E’ un cedro dell’Himalaya di
grande bellezza; ha il caratteristico portamento piramidale del Cedrus
deodara e gli aghi più lunghi di quelli
del cedro del Libano che danno ai rametti un aspetto vaporoso. La
circonferenza alla base è di 680 cm per allargarsi a quasi nove metri a
petto d’uomo. E’ alto 26 metri e vive nel giardino di un ristorante che
in origine era Villa Cercenà, fondata alla fine dell’ottocento da un
personaggio di spicco della Lanerossi. Villa e cedro si trovano, guarda
caso, in via Alessandro Rossi, l’imprenditore che nel diciannovesimo
secolo trasformò il Lanificio Rossi in una delle più importanti
industrie italiane.
Me lo ricordo bene anche quando da piccolo mia madre si recava in quella villa, che allora era la sede delle vecchie "mutue", gli ambulatori dell' ULSS odierni, e mentre aspettavo mi arrampicavo su quei grossissimi rami di quella pianta sconosciuta.
RispondiEliminaFa parte dei 3 cedri più grandi d'Italia e per questo e sotto posto a vincolo (in poche parole giustamente non si può tagliare).
RispondiEliminaTeresa! Almeno citare l'autore delle foto e del testo. Ciao Elia
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