Enrico
De Vita torna sulla questione che gravita attorno al caro pedaggi
Dal
1997, anno della privatizzazione, ad oggi i
pedaggi autostradali italiani sono aumentati quasi del 60%,
cioè il doppio rispetto all'inflazione. Un fenomeno a cui ormai gli
automobilisti e motociclisti della Penisola sembrano quasi
assuefatti. A gennaio, e poi, a più riprese, durante l'anno, ci
siamo abituati a subire, impotenti, l'odiato aumento tariffario.
Ma
come si è arrivati ad una situazione così paradossale? Se lo sono
chiesti anche i nostri colleghi svizzeri, a cui i prezzi delle
autostrade italiane sembrano, per ovvi motivi, ancora più
inspiegabili che per noi italiani. Nella Confederazione elvetica
infatti si
viaggia tutto l'anno pagando una vignetta da 40 franchi,
pari a circa 36 euro secondo il cambio attuale.
Per
cercare di capire meglio lo sviluppo di questa vicenda Elisa Boromeo,
giornalista della TV Svizzera, ha intervistato il nostro
editorialista Enrico
De Vita.
Ogni
anno in Italia subite aumenti tariffari. Ma chi è che approva questi
continui adeguamenti delle tariffe?
«Di
fatto è il Ministero dei Trasporti, attraverso due Enti, che si
occupa di discutere ogni anno con le 21 concessionarie italiane una
serie di questioni. Si analizzano quindi gli investimenti fatti,
quelli promessi e quelli non effettuati. Ma si considera anche il
volume del traffico, nel caso in cui sia aumentato o diminuito e poi
l'inflazione programmata e quella reale».
Ma
il traffico in Italia è diminuito sulle autostrade negli ultimi
anni. Perché i prezzi salgono ancora?
«La
cosa ridicola è che in Italia persino la riduzione del traffico
giova all'aumento delle tariffe. Infatti, per una legge approvata dal
Parlamento negli anni passati (col voto di tutti i partiti) gli
incrementi tariffari non possono essere inferiori a quelli dell'anno
precedente. Quindi paradossalmente se il traffico diminuisce
l'aumento del pedaggio sarà maggiore perché viene spalmato su un
numero minore di automobilisti e motociclisti».
Ma
com'è possibile? Come si è arrivati ad una situazione così
paradossale?
«Quando
le autostrade italiane sono state privatizzate un po' tutti i partiti
dell'epoca hanno beneficiato per diversi anni dei finanziamenti,
delle elargizioni e dei sussidi offerti dalle concessionarie a favore
dei partiti stessi».
La
cosa ridicola è che in Italia persino la riduzione del traffico
giova all'aumento delle tariffe
Eppure
alcune concessionarie ribattono che non finanziano più i partiti. Le
cose stanno davvero così?
«È
vero che oggi alcune concessionarie nel loro codice etico hanno
stabilito che non si possono più finanziare i partiti. Ma questa
pratica era in atto fino a pochi anni fa. Nel bilancio di Società
Autostrade del 2006 per esempio si scopre che in quell'anno sono
stati versati ai partiti qualcosa come 1,3 milioni di euro. Oggi in
ogni caso a bilancio delle concessionarie troviamo ancora grossi
finanziamenti a favore delle manifestazioni di partito, feste,
convegni e molte altre attività di sponsorizzazione. E soprattutto
troviamo le tessere autostradali di cui godono tutti i parlamentari
che, lo ricordiamo, viaggiano gratis in autostrada. Ma la cosa più
sconcertante è avere scoperto che i nostri ex onorevoli hanno
continuato a viaggiare gratis con la tessera per 10 anni dopo che era
scaduto il loro mandato. Un privilegio inaudito che per fortuna è
stato abolito solo poche settimane fa».
Perché
è normale che i parlamentari italiani abbiano tutti questi
privilegi?
«Quando
si chiede alle concessionarie perché i parlamentari non debbano
pagare i pedaggi in autostrada viene risposto che vige un obbligo di
far viaggiare gratuitamente i rappresentanti politici. Francamente io
non ho mai trovato quale sia questo famigerato obbligo. Non è un
obbligo di legge, sono regali puri e semplici. E nessuno regala nulla
per nulla»
I
pedaggi in Italia aumentano a ritmo doppio rispetto all'inflazione
Quindi
i legami, e quindi gli interessi, tra politica e società
autostradali sono più forte che mai in Italia, giusto?
«Soltanto
pochi anni fa, nel 2009, è stata approvata quella legge che consente
di non ridurre le percentuali di introito registrate nel corso
dell'anno precedente. E questa legge consente alle concessionarie di
farsi allungare anno dopo anno le concessioni senza che vengano messe
a concorso, come invece richiederebbe la normativa europea».
Ma
almeno le condizioni delle autostrade sono perfette in Italia?
«Purtroppo
no. La legge italiana ha stabilito che i cittadini debbano pagare dei
pedaggi in forma sempre crescente anche se molte tratte non sono
ancora state adeguate alle norme di omologazione europee. Per esempio
per quanto riguarda la presenza della corsia di emergenza, che su
alcune tratte oggi è ancora del tutto assente, ma anche
l'illuminazione e i marciapiedi pedonali delle gallerie spesso non
sono realizzati secondo le norme o addirittura non ci sono neppure..
Insomma è raro trovare un tunnel in Italia che sia perfettamente a
norma. Eppure le tariffe crescono senza problemi...»
Da
“www.automoto.it”
segnalato da Marco Pettinà
Che commenti vuoi fare! È una vergogna! Ci saranno i veri padri della costituente che si girano nelle tombe.
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