa:
      Noi siamo padroni, casa nostra parte da Venezia e prende tutta quella parte
      di Italia che si chiama Veneto.

      Se la tua casa è in Veneto, non è tua, è NOSTRA...

      Ricordate, ghiaie, acque, legnami...sono in CASA NOSTRA, il bacino di Meda
      sarà la prossima rapina di CASA NOSTRA

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  26. Ammettiamo che disgraziatamente parta la rimozione della frana o dell'eventuale materiale di disgaggio sopra la scafa delle "Anguane".
    Una domanda sorge spontanea:
    il materiale viene esportato tramite elicottero? o bisognerà creare una pista di cantiere per raggiungere il paese a valle con tutte le nefaste conseguenze per l'ambiente ecc..
    Sicuramente la mente illuminata dei due esperti che affiancano il sindaco ha trovato una soluzione idonea che non danneggi l'abitato (specialmente uno: l'ing. EurEta).

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  27. la frana ad alta pericolosità avrà sicuramente un tornaconto con l'estrazione per il comune. Gli introiti saranno interamente destinati alla destra Astico, visto che in tutti gli anni di attività della cava Marogna da contrà Sella a Barcarola hanno visto solo la polvere della "giara " e i camion sputare smog, passando per i centri abitati come fossero in autostrada .......

    Sicuramente la strada comunale sarà a senso alternato regolato da un semaforo per il passaggio dei camion i quali scenderanno a valle proseguendo per la stessa. Per quanto riguarda i fondi Odi probabilmente il giornalista si è sbagliato nello scrivere che con gli stessi si provvederà alla costruzione dell'asilo ,ma bensì si realizzerà un ampliamento della casa di riposo visto l'aumento della terza età,e un abbandono della valle da parte dei giovani con conseguente diminuzione delle nascite.

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