Di quale inquisizione stiamo, vogliamo intanto parlare?
In effetti c'è un equivoco di fondo in quasi tutti quelli
che parlano di caccia alle streghe e inquisizione ovvero ma di chi stiamo
parlando? Il primo errore comune è
confondere la giustizia civile e quella religiosa a cui appartiene
l'inquisizione. Non sono affatto la
stessa cosa. Altro errore è confondere
l'inquisizione con i tribunali protestanti, non solo non sono la stessa cosa,
anche se ognuno avrebbe mandato volentieri al rogo l'altro . Altro errore è confondere la cosiddetta
giustizia popolare (alias linciaggio) dopo sommario processo, con la giustizia
civile; anche se in effetti non sempre la differenza era così evidente, ma
almeno formalmente non sono la stessa cosa.
Non di rado in passato, una famiglia che subiva un lutto
o un grave danno ritenendolo causa di un maleficio, provvedeva a farsi
giustizia da sola senza passare per
tribunali, civili o religiosi che fossero.
Anche l'inquisizione presenta alcune differenze di cui tener conto.
L'inquisizione spagnola dipendeva nei fatti dal re e non
dal papa. Il re Ferdinando II d'Aragona
ottenne da papa Sisto IV (nel 1478) il
diritto di scegliere lui stesso gli inquisitori (tra gli esponenti del clero)
il celebre Torquemada era uno di questi .
Lo scopo ovviamente era quello di usare l'inquisizione per colpire
l'opposizione interna e scacciare, incamerando i loro beni, gli arabi e gli
ebrei, anche quelli convertiti.
Si crea quindi una differenza notevole tra l'inquisizione
dipendente dal papa che operava in sintonia con le comunità locali e quella
dipendente dal re di Spagna che invece operava sotto l'egida del re che
amministrava i processi, pagava le spese e soprattutto incamerava i beni dei
condannati. Papa Paolo III concede lo
stesso privilegio al re del Portogallo Giovanni III (1536).
Abbiamo quindi una
inquisizione unica e dipendente dal papa per un certo periodo di tempo che con
la crescita del potere geopolitico di Spagna e Portogallo si spezza in tre
tronconi di fatto indipendenti. Una inquisizione valida nei territori sotto la
Spagna, una per i territori sotto il Portogallo, (praticamente insieme
fanno mezzo mondo considerando le
colonie) e una per i restanti paesi cattolici.
Ma gli imputati, presunti eretici, streghe, originali e
oppositori vari: confessavano sotto tortura?
Mica solo loro, la tortura era applicata massicciamente
sia dai tribunali civili che da quelli religiosi e persino i testimoni potevano
essere torturati qualora il giudice li avesse considerati reticenti o semplicemente per poter avere la
certezza che non mentissero. Al contrario
le autorità ecclesiastiche si posero il problema della tortura e Innocenzo III nel 1215 vietò la consuetudine
di rendere più efficace la tortura quale strumento della volontà divina grazie
alla benedizione, per chi conosce il valore dei simboli nel medioevo si tratta
di una presa di posizione fortissima. Purtroppo
papa Innocenzo IV nel 1252 con la bolla ad extirpanda la autorizza di
nuovo nei processi agli eretici, anche in questo caso l'inquisizione si diede
dei limiti sconosciuti alla giustizia civile: non si potevano spezzare arti nè
si doveva spargere sangue e qualsiasi confessione
sotto supplizio non aveva valore e quindi il notaio presente non poteva neppure
verbalizzarla. Ogni confessione doveva
essere confermata in assenza di tortura per essere considerata valida, cosa che
davanti ad un giudice corretto rappresentava una importante garanzia ma davanti
a giudici molto "infervorati"
non bastava come dimostra il caso del borgomastro di Bamberga, Johannes
Junius accusato di stregoneria , probabilmente una accusa politica, che dopo
una settimana dai supplizi scelse di confessare pur di evitare nuove sessioni.
Per quanto riguarda una presa di posizione
generalizzata contro la tortura bisogna
attendere l'opera di Cesare Beccaria (1764) e ancora oggi si sospetta che i
gruppi che si occupano di spionaggio e controspionaggio la usino e si sospetta
che persino gli USA a Guantanamo la abbiano praticata. Insomma ci sono stati
dei notevoli progressi ma il problema non è stato cancellato ancora del tutto
neppure oggi. In Italia, Filippo
Pappalardo (il padre dei fratellini di Gravina), ha ricevuto un indennizzo di
65 mila euro per 1 anno e 5 mesi di ingiusta detenzione preventiva. Dopo
quattro mesi di carcerazione preventiva Gabriele Cagliari, indagato nel corso
dell'indagine mani pulite, si suicida e accusa i giudici di averlo incarcerato
solo per estorcergli una confessione.
In molti immaginano la tortura di una strega come una
specie di orgia sadomaso; è una idea che ha avuto molto successo sull’onda dell'opera
del marchese De Sade (1740-1814), tra l'altro processato per satanismo a causa
di quanto scritto. Il processo ad opera
degli inquisitori è la prima forma di processo moderno, (prima si usavano
improbabili metodi tipo il giudizio di Dio), tutto viene documentato e
verbalizzato. Non fa eccezione l'interrogatorio dove è presente anche il notaio
che verbalizza. Difficile pensare che degli
inquisitori, ritenuti uomini integerrimi, si sputtanassero in questo modo
davanti a persone che avrebbero sicuramente potuto chiacchierare troppo.
Il mezzo di tortura usato dall'inquisizione romana era il tratto di corda che fa veramente molto
male ma non ha niente di paragonabile alle ambientazioni descritte da De Sade.
Tra l'altro dobbiamo pensare che nell'immaginario collettivo la strega è una
anziana, spesso vedova, quindi con scarso sex appeal. Scriveva nel 1518 Giuseppe da Orzinuovi,
funzionario veneto di Terraferma:
"alcune femene
gozute che altri che il demonio non le lavoraria, per farsi ben
ficar"
Immagino non occorra conoscere il veneto per capire il
senso del messaggio, in pratica sosteneva che l'unico motivo per cui queste
donne, per niente piacenti, andassero al sabba era per rimediare un rapporto
sessuale con il diavolo ovvero l'unico
disposto ad accontentarle.
C'è una tendenza a proiettare nel medioevo molte fantasie
sessuali di epoche successive e le torture sadomaso alla De Sade durante gli
interrogatori molto probabilmente rientrano nelle bufale tipo la cintura di
castità, (gioco erotico dell'ottocento che i medioevali non conoscevano
affatto), o lo ius primae noctis che da tassa in denaro per dare il consenso alle
nozze con uno straniero si è trasformata nell'immaginario collettivo nel
diritto a passare la prima notte di nozze con la sposa).
Bisogna infine ricordare che all'epoca gli inquisitori
avevano un approccio verso la tortura molto diverso da quello che abbiamo noi
oggi. Mentre i regimi totalitari usano la tortura per creare il terrore presso
i sudditi mostrando quanto potesse essere pericoloso opporsi, gli inquisitori
al contrario credevano realmente di salvare l'anima del soggetto accusato perché
gli permettevano di rendere pubblico il patto con il diavolo e quindi di
pentirsi guadagnando così la vita eterna. Si tratta di un approccio assurdo ai
nostri occhi ma se vogliamo capire gli eventi storici dobbiamo guardarli con
gli occhi di chi li viveva.
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