La località è
formalmente indicata come Forme-Cerati; una contra' duale quindi, in quanto fa
coppia con i Cerati, intesi come il Maso della Breióla. (http://bronsescoverte.blogspot.it/2015/04/maso-cerati-breiola.html).
Era localmente
conosciuta anche come Alfieri,
ma il toponimo è ormai andato in disuso. Appartiene alla parrocchia di Forni e alla
diocesi di Vicenza, diversamente dalle altre località poste sulla sinistra
orografica dell’Astico e comprese negli antichi confini del comune di Rotzo. La singolarità di questa situazione è
riconducibile alle variazioni del corso dell’Astico, che da sempre segna i termini fra le diocesi di Vicenza e Padova e con l’antica Federazione dei 7
Comuni.
In un lontano passato, infatti, il corso del torrente scorreva aderente al piede del Monte di Rotzo e le due attuali località di Forme e Cerati ricadevano nel territorio di Forni. (http://bronsescoverte.blogspot.it/2014/02/la-storia-del-poro-nono-seconda-parte.html).
In un lontano passato, infatti, il corso del torrente scorreva aderente al piede del Monte di Rotzo e le due attuali località di Forme e Cerati ricadevano nel territorio di Forni. (http://bronsescoverte.blogspot.it/2014/02/la-storia-del-poro-nono-seconda-parte.html).
Queste terre erano storicamente proprietà della famiglia Cerato di Forni, alla quale si affiancò
nel XVII secolo quella dei Lorenzi. Questi ultimi erano oriundi da San Pietro e
ingaggiarono un lungo contenzioso legale con Rotzo per ottenere il
riconoscimento dei diritti spettanti ai terrieri in ordine al godimento degli
usi civici (la "Causa Lorenzi").
Cerato e Lorenzi sono rimasti i due cognomi caratteristici della
piccola contra’.
Dalla mappa napoleonica riprodotta sotto, si vede la cesura che l'ansa dell'Astico interpose fra le due località rivierasche e s'intuisce anche l'antico andamento dell'alveo del torrente che ricalcava grossomodo quello dell'attuale stradone che conduce a Setteca'.
L'Astico e gli abitati di Cerati (Breióla) e Forme nel 1809 (mappa del periodo napoleonico) |
Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
- I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali conservati presso l'Archivio di Stato di Bassano del Grappa - Catasto Napoleonico ed Austriaco del comune censuario di Rotzo - Mappa d'Avviso; Mappa I; IV e Libri partite e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con prot. n. 01 del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato Bassano del Grappa.
- E fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.
Gianni, toglimi una curiosità; Dove vai a scovare queste " storie " antiche ?
RispondiEliminaDipende molto da ciò che si cerca. Per quello che è stato già scritto, leggendo in maniera critica testi storici che ne trattano, tenendo presente che non tutto ciò che è stato stampato è automaticamente vero (pochi autori sono andati a verificarsi le fonti, i più hanno tenuto per buono quanto scritto prima di loro). Biblioteche quindi. Per il molto che non è stato ancora scritto, bisogna armarsi di tanto tempo e pazienza e andarsi a spulciare i dati degli archivi disponibili di Comuni (dopo 1870) Parrocchie (dalla fine del 1500), Curie Vescovili e Archivi di Stato. Nel nostro territorio, solo Forni e Pedemonte hanno archivi parrocchiali integri, quelli di San Pietro e Rotzo sono frammentari e la gran parte è andata dispersa nella prima guerra mondiale. Quelli comunali sono stati istituiti dopo l’unità d’Italia e non sono utili per ricerche anteriori. Le fonti più ricche sono gli AdS di Basano e Vicenza; Venezia per le mappe napoleoniche e la Biblioteca Bertoliana per documenti più mirati e archivi privati. Il problema è che i dati da soli dicono poco: devono essere contestualizzati e incrociati fra le diverse fonti per ottenere informazioni abbastanza attendibili. Spesso bisogna verificare un’infinità di ipotesi prima di arrivare a un risultato credibile.
EliminaGrazie e complimenti!
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