Ho pensato che, dopo la Togna Turca,
meriti due righe anche un'altra "tosta" dell'Altipiano:
la Maestra Carla Slaviero.
Integro il post precedente con qualche riga estrapolata nel web.
Rotzo non dimentica la maestra Carla Slaviero - di
Tiberio Azzolini - A fine novembre è mancata - stroncata da un arresto
cardiaco - all’età di sessantanove anni, Carla Slaviero, da tutti
conosciuta come la “maestra Carla” di Rotzo sull’altopiano.
Per oltre 40 anni aveva svolto con grande dedizione l’insegnamento nelle
scuole elementari del piccolo centro montano, dapprima nella frazione
di Albaredo e poi a Rotzo, fino al pensionamento avvenuto una ventina di
anni fa.
Fu un “personaggio” alla ribalta della cronaca nazionale quando - nel
1963 - aveva guidato la comunità di Rotzo (con le frazioni di
Castelletto e Albaredo) come sindaco di un’Amministrazione composta da
sole donne.
Nel corso del suo mandato amministrativo aveva risolto la delicata
vertenza con San Pietro in Valdastico e Pedescala per la divisione dei
beni patrimoniali delle malghe e del patrimonio boschivo, favorendo una
divisione a metà.
Ritiratasi a vita privata ha sempre curato con passione la raccolta di
notizie e libri a carattere storico-culturale specie sugli Slaviero.
E’ stata una fervida sostenitrice del restauro della più antica
chiesetta d’Altopiano quella di santa Margherita in Castelletto, facendo
parte attiva dell’apposito Comitato.
Nello scorso autunno si era inoltre interessata anche per la
realizzazione della cappella di san Francesco d’Assisi, inaugurata in
settembre per contenere la croce astile donata a Rotzo da Mons. Liberio
Andreatta (copia conforme a quella collocata sul Polo Nord) e sistemata
nella cappellina lassù a Campolongo.
Le esequie funebri, nell’arcipretale di santa Gertrude in Rotzo per
Carla Slaviero, hanno richiamato una grandissima partecipazione di
popolo a significare la profonda considerazione generale per una
cittadina tanto benemerita.
Le donne a Rotzo - by Gioska -
Le donne di Rotzo - Un'amministrazione comunale al femminile (1964-1970)
Autore: Percy Allum
Percy Allum, noto storico inglese, descrive le vicende della prima amministrazione civica dell’Italia repubblicana interamente composta da donne, che suscitò un vasto interesse mediatico, anche al di fuori del nostro Paese.
Trovandosi il Comune di Rotzo in una gravissima situazione finanziaria, quanti lo avevano amministrato fino a quel momento, ovviamente quasi tutti maschi, decisero di non presentare liste per il rinnovo del Consiglio comunale, in modo da obbligare il Governo a nominare un commissario prefettizio che sanasse con provvidenze statali il bilancio.
A quel punto, un gruppo di donne, guidato dalla maestra Carla Slaviero, presentò a sorpresa una propria lista, incontrando lo scetticismo e l’ostilità di grande parte della popolazione maschile. «Se gli uomini non ce l’hanno fatta [a risanare le finanze comunali] tanto meno ci riusciranno le donne»: questo fu allora il giudizio prevalente - e abbiamo scelto il più benevolo - della parte maschile. E invece, con sagacia e buon senso, l’Amministrazione tutta al femminile riuscì in quella che era considerata una “missione impossibile”.
L'autore, Percy Allum
Percy A. Allum , nato nel 1933 a Thame, vicino ad Oxford, si è laureato in storia e diritto nel 1956 al Queen’s College di Cambridge, ottenendo nel 1959 la specializzazione sia in scienze politiche all’Institut d’études politiques di Parigi che in diritto internazionale. Ha iniziato la carriera di docente universitario nel 1965 all’Università di Manchester, proseguendola per trent’anni in quella di Reading. Al termine del suo insegnamento in Inghilterra (con corsi tenuti anche nelle Università di Parigi-Vincennes, Khartoum, Padova e Milano) è stato nominato docente di scienze politiche all’Università Orientale di Napoli, cattedra tenuta dal 1993 al 2005.
Tra i libri di questo acuto studioso e interprete del sistema politico italiano e delle sue culture e subculture politiche ricordiamo: Anatomia di una repubblica, Potere e istituzioni in Italia (Feltrinelli, 1976); Potere e società a Napoli nel dopoguerra (Einaudi, 1975); L’Italia tra crisi e emergenza (Guida, 1979); 50/’80, vent’anni. Due generazioni a confronto, scritto con Ilvo Diamanti (Lavoro, 1986); Democrazia reale. Stato e società civile nell’Europa occidentale (Utet, 1998); Il potere a Napoli. Fine di un lungo dopoguerra (L’Ancora del Mediterraneo, 2001); Napoli punto e a capo. Partiti, politica e clientelismo: un consuntivo (L’Ancora del Mediterraneo, 2003); La repubblica in bilico (L’Ancora del Mediterraneo, 2005).
Allum, particolarmente interessato anche alla realtà veneta - sulla quale ha scritto numerosi saggi ed articoli - è attualmente impegnato in una sistematica ricerca sulla gestione del potere nel Veneto.
Percy Allum, noto storico inglese, descrive le vicende della prima amministrazione civica dell’Italia repubblicana interamente composta da donne, che suscitò un vasto interesse mediatico, anche al di fuori del nostro Paese.
Trovandosi il Comune di Rotzo in una gravissima situazione finanziaria, quanti lo avevano amministrato fino a quel momento, ovviamente quasi tutti maschi, decisero di non presentare liste per il rinnovo del Consiglio comunale, in modo da obbligare il Governo a nominare un commissario prefettizio che sanasse con provvidenze statali il bilancio.
A quel punto, un gruppo di donne, guidato dalla maestra Carla Slaviero, presentò a sorpresa una propria lista, incontrando lo scetticismo e l’ostilità di grande parte della popolazione maschile. «Se gli uomini non ce l’hanno fatta [a risanare le finanze comunali] tanto meno ci riusciranno le donne»: questo fu allora il giudizio prevalente - e abbiamo scelto il più benevolo - della parte maschile. E invece, con sagacia e buon senso, l’Amministrazione tutta al femminile riuscì in quella che era considerata una “missione impossibile”.
L'autore, Percy Allum
Percy A. Allum , nato nel 1933 a Thame, vicino ad Oxford, si è laureato in storia e diritto nel 1956 al Queen’s College di Cambridge, ottenendo nel 1959 la specializzazione sia in scienze politiche all’Institut d’études politiques di Parigi che in diritto internazionale. Ha iniziato la carriera di docente universitario nel 1965 all’Università di Manchester, proseguendola per trent’anni in quella di Reading. Al termine del suo insegnamento in Inghilterra (con corsi tenuti anche nelle Università di Parigi-Vincennes, Khartoum, Padova e Milano) è stato nominato docente di scienze politiche all’Università Orientale di Napoli, cattedra tenuta dal 1993 al 2005.
Tra i libri di questo acuto studioso e interprete del sistema politico italiano e delle sue culture e subculture politiche ricordiamo: Anatomia di una repubblica, Potere e istituzioni in Italia (Feltrinelli, 1976); Potere e società a Napoli nel dopoguerra (Einaudi, 1975); L’Italia tra crisi e emergenza (Guida, 1979); 50/’80, vent’anni. Due generazioni a confronto, scritto con Ilvo Diamanti (Lavoro, 1986); Democrazia reale. Stato e società civile nell’Europa occidentale (Utet, 1998); Il potere a Napoli. Fine di un lungo dopoguerra (L’Ancora del Mediterraneo, 2001); Napoli punto e a capo. Partiti, politica e clientelismo: un consuntivo (L’Ancora del Mediterraneo, 2003); La repubblica in bilico (L’Ancora del Mediterraneo, 2005).
Allum, particolarmente interessato anche alla realtà veneta - sulla quale ha scritto numerosi saggi ed articoli - è attualmente impegnato in una sistematica ricerca sulla gestione del potere nel Veneto.
Visto che la Carla ha evidenziato una mia segnalazione, allora ho cercato di approfondire un ninin quanto accennavo.
RispondiEliminaEffettivamente sembra che siano state le prime a formare un’amministrazione totalmente al femminile in Italia, governarono dal 1964 al 1970.
Su altri siti si dice addirittura che al momento resta ancora un caso unico, ma questo bisognerebbe verificarlo...
Alla vicenda è stato dedicato un libro da parte di uno storico inglese, riporto qui il sito che ne parla:
“ http://www.asiago7comuni.it/libri.asp?nyhetsID=48 “.
Bellissimo spunto di lettura!!
RispondiEliminaComunque, quando si parla di "economia domestica" sicuramente si pensa alla donna come economa della famiglia. Forse il successo di una amministrazione al femminile è dovuto al fatto che, per deformazione professionale, siamo già abituate a "tenere i conti".
A Sankt Peter a podarissi anca far un passo pi vanti,.. ma tanto pi vanti: la prima amministrazione totalmente LGBT.
RispondiEliminaDXE, finalmente ghemo ciapà el Don in castagna!! Siccome el se ga definio, dopo un me comento, CHECA A TRASION INTEGRALE....
RispondiEliminachi mejo de lù el poe metarse a capo de un gruppo de LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).
Tra l'altro el gavea ito che el ga anca speriensa..
Ora basta tirar fora da sta vale diese cancari con quele carateristiche ,senò non se candida miga, el me ga ito.
Per quei tempi sicuramente un fatto strabiliante!
RispondiEliminaE allora avanti, dopo la Togna turca e la Carla Slaviero, non c'è il due senza il tre, passerà alla storia la Denise!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma cosa dici mai? (Copyright by Topogigio) Purtroppamente non hai colto il succo Dixy: LGBT sta per Limpida Gestione dei Beni del Territorio. Il Don poi è strenuamente abbarbicato al Vetus Ordo. Ciò, già ca son drìo: savarissitu consiliarme andove nar a catare na baretela fa quela del campanaro de Rosso?Massa bela!
RispondiEliminaNo, ..scusa Dixy, a xe sta el Gioska chel la ga fata fora dal vaso...
RispondiEliminaGhio visto ciò, i omeni i barufa dissipando i schei par amor de bega, cussita, quando che noi xe pi boni a vegnérghene fora e i ga roto tuti i uvi, i ga la bela pensata de pareciarghe la fortaja pal commissario prefetissio. Le femene (che le ghe vede pi longo) se se mete de traverso, le ghe rabalta la fortaja e in quatro ani le riva a rangiare anca el bilancio. Dòne,... féghe un pensierìn, ..velà.
RispondiEliminaPerché non provare anche nei nostri Comuni una simile esperienza. Tutte donne, Magari anche a Roma e come presidente della Repubblica. Sono convinto che saprebbero gestire il bene comune con maggior trasparenza e onestà.
RispondiEliminaForse qualcuno ricorda che nei primi tempi in cui queste Signore governavano, il marito svizzero (Werner Shon) di una nostra paesana emigrata in quel paese (Cerato Sandrina originaria di contrà Cerati) offrì a tutte una medaglia d'oro per riconoscenza del loro impegno, e offrì pure in quella occasione un rinfresco a tutta la popolazione di S. Pietro, nelle vecchie scuole elementari, dove ora c'è l'ufficio postale,
RispondiEliminaInteressante Giorgio.
EliminaSai cosa mi ricordo io di questo signor Werner Schoen? (mi sembra proprio schoen con la dieresi sulla O) che vuol dire BELLO. E credo sia stato veramente una bella Persona. Me lo ricordo che quando si recava in visita al cimitero di San Pietro dalla sua Sandra, si portava una piccola seggiola pieghevole di legno, e stava là seduto vicino alla tomba per un bel po'. Mi faceva una tal tenerezza... e ora sapere anche di questi gesti, che penso non siano da tutti, considerando che era anche straniero... me lo fa apprezzare ancor di più. Era sempre molto gentile e salutava tutti.
Ho anch'io tanti bei ricordi di quella coppia, ogni anno a Natale portava a tutti noi piccoli dei Cerati, i cioccolatini e gli animaletti da mettere sull'albero, a latro ancora....
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