Via Carlo Alberto, in epoca
più remota Via dell'Impero Fascista.
E' la mia Via, dove sono
nata quasi 12 lustri fa... e mi sembra ieri...
Inizio con la famiglia di
Lorenzi Giuseppe (noi, oppure Bepi Sìgaro) e Nicolussi Maria (boja)
con i figli Annarosa ed Eraldo. Da bambina questa casa me la vedevo
sempre un “casaménto”. Nei miei ricordi, al piano terra c'era la
Cooperativa di generi alimentari che per la mia famiglia era molto
comoda essendo da porta a porta e anche la mia Mamma non aveva
problemi a mandarci a fare la piccola spesa e di questo noi bambini
ne eravamo veramente orgogliosi! Dietro al banco servivano sia Bepi
che la Maria che me la ricordo sempre con un grembiule a pettorina
bianco, mentre Bepi aveva sempre il sigaro in bocca... altri tempi...
Ricordo la pasta sfusa nei “casselòti”..., l'odore di caffè che
te lo macinavano al momento e il pacchettino veniva accartocciato
nella famosa “carta da sùcaro” con una tal maestria, che io
all'oggi ancora non ci riesco! Andavo quasi ogni giorno a prendermi
il salame ungherese che mi piaceva un sacco e mi ricordo del latte
dolomiti verde con il contenitore a triangolo appena dentro dalla
porta. Ricordo che assieme a loro viveva anche un tal zio Silvio che
di notte, quando lasciava cadere dal letto “la flassa de lumìnio”
ci faceva sussultare dallo spavento... col tempo poi ne abbiamo fatto
un'abitudine. Da quando questa famiglia ha pensato di emigrare a
Torino, la casa è sempre rimasta chiusa, solamente la bottega è
stata dapprima data in affitto a Toldo Caterina (Ketty) e
successivamente a Spagnolo Monica che avevano aperto una rosticceria,
ma ho vaghi ricordi perchè poi ho emigrato. Mi ricordo quando la
Irene Pertile, mamma della Ketty, portava la pentola del baccalà
appena cotto!
Un tempo, che io non
ricordo, in questa casa al primo piano c'era “l'Osteria dala Breca”
dove si poteva anche ballare.
Avevano molti parenti e,
specialmente d'estate, in questa casa c'era molto via vai. Per noi,
il vedere gente nuova, auto nuove era sempre motivo di interesse ed
attenzione e noi ragazzine ci lustravamo anche qualche volta gli
occhi... Mi ricordo Bruno Fiore... purtroppo prematuramente
scomparso, che saliva da Roma con quel suo accento particolare... per
noi era il massimo...
Ora Annarosa ed Eraldo
l'hanno completamente ristrutturata e si spera che possano
soggiornarvi per lunghi periodi. Di fronte, la famiglia di Toldo Gino
(godi) e di Slaviero Flora con le figlie Nerella, Sonia e Loredana,
tutte e tre trasferitesi altrove. Ora vi abita solamente Flora che,
nonostante l'età non più giovanile, mantiene la passione per i
fiori e lei si diletta ad abbellire ogni buco possibile con ogni
varietà che le capita a tiro, contribuendo a dare alla piazza una
pennellata di colore.
Vicino mi ricordo Spagnolo
Augusta (Gusta lussa) e Giovanni Lorenzi (Nane marcantògno o cic e
ciac) che era solito fumare la pipa su di una seggiola fuori dalla
porta di casa, e come se la gustava quella pipata... Ogni tanto un
urlo di traverso della Gusta lo scuoteva dall'estasi... Avevano 3
figli: Pietro (Pierìn fortaja) emigrato in Francia con la moglie
Laura dalla Dogana, Rosalia, sposata con Ettore Pretto scarpàro
emigrati anche loro in Francia e l'Annamaria, sposata nel Varesotto.
Ritornavano sempre a turno con le loro famiglie ogni estate durante
le vacanze e vi assicuro che c'era tanta vita! Io, timidissima,
stentavo ad approcciarli, ma dal poggiolo mi piaceva guardarli e
vedevo il loro modo diverso di vivere rispetto a noi. Poi mi godevo
con le scenette della Gusta che aveva il suo bel daffare a tenere
tutti i nipoti a bada e non andava certo per il sottile... Prendeva
un asciugamano e li rincorreva per la piccola corte se riusciva a
prenderli e a “spolverarli” un po'... poi loro per farla
arrabbiare ancor di più le parlavano in francese... allora la
scenetta avrebbe meritato una cinepresa...
Di fronte, la mia casa, dove
sono nata e vissuta fino alla giovinezza. Ricordo bene i miei Nonni
paterni: Nane ghia e la Bepa cogolàna. Mio Nonno l'aveva conosciuta
a Cogollo durante il profugato della Grande Guerra. Hanno avuto 3
figli: mia zia Caterina, sposatasi a Cogollo ed ora Ospite della
nostra Casa di Riposo, 93 anni, mio Papà Giuseppe e mia zia Angelina
sposatasi in Svizzera e deceduta all'età di 58 anni.
Più sotto, la famiglia di
Giuseppe Toldo e Maria Fontana (Bepi Sela e la Maria mora) con i
figli Delia, sposata in Trentino e Gastone in Germania. A fianco la
casa della famiglia di Battista Lorenzi (Tita cogo o Tita Canéla) e
di Maddalena Bonato (Maddalena coga), 4 figli: Don Fernando che
presta la sua opera in una diocesi in Germania, Lisa che era una
delle sarte del paese sposata a Caltrano, Francesco sposato a Thiene
e Guido sposato a Caltrano. Di questa famiglia io serbo dei cari
ricordi ed ero molto affezionata. Ho trascorso delle belle estati ad
imparare qualcosa di cucito nella piccola stanzetta adibita a
sartoria. Mi hanno sempre trattata molto bene e non finirò mai di
ringraziarli e quel poco che ho imparato mi è servito poi nel tempo.
Maddalena era sempre puntuale alle 16 col caffè e la brioss Ferrero
alla marmellata che a quel tempo... era un privilegio!
Nella casa davanti abitava
la famiglia di Toldo Roberto (Berto betéle) ed Emilia Pettinà con
il figlio Amelio, la nonna paterna (la Pértela) e uno zio di nome
Mario (mao). Ricordo anche altri due zii: Ettore (Ete) emigrato a
Zurigo e Ghinghina.
Più sotto la casa del
maestro Toldo Rodolfo (ciufféto) che abitava con 3 sorelle: la
Luciana, la Maria, e la Nina. Per sentito dire era un bravo maestro,
ma un po' particolare. Io me lo ricordo anziano e parecchio
insofferente quando i ragazzi della zona giocavano in strada al
pallone. Mi ricordo la Maddalena coga che era spesso coinvolta per
riprendere i suoi figli e doveva impegnarsi parecchio per mantenere i
rapporti di buon vicinato sempre in equilibrio...
Nella piazzetta dell'Ara mi
ricordo Germana Lorenzi e durante l'estate ospitava il nipote Antonio
da Torino. Adiacente abitava la famiglia di Giovanni Lorenzi
(carnevale) e dell'Antonia Bonifaci (cassògna) con i figli Teresio,
Edoardo, Stefanina tutti e tre prematuramente scomparsi. Stefanina ha
fatto per tanti anni la parrucchiera, mentre i fratelli emigrarono.
Non mi ricordo il bar all'Acli dalla Feli, non so in che anno abbia
chiuso, però mi ricordo che dalla Feli andavo con i miei Nonni al
sabato sera a vedere la televisione, il programma con Mina e Alberto
Lupo. Era un evento!!! E chi non si ricorda la Mery, la Yvonne e
Gabriele? Tutti e tre sposati fuori paese. Nella casa vicino abitava
Nicolussi Mario e Toldo Berenice con i figli Annalisa e Riccardo.
Successivamente, per un periodo, in quella casa c'era la
parrucchieria della Stefanina, poi è stata per anni chiusa e poi ha
abitato la famiglia di Agostini Francesco (mérica da Valpegara) con la moglie Elda Slaviero col figlio Alessandro.
Famiglia proveniente dalla Francia. Ora è abitata dal nipote
Mickael, la compagna Eleonora Sartori (da Casotto) e la figlia Chloè.
Entrando dal portico, la casa di Silvano Toldo ed Antonietta Bonifaci col figlio Giovanni, anche loro ora trasferitisi a Piovene.
Ovviamente in questa Ara tutti ricordano Gildo seduto su di una seggiola sotto le finestre della Maddalena coga tutto intento con le sue creazioni di legno per la gioia dei bambini che erano fedeli acquirenti...
Ovviamente in questa Ara tutti ricordano Gildo seduto su di una seggiola sotto le finestre della Maddalena coga tutto intento con le sue creazioni di legno per la gioia dei bambini che erano fedeli acquirenti...
Lì in angolo la casa della
Maria Elvira Toldo con le figlie Argia, Giuseppina ed Elia, le prime
due sposate fuori paese. La Clara Mandic, di origine polacca, l'ho
presente su di una seggiola lì sul terrazzino di legno. Lavorava
come domestica dai Carabinieri. Era una cara persona! Oltre a Elena,
(Nena marola), ha avuto i figli: Vittoria, Maria, Rosina e Roberto,
tutti sposati fuori paese. Davanti la grande casa dei “canéla”,
veniva aperta solo d'estate quando venivano in ferie. Più sotto la
casa di Domenico Toldo con Alfonsina Stella (da Cogollo) e i loro tre
figli: Nathalie, Alessandra e Tullio, da qualche anno però si sono
trasferiti a Cogollo. Di fronte, la casa di Giacomo Toldo (gàmbaro)
e la Rita Dal Pozzo originaria da Rotzo. Vicino quella della Domenica
Pierotto (Ménega Barbéta) con i figli Gerardo e Pietro.
Più sotto la casa della
Sartori Bianca con i figli Gianna e Mariano. Ricordo anche suo
suocero Domenico Sartori (marcioréto) e sua moglie Maddalena (Nena
gàmbara).
Di fronte a loro abitavano
Toldo Gino (vichi) e la moglie Paola con i figli Omar e Luca,
trasferiti da anni in altopiano da dov'era originaria la Paola.
Nell'appartamento a fianco abitava Carlo Toldo con Morena, ora è
occupato da una famiglia di rumeni. L'appartamento sotto era occupato
solo d'estate dai proprietari. Più avanti la casa di Antonella Toldo
che abitava col marito Angelo, prematuramente deceduto e il figlio
Stefano, trasferitosi a Pedescala. Sotto la famiglia di Fabio Toldo e
Giusy Bonato con i figli Lorenzo e Vittoria. Accanto, la casa di
Gianni Toldo (Africàn) con la moglie Daniela Rigoni, originaria
dell'altopiano e i loro tre figli: Alessandro, Massimiliano, che ora
abitano fuori paese ed Enrico che abita lì sotto con la sua
compagna. Mi ricordo benissimo quando in questa casa abitavano
Augusto Toldo e la moglie Maddalena e le figlie Pina, Serena e Wanda,
quest'ultima sposatasi fuori paese. Più avanti troviamo la casa di
Cirillo Fontana e la moglie Tullia Dalla Via. Ricordo le figlie Anna
e Gianna sposate fuori paese.
Davanti al municipio c'è
una stradina che porta a tre villette dove ora in una abita Marisa
Slaviero vedova di Antonio Toldo (godi), le figlie Paola e Antonella
sono sposate fuori paese, in un'altra Nerina Longhi vedova di
Domenico Toldo (spaca) da poco deceduto, col figlio Valentino Toldo e
la moglie Tiziana e i figli Federico e Matilde. Ricordo che un tempo
abitava lì anche la famiglia di Giuseppe Slaviero (mosca) con la
moglie Sabina Lucca e i loro tre figli: Roberto, Sandro e Massimo.
Davanti il parcheggio del
Municipio abita Graziella Toldo, da poco vedova di Giuseppe Balbo,
col figlio Daniele. Adiacente, la famiglia di Augusto Lorenzi con
Frida. Sotto, la figlia di Ugo Portulano e Maddalena Lorenzi viene
saltuariamente per le ferie.
Nell'ultima casa a tre
appartamenti di questa via mi ricordo che al piano terra abitava
Giuseppe Toldo (Bepi toro) con Eliana Scalzeri ed i figli Loris e
Antonietta. Loris abita il terzo appartamento con la moglie Franca
Baldessari e le figlie Anna e Chiara. Antonietta è sposata fuori
paese. All'ultimo piano invece abitava Gianna Slaviero e Francesco
Toldo (Chechìn). Pensate che tristezza: in questa casa in una
settimana sono decedute sia Gianna che Eliana e in quattro mesi sono
deceduti sia Domenico Toldo che Giuseppe Balbo che abitavano vicini.
E il Paese si va, via via,
sempre più assottigliando...
Carla
Ostrega Carla, tessì una delle poche che se ricorda de quando le xe nate!
RispondiEliminaGrazie Carla per questo amarcord che ci fa riflettere sul paese che c'era e non c'è più. Non tanto per chi è andato naturalmente avanti ma soprattutto per quella miriade di persone che hanno lasciato il paese per andarsene altrove a spendere la propria vita e le proprie attitudini e competenze. Chissà come sarebbe la valle se avessero potuto rimanere.
RispondiEliminaQuando sono arrivata era colmo di voci, di un viavai di gente che portava al pascolo le mucche. I tempi sono cambiati, sulle strade ora passano veloci automobili senza lasciare alcun segno. Amaro è vedere andar via tanti giovani, ma ogni cosa ha il suo tempo. Bellissimi ricordi, cari agli occhi e alla memoria, di un paese che con un po' più di amore ti entra nell'anima. Grazie Carla!
RispondiEliminavengo quando posso in un luogo che amo moltissimo
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