venerdì 22 maggio 2015

AUSTRALIA: Eldorado o...?

Dalla pagina "La Farm degli orrori" apparsa sul GLOBO
alcune settimane fa, è nato un servizio della televisione nazionale ABC, poi articoli su tutti i giornali australiani, denunce ecc...
E ancora l'articolo del Corriere della Sera. 
Il problema acquista una grossa risonanza e ci sono anche delle interrogazioni parlamentari in Italia. 
Insomma si è messo a nudo, finalmente, un problema scottante...
Germano


AUSTRALIA: SOLO PER I "MIGRANTI QUALIFICATI"



Non è facile entrare in Australia. Se un tempo l’Australia chiamava i migranti perché sostenessero il proprio sviluppo economico, adesso la situazione è cambiata. I visti a lungo termine, senza condizioni, vengono offerti soltanto a alcune categorie di lavoratori: ingegneri, medici, infermieri, agronomi, veterinari, ma anche carpentieri, idraulici e pochi altri. Si chiamano “skilled migrants”, migranti qualificati, e oltre ad avere le competenze di cui gli australiani sono affamati, devono padroneggiare l’inglese e rispondere a requisiti di età e di solidi percorsi professionali.
I più poveri invece arrivano come in Italia su navi male attrezzate, sperando di non essere intercettati o di poter ottenere un visto da rifugiato. Vengono rinchiusi nei centri di detenzione, in attesa che la loro domanda di ingresso venga analizzata. Non si scappa alle regole anglosassoni. Se i criteri per lo status da rifugiato ci sono, allora è come vincere la lotteria. Le porte del paese si aprono, con tanto di sostegni sociali e di aiuti per l’inserimento lavorativo. Se la domanda viene respinta anche in appello, il primo aereo riporta invece i disperati nella loro terra di provenienza.

2 commenti:

  1. Non è tutto oro quel che luccica, purtroppo.
    In Australia, troviamo giovani schiavi Italiani, ed in Italia, nelle Puglie in particolare, altri migranti schiavi nei campi : http://campicolti.noblogs.org/post/2015/02/25/succubi-e-rassegnati-alla-schiavitu/
    si legge, fra altro, su questo articolo :
    "PAGHE DA FAME: 4 EURO L’ORA. Le paghe per i lavoratori sono però sempre da fame. “Un bracciante agricolo che lavora nelle campagne di Foggia in Puglia, a Palazzo San Gervasio in Basilicata o a Cassibile in Sicilia verrà pagato a cottimo, ovvero 3,5 euro il cassone (per la raccolta dei pomodori), mentre verrà pagato 4 euro l’ora nelle campagne di Saluzzo nel Piemonte, di Padova, nel Veneto o a Sibari in Calabria per la raccolta degli agrumi. Il tutto in nero, su intere giornate comprese tra 12 e 16 ore di lavoro consecutive a cui vanno sottratti: i 5 euro di tasse di trasporto, 3,5 euro di panino e 1,5 euro di acqua da pagare, sempre al caporale”.

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  2. Che tristezza vedere che dapertutto è mondo e paese e che il dio soldo la fa da padrone ovunque!

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