giovedì 21 maggio 2015

Come eravamo, come siamo - 3 - Via Carlo Alberto -

Via Carlo Alberto, in epoca più remota Via dell'Impero Fascista.

E' la mia Via, dove sono nata quasi 12 lustri fa... e mi sembra ieri...

Inizio con la famiglia di Lorenzi Giuseppe (noi, oppure Bepi Sìgaro) e Nicolussi Maria (boja) con i figli Annarosa ed Eraldo. Da bambina questa casa me la vedevo sempre un “casaménto”. Nei miei ricordi, al piano terra c'era la Cooperativa di generi alimentari che per la mia famiglia era molto comoda essendo da porta a porta e anche la mia Mamma non aveva problemi a mandarci a fare la piccola spesa e di questo noi bambini ne eravamo veramente orgogliosi! Dietro al banco servivano sia Bepi che la Maria che me la ricordo sempre con un grembiule a pettorina bianco, mentre Bepi aveva sempre il sigaro in bocca... altri tempi... Ricordo la pasta sfusa nei “casselòti”..., l'odore di caffè che te lo macinavano al momento e il pacchettino veniva accartocciato nella famosa “carta da sùcaro” con una tal maestria, che io all'oggi ancora non ci riesco! Andavo quasi ogni giorno a prendermi il salame ungherese che mi piaceva un sacco e mi ricordo del latte dolomiti verde con il contenitore a triangolo appena dentro dalla porta. Ricordo che assieme a loro viveva anche un tal zio Silvio che di notte, quando lasciava cadere dal letto “la flassa de lumìnio” ci faceva sussultare dallo spavento... col tempo poi ne abbiamo fatto un'abitudine. Da quando questa famiglia ha pensato di emigrare a Torino, la casa è sempre rimasta chiusa, solamente la bottega è stata dapprima data in affitto a Toldo Caterina (Ketty) e successivamente a Spagnolo Monica che avevano aperto una rosticceria, ma ho vaghi ricordi perchè poi ho emigrato. Mi ricordo quando la Irene Pertile, mamma della Ketty, portava la pentola del baccalà appena cotto!
Un tempo, che io non ricordo, in questa casa al primo piano c'era “l'Osteria dala Breca” dove si poteva anche ballare.
Avevano molti parenti e, specialmente d'estate, in questa casa c'era molto via vai. Per noi, il vedere gente nuova, auto nuove era sempre motivo di interesse ed attenzione e noi ragazzine ci lustravamo anche qualche volta gli occhi... Mi ricordo Bruno Fiore... purtroppo prematuramente scomparso, che saliva da Roma con quel suo accento particolare... per noi era il massimo...
Ora Annarosa ed Eraldo l'hanno completamente ristrutturata e si spera che possano soggiornarvi per lunghi periodi. Di fronte, la famiglia di Toldo Gino (godi) e di Slaviero Flora con le figlie Nerella, Sonia e Loredana, tutte e tre trasferitesi altrove. Ora vi abita solamente Flora che, nonostante l'età non più giovanile, mantiene la passione per i fiori e lei si diletta ad abbellire ogni buco possibile con ogni varietà che le capita a tiro, contribuendo a dare alla piazza una pennellata di colore.
Vicino mi ricordo Spagnolo Augusta (Gusta lussa) e Giovanni Lorenzi (Nane marcantògno o cic e ciac) che era solito fumare la pipa su di una seggiola fuori dalla porta di casa, e come se la gustava quella pipata... Ogni tanto un urlo di traverso della Gusta lo scuoteva dall'estasi... Avevano 3 figli: Pietro (Pierìn fortaja) emigrato in Francia con la moglie Laura dalla Dogana, Rosalia, sposata con Ettore Pretto scarpàro emigrati anche loro in Francia e l'Annamaria, sposata nel Varesotto. Ritornavano sempre a turno con le loro famiglie ogni estate durante le vacanze e vi assicuro che c'era tanta vita! Io, timidissima, stentavo ad approcciarli, ma dal poggiolo mi piaceva guardarli e vedevo il loro modo diverso di vivere rispetto a noi. Poi mi godevo con le scenette della Gusta che aveva il suo bel daffare a tenere tutti i nipoti a bada e non andava certo per il sottile... Prendeva un asciugamano e li rincorreva per la piccola corte se riusciva a prenderli e a “spolverarli” un po'... poi loro per farla arrabbiare ancor di più le parlavano in francese... allora la scenetta avrebbe meritato una cinepresa...
Di fronte, la mia casa, dove sono nata e vissuta fino alla giovinezza. Ricordo bene i miei Nonni paterni: Nane ghia e la Bepa cogolàna. Mio Nonno l'aveva conosciuta a Cogollo durante il profugato della Grande Guerra. Hanno avuto 3 figli: mia zia Caterina, sposatasi a Cogollo ed ora Ospite della nostra Casa di Riposo, 93 anni, mio Papà Giuseppe e mia zia Angelina sposatasi in Svizzera e deceduta all'età di 58 anni.
Più sotto, la famiglia di Giuseppe Toldo e Maria Fontana (Bepi Sela e la Maria mora) con i figli Delia, sposata in Trentino e Gastone in Germania. A fianco la casa della famiglia di Battista Lorenzi (Tita cogo o Tita Canéla) e di Maddalena Bonato (Maddalena coga), 4 figli: Don Fernando che presta la sua opera in una diocesi in Germania, Lisa che era una delle sarte del paese sposata a Caltrano, Francesco sposato a Thiene e Guido sposato a Caltrano. Di questa famiglia io serbo dei cari ricordi ed ero molto affezionata. Ho trascorso delle belle estati ad imparare qualcosa di cucito nella piccola stanzetta adibita a sartoria. Mi hanno sempre trattata molto bene e non finirò mai di ringraziarli e quel poco che ho imparato mi è servito poi nel tempo. Maddalena era sempre puntuale alle 16 col caffè e la brioss Ferrero alla marmellata che a quel tempo... era un privilegio!
Nella casa davanti abitava la famiglia di Toldo Roberto (Berto betéle) ed Emilia Pettinà con il figlio Amelio, la nonna paterna (la Pértela) e uno zio di nome Mario (mao). Ricordo anche altri due zii: Ettore (Ete) emigrato a Zurigo e Ghinghina.
Più sotto la casa del maestro Toldo Rodolfo (ciufféto) che abitava con 3 sorelle: la Luciana, la Maria, e la Nina. Per sentito dire era un bravo maestro, ma un po' particolare. Io me lo ricordo anziano e parecchio insofferente quando i ragazzi della zona giocavano in strada al pallone. Mi ricordo la Maddalena coga che era spesso coinvolta per riprendere i suoi figli e doveva impegnarsi parecchio per mantenere i rapporti di buon vicinato sempre in equilibrio...
Nella piazzetta dell'Ara mi ricordo Germana Lorenzi e durante l'estate ospitava il nipote Antonio da Torino. Adiacente abitava la famiglia di Giovanni Lorenzi (carnevale) e dell'Antonia Bonifaci (cassògna) con i figli Teresio, Edoardo, Stefanina tutti e tre prematuramente scomparsi. Stefanina ha fatto per tanti anni la parrucchiera, mentre i fratelli emigrarono. Non mi ricordo il bar all'Acli dalla Feli, non so in che anno abbia chiuso, però mi ricordo che dalla Feli andavo con i miei Nonni al sabato sera a vedere la televisione, il programma con Mina e Alberto Lupo. Era un evento!!! E chi non si ricorda la Mery, la Yvonne e Gabriele? Tutti e tre sposati fuori paese. Nella casa vicino abitava Nicolussi Mario e Toldo Berenice con i figli Annalisa e Riccardo. Successivamente, per un periodo, in quella casa c'era la parrucchieria della Stefanina, poi è stata per anni chiusa e poi ha abitato la famiglia di Agostini Francesco (mérica da Valpegara) con la moglie Elda Slaviero col figlio Alessandro. Famiglia proveniente dalla Francia. Ora è abitata dal nipote Mickael, la compagna Eleonora Sartori (da Casotto) e la figlia Chloè. Entrando dal portico, la casa di Silvano Toldo ed Antonietta Bonifaci col figlio Giovanni, anche loro ora trasferitisi a Piovene.
Ovviamente in questa Ara tutti ricordano Gildo seduto su di una seggiola sotto le finestre della Maddalena coga tutto intento con le sue creazioni di legno per la gioia dei bambini che erano fedeli acquirenti...
Lì in angolo la casa della Maria Elvira Toldo con le figlie Argia, Giuseppina ed Elia, le prime due sposate fuori paese. La Clara Mandic, di origine polacca, l'ho presente su di una seggiola lì sul terrazzino di legno. Lavorava come domestica dai Carabinieri. Era una cara persona! Oltre a Elena, (Nena marola), ha avuto i figli: Vittoria, Maria, Rosina e Roberto, tutti sposati fuori paese. Davanti la grande casa dei “canéla”, veniva aperta solo d'estate quando venivano in ferie. Più sotto la casa di Domenico Toldo con Alfonsina Stella (da Cogollo) e i loro tre figli: Nathalie, Alessandra e Tullio, da qualche anno però si sono trasferiti a Cogollo. Di fronte, la casa di Giacomo Toldo (gàmbaro) e la Rita Dal Pozzo originaria da Rotzo. Vicino quella della Domenica Pierotto (Ménega Barbéta) con i figli Gerardo e Pietro.
Più sotto la casa della Sartori Bianca con i figli Gianna e Mariano. Ricordo anche suo suocero Domenico Sartori (marcioréto) e sua moglie Maddalena (Nena gàmbara).
Di fronte a loro abitavano Toldo Gino (vichi) e la moglie Paola con i figli Omar e Luca, trasferiti da anni in altopiano da dov'era originaria la Paola. Nell'appartamento a fianco abitava Carlo Toldo con Morena, ora è occupato da una famiglia di rumeni. L'appartamento sotto era occupato solo d'estate dai proprietari. Più avanti la casa di Antonella Toldo che abitava col marito Angelo, prematuramente deceduto e il figlio Stefano, trasferitosi a Pedescala. Sotto la famiglia di Fabio Toldo e Giusy Bonato con i figli Lorenzo e Vittoria. Accanto, la casa di Gianni Toldo (Africàn) con la moglie Daniela Rigoni, originaria dell'altopiano e i loro tre figli: Alessandro, Massimiliano, che ora abitano fuori paese ed Enrico che abita lì sotto con la sua compagna. Mi ricordo benissimo quando in questa casa abitavano Augusto Toldo e la moglie Maddalena e le figlie Pina, Serena e Wanda, quest'ultima sposatasi fuori paese. Più avanti troviamo la casa di Cirillo Fontana e la moglie Tullia Dalla Via. Ricordo le figlie Anna e Gianna sposate fuori paese.
Davanti al municipio c'è una stradina che porta a tre villette dove ora in una abita Marisa Slaviero vedova di Antonio Toldo (godi), le figlie Paola e Antonella sono sposate fuori paese, in un'altra Nerina Longhi vedova di Domenico Toldo (spaca) da poco deceduto, col figlio Valentino Toldo e la moglie Tiziana e i figli Federico e Matilde. Ricordo che un tempo abitava lì anche la famiglia di Giuseppe Slaviero (mosca) con la moglie Sabina Lucca e i loro tre figli: Roberto, Sandro e Massimo.
Davanti il parcheggio del Municipio abita Graziella Toldo, da poco vedova di Giuseppe Balbo, col figlio Daniele. Adiacente, la famiglia di Augusto Lorenzi con Frida. Sotto, la figlia di Ugo Portulano e Maddalena Lorenzi viene saltuariamente per le ferie.
Nell'ultima casa a tre appartamenti di questa via mi ricordo che al piano terra abitava Giuseppe Toldo (Bepi toro) con Eliana Scalzeri ed i figli Loris e Antonietta. Loris abita il terzo appartamento con la moglie Franca Baldessari e le figlie Anna e Chiara. Antonietta è sposata fuori paese. All'ultimo piano invece abitava Gianna Slaviero e Francesco Toldo (Chechìn). Pensate che tristezza: in questa casa in una settimana sono decedute sia Gianna che Eliana e in quattro mesi sono deceduti sia Domenico Toldo che Giuseppe Balbo che abitavano vicini.
E il Paese si va, via via, sempre più assottigliando...

Carla

4 commenti:

  1. Ostrega Carla, tessì una delle poche che se ricorda de quando le xe nate!

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  2. Grazie Carla per questo amarcord che ci fa riflettere sul paese che c'era e non c'è più. Non tanto per chi è andato naturalmente avanti ma soprattutto per quella miriade di persone che hanno lasciato il paese per andarsene altrove a spendere la propria vita e le proprie attitudini e competenze. Chissà come sarebbe la valle se avessero potuto rimanere.

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  3. Quando sono arrivata era colmo di voci, di un viavai di gente che portava al pascolo le mucche. I tempi sono cambiati, sulle strade ora passano veloci automobili senza lasciare alcun segno. Amaro è vedere andar via tanti giovani, ma ogni cosa ha il suo tempo. Bellissimi ricordi, cari agli occhi e alla memoria, di un paese che con un po' più di amore ti entra nell'anima. Grazie Carla!

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  4. vengo quando posso in un luogo che amo moltissimo

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