Stavo pensando che, cent'anni fa come domani,
i nostri Avi, con dei cigolanti carretti,
scappavano in fretta e in furia e andavano "in giù"...
per farvi ritorno dopo 3 anni...
Ed esattamente cent'anni dopo,
chi avrebbe mai pensato che il Giro d'Italia
avesse fatto invece il percorso inverso?
Desidero rivolgere un pensiero ai miei Nonni
che la loro "avventura"
mi è stata più e più volte raccontata
"a mo' di fiaba" prima di addormentarmi...
e solo "da grande" ne ho capito il vero significato...
e a tutti quelli che, al pari loro, l'hanno vissuta!
Se
questi logori disgraziati maledetti da dio e dagli uomini potessero
tornare improvvisamente su da quei camposanti, con le loro stanche e
logore divise, che non sapresti più
nemmeno distinguere l'austriaco dall'italiano, il bosniaco dall'inglese,
l'ungherese dal francese, lo sai che verrebbero a guardarci negli occhi
e a chiederci se sono morti... per niente?
Dopo un secolo ancora a dividerci su chi ha vinto chi ha perso, a dividerci i morti e le colpe e le memorie!
Invece di capire che quella povera gente - che aveva tante parlate diverse ma un unico cuore e la speranza di portare a casa salva la pelle e rivedere i propri cari - e' stata mandata al macello dai signori della guerra, re e imperatori, generali e industriali, che volevano farsi ancora più ricchi e più belli.
Ma stiamo lavorando per costruire un mondo di pace e fratellanza o per preparare ancora guerre e vendette?
Dopo un secolo ancora a dividerci su chi ha vinto chi ha perso, a dividerci i morti e le colpe e le memorie!
Invece di capire che quella povera gente - che aveva tante parlate diverse ma un unico cuore e la speranza di portare a casa salva la pelle e rivedere i propri cari - e' stata mandata al macello dai signori della guerra, re e imperatori, generali e industriali, che volevano farsi ancora più ricchi e più belli.
Ma stiamo lavorando per costruire un mondo di pace e fratellanza o per preparare ancora guerre e vendette?
Lorenzo Baratter (da facebook)
grazie Carla, anche per quanto riportato da Baratter. anche i miei, di nonni, andavano in "giù" (per niente papà è nato a Stradella in provincia di Pavia). ricordiamoli tutti con tanto e tanto affetto! Ada
RispondiEliminaSono passati 100 anni, così ben documentati dalle foto. Condivido la testimonianza della nostra cara Ada. Mi viene il magone, un nodo in gola... a pensare che su quei carretti che andavano "in giù", c'era anche una giovane donna, mia nonna Maria, incinta.
RispondiEliminaE qualche mese dopo nell'ottobre del 1915 nasceva mia madre a Cogollo.
Che sia vivo il ricordo per darci coraggio, fiducia nella vita e serenità.
Questa parla come se avessero profugato solo i suoi nonni? Quanti sono nati poi durante la guerra, concepiti prima... come dice any 13,03!
RispondiEliminaOgnuno riporta quello che ha sentito raccontare: la storia della propria famiglia! Quindi caro Barbacàn, invece di inveire contro chi scrive, parlaci di quello che hai sentito raccontare! Tutti , nella valle hanno vissuto esperienze drammatiche,TUTTI , INDISTINTAMENTE, LI RICORDIAMO. GRAZIE CARLA!
RispondiEliminaSaresti una brava tosa, anche…. ma qualche volta forse ti accendi per niente.
EliminaAnche i miei nonni- bisnonni son fuggiti, anche i tuoi, quelli di tutti son fuggiti; anche perché
sono stati ordinati di abbandonare le case. Capirei se fosse stato un caso contrario fra mille!
E poi, le profughe già in gravidanza, mica le equiparo alle profughe ingravidate durante
il profugato, dai!
Barbacan pensa bene Prima di scrivere! Brava Lucia per la risposta.
EliminaNon sarà come cento anni fa, ma la Valdastico rischia la stessa emigrazione, con la diversità del non ritorno.
RispondiEliminaPurtroppo, non sono gli anziani che fanno vivere un paese, ma giovani che trovano lavoro in loco ( non certo 15/20 posti nella calce ), agevolazioni fiscali , e ambiente salubre e sereno. Che desolazione ......
Vedo giovani che, pur avendo il lavoro relativamente vicino alla casa in valle, preferiscono "andare in giù" perchè là c'è vita, ci sono comodità e c'è Mondo... Inutile continuare a dire che i giovani abbandonano la valle perchè non hanno nulla. Molti, per amor di quella valle, per un legame forte con la terra, non evitano il sacrificio e quello che vedono intorno a loro gli basta.
RispondiEliminaSono i punti di vista diversi: ciò che vedi, ciò che cerchi, ciò che vuoi.
Carla..mi era sfuggito questo post. Foto bellissime nella loro drammaticità. Come ho detto ancora, mi spiace di esser stata troppo piccola, per capire che una nonna in casa classe 1904 poteva essere un libro storico aperto. E, più grande, ho sempre pensato che farle ricordare quei momenti fosse un tabù... Chi può, trascriva la memoria dei nostri avi, memoria che, ahimè sta per scomparire... Tra le famiglie e le istituzioni.