Mappa d'avviso (1810) |
Fra le cose che maggiormente condizionano lo sviluppo di un territorio, possiamo senz'altro annoverare le vie di comunicazione. Ne erano ben consci i Romani che dotarono il loro impero di un'estesa ed efficiente rete stradale che resse l'usura dei secoli e ne favorì la diffusione del potere e dell'influenza.
Quante nostre città, oggi magari metropoli, sorsero proprio sugli incroci di quelle vie!
Tracciare una nuova strada è dunque un atto creativo capace di determinare il destino del territorio che attraverserà.
Per quanto ci è consentito dalla documentazione a disposizione, proviamo quindi ad analizzare com'era il sistema viario principale del nostro paese ai primi del 1800, avvalendoci delle mappe del periodo napoleonico (1809-12).
La mappa d'avviso riprodotta in apertura data del 1810 e dovrebbe essere la più antica del nostro territorio avente questo dettaglio; anche se si tratta evidentemente di un lavoro propedeutico alla redazione delle più dettagliate mappe catastali. In essa sono riportati infatti solo i punti geodetici e alcuni elementi salienti del territorio, quali: fiumi, valli, strade e nuclei abitati, ma con maggiore approssimazione rispetto alle successive mappe catastali, se non altro per ragioni di scala.
Scopriremo che in alcuni casi la viabilità era un po' diversa dall'attuale. Vedremo anche che luoghi un tempo lambiti da queste vie erano importanti e che ora sono marginali; mentre altri che non esistevano sorsero proprio in seguito alla costruzione di nuove strade.
Cominciamo con l'accesso al paese da sud, ovvero dal territorio delle Forme per la parte di valle.
Trattando della contra' Bellasio abbiamo già visto che ai primi del milleottocento la strada comunale del Monte di Rotzo conducesse in paese lambendo questo abitato per il tracciato tuttora esistente come sentiero. Di qui proseguiva montando brevemente la costola degli Alzeri e attraversandoli trasversalmente (la sua labile traccia si vede ancor oggi) fino al ponte sulla Val dell'Orco, dove si congiungeva alla Strada della Tezzetta che saliva dalla valle.
Mappa catastale (1832) |
La mappa del 1810 non rileva, come invece quella posteriore del 1832 qui a lato, il vecchio tratto che univa Bellasio ai Righele, tenendosi però non sul percorso attuale (del 1965), ma più a sinistra, a margine della Val di Rigoloso e contornando così i Righele da sotto. Superata la contra', saliva poi verso il paese all'incirca sul tracciato attuale.
Trattando della Breióla abbiamo invece visto come la Cavallara fosse l'unica strada che salisse la valle da sud e corresse lungo l'argine sinistro dell'Astico. Poco prima dei due masi rivieraschi, una derivazione si staccava dal questa, attraversava lo spazio fra il maso dei Cerati e quello dei Dal Pozzo, oltrepassava la Val di Rigoloso e quindi saliva fino alla Val dell'Orco.
Questa strada è indicata sulla mappa come Strada della Tezzetta (Strada dela Tedéta, nella nostra parlata).
Mappa d'avviso (1809) |
La Strada dela Tedéta (o dela Téda) risulta già abbandonata nella mappa del 1839, per l'intervenuta modifica viaria del 1816 con la costruzione del nuovo tratto stradale Pedescala-San Pietro.
Questo nuovo tracciato saliva il crinale dei Cerati un po' più a monte e superava le valli di Rigoloso dell'Orco con due massicci ponti in pietra, mentre sul vecchio percorso probabilmente si attraversava su strutture ben più modeste.
Mappa d'avviso 1810 |
Entrava quindi in Capovilla, sotto le vecchie scuole (costruite nel 1886) e saliva in centro a San Pietro. La piazza del paese non era l'area attuale, allora quasi totalmente occupata dalla vecchia chiesa, bensì lo spiazzo dell'Aréta (ora Via Santa Barbara), dove narrano esistesse l'Apalto (vendita di sale e tabacchi).
Gianni Spagnolo
IV-MMXV
Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
- San Pietro Valdastico - Storia del paese - Don Giovanni Toldo - 1936;
- Valdastico Ieri e Oggi - Mons. Antonio Toldo - Ed. La Galaverna - 1984;
- I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali conservati presso l'Archivio di Stato di Bassano del Grappa - Catasto Napoleonico ed Austriaco del comune censuario di Rotzo - Mappa d'Avviso; Mappa I; IV e Libri partite e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con prot. n. 01 del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato Bassano del Grappa.
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Ciò, scolta, belo: ma coi ga fato la strada nova, vuto che no ghe sia sta nissuni chei ga tolto su le firme par tegnerse el strodo vecio? Che sia par quelo ciò chei ga ciamà a farla su na impresa dal Casoto? Tarè che a San Piero i sarà sta tuti impegolà a barufare fra de luri elora a Rosso ghe sarà girà i zebedei e ghe garà tocà ciamàre i casotàni.
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