martedì 12 maggio 2015

Berlino: il primo sabato dopo la caduta del muro


12 commenti:

  1. Chiissà cosa avranno provato verso la libertà. Emozioni speciali che le parole non possono dire.

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  2. Ritengo la caduta del muro una sciagura per i lavoratori dell'Italia e dell'Europa, dove la continua precarizzazione del lavoro è la cartina di tornasole dell’indirizzo che abbiamo preso da 25 anni a questa parte. E spiego di seguito il perché.
    La paura del comunismo, dagli anni ’50 in poi, aveva rintuzzato il grande capitalismo e aveva consentito alla socialdemocrazia europea di avere un peso determinante nello sviluppo dell’Europa e nel progressivo miglioramento del benessere di grandi masse di cittadini europei.
    I Paesi oltrecortina, invece, con la caduta del muro hanno ottenuto, oltre alla libertà, benefici immensi e hanno potuto entrare nella Comunità Europea ricevendone ulteriori vantaggi, percependo anche dalle casse europee molti più fondi di quelli versati. Conseguentemente, Paesi come l’Italia e la Francia hanno dovuto contribuire al bilancio europeo con maggiori risorse finanziarie, impoverendosi a vicenda.
    La Germania, con la caduta del muro, ha potuto riunificarsi, modificando i vecchi equilibri e diventando, purtroppo, potenza egemone sul continente intero, imponendo tra l’altro agli altri Paesi europei, regole a proprio esclusivo vantaggio. Attualmente ne vediamo le conseguenze con la crisi dovuta alla austerità imposta appunto dalla Germania, con deficit ai bilanci statali di Spagna, Irlanda, Grecia, Italia ecc…, che sono aumentati a dismisura dal 2010 in poi.
    Alla Germania, responsabile di due sanguinose guerre, di massacri di milioni di inermi civili e di distruzioni di intere tranquille città, (Pedescala ne è un piccolo esempio) si doveva concedere la riunificazione solo dopo il risarcimento dei danni di guerra causati a persone e cose, e non ancora pagati.
    L’Italia, pure essa colpevole di invasioni di altri Stati durante la guerra, aveva invece pagato i danni causati da essa, con la perdita di vasti territori, quali: parte di Venezia Giulia, l’Istria, la Dalmazia, il Dodecaneso, ecc….
    Quindi, per esempio, è giusto che la Grecia ottenga il pagamento dalla Germania di circa 280 miliardi di Euro, somma corrispondente ai danni subiti per opera dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
    Quindi, allo stato attuale, il conto dovuto alla caduta del muro l’hanno pagato i comuni lavoratori dell’Europa occidentale.

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  3. Ora è tardi per dare un commento strutturato, mi ripropongo di tornare nel week end per dare una luce diversa.
    Heidi, ti assicuro che la loro emozione speciale nel vedere la libertà è durata pochissimo, i comunisti sono andati dritti al macello e ne hanno fatto una mattanza.
    Claudio hai iniziato bene la prima frase.Nel seguito ,però, la spiegazione è lacunosa e ingiusta nei confronti della RDT e di cosa sia un deficit ai bilanci statali. Non hanno ricevuto nulla in cambio, ne libertà,ne benefici solo la completa pauperizzazione ad opera del loro salvatore e baluardo di libertà economica, la germania ovest.
    mi spingo oltre, dopo 70 anni dalla fine del conflitto e tenuto conto dell'attuale assetto europeo trovo l'idea politica del piano morgernthau accettabile.

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    1. Caro MadMax, ti ho snidato, finalmente. Pur di difficile comprensione, sei anche tu, per la tua acuta intelligenza, positivo e di arricchimento del blog.
      Da parte mia, ti riconfermo che ho difficoltà di scrivere, in poche righe, le mie personalissime convinzioni politico-economiche, frutto di interminabili e solitarie elucubrazioni, giacché avrei bisogno di notevole spazio per le necessarie precisazioni di supporto. A presto, quindi.

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  4. Il tema è articolato e molto complesso da descrivere in poche righe, e pur nella sintesi di pochi highlights non ci sarebbero abbastanza risposte esaustive per dare completezza ad un evento così singolare nella storia come la riunificazione di un paese.Sopratutto se si parla di una potenza come la Germania che ha letteralmente cambiato il corso della storia recente attraverso le guerre franco prussiane,l’intento di prendere possesso della Spagna e via via fino alla prima e seconda guerra mondiale.Infine nella necessità ideologica della Francia di arginare evoluzioni future attraverso la sciocca volontà di creare un unione Europea dalle ceneri del sodalizio economico della ceca.Questo il breve preambolo di cosa c’è alla base dell’unione europea.
    Nel 1989 Cade il muro di Berlino per far posto alla nuova riunificazione.Purtroppo devo sottolineare che la menzogna e la disinformazione ha lasciato nelle menti dei comunisti e del resto d’europa questo gagliardo messaggio con la sola differenza che i comunisti sanno che così non fu. mentre nel resto d’europa,italia compresa, l’idea di riunificazione e salvataggio dei comunisti convertiti all’occidente è rimasta giusta e salvifica.
    Definiamo per prima cosa che un unificazione comporta la scelta paritetica di unire e scegliere insieme le cose migliori di entrambi.Così non fù,dalla moneta al sistema fiscale,giuridico ed economico fu preso a solo modello la Germania Ovest che impose il suo sistema su tutta la RDT.in altre parole è stata una annessione senza bisogno di conflitto militare.

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  5. Al governo nella Germania Ovest c’era Kohl del CDU ( Angela Merkel è a capo dello stesso partito ).Nel giro di pochi mesi dalla caduta del muro con L’allarme di continui afflussi migratori dalla RDT e dalla bancarotta della stessa RDT, nel breve tempo il governo decise che per il bene della RDT si doveva introdurre immediatamente il marco Ovest come unica moneta, in modo da accelerare rapidamente l’unificazione e salvare il dissesto.L’unione monetaria è un arma formidabile,perché avrebbe portato in blocco l’intero sistema economico della Germania est nella Germania ovest (frantumando in modo brusco e immediato l’intero sistema di economia sociale di mercato,l’economia pianificata e un sistema di prezzi funzionante svaniscono così seduta stante) a beneficio del libero mercato e dell’economia capitalistica della Germania ovest.Questo fu di facile presa sui cittadini della RDT,poiché videro in essa il simbolo della conquista del benessere dell’ovest e ne accolsero l’idea con entusiasmo.Per rendete urgente ed immediata la necessità di una moneta unica il governo Kohl diffuse la notizia,falsa, che la RDT era in bancarotta e da li o pochi giorni sarebbero diventata insolvente.
    In verità esperti della RDT avevano messo in guardia sui possibili scenari di un brusco cambiamento monetario ed economico con scenari di questo tipo:
    possibile fallimento del 70% delle aziende RDT
    disoccupazione dal 20% al 30% sebbene l’introduzione di un economia di mercato avrebbe permesso per un primo periodo una bassa disoccupazione per poi impennarsi sui probabili valori sopra menzionati
    si raccomandava un integrazione tra le due Germanie in 3/4 anni per scongiurare gli effetti nefasti di un introduzione brusca e immediata.

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  6. parte 3

    Come potete immaginare questa strada non fu mai praticata.Il cambio fu di 1:1 per le partite correnti (ossia prezzi,stipendi,affitti,pensioni).
    Le conseguenze di tale scelta porta con se due gravi questioni. Privava la RDT della flessibilità del cambio,ossia non poteva svalutare,strumento fondamentale per riacquistare competitività.Il tasso di conversione 1:1 fu assolutamente irragionevole e comporto non soltanto l’impossibilità di svalutare ma addirittura un abnorme rivalutazione dei prezzi delle merci prodotte nella RDT.
    Nella fattispecie,tenuto conto dell’economia socialista nell RDT contro il libero mercato della Germania Ovest,prima della unificazione si usavano dei coefficienti di correzione tra i due marchi nei confronti del dollaro e di altre valute occidentali.nel 1988 il coefficiente era di 1 a 4,44.Ossia 1 marco dell’ovest valeva 4,44 marchi dell’est nel commercio intertedesco. L’unione monetaria voleva dire per la RDT un aumento dei prezzo merci prodotte nella RDT del 440% circa.
    (Se questo non vi suona famigliare con casa nostra e l’euro un poco vi sbagliate.Anzi chi nell’ignoranza sostiene l’euro o peggio se lo fa deliberatamente,dovrebbe poggiare sui ceci perché sta commettendo un crimine verso il suo popolo)
    Cosa cambiò per i cittadini della ex RDT nel decennio 1990 al 2001? un aumento dei prezzi del 70,2% a fronte un 26% della germina ovest nel pari periodo.
    Le Imprese a causa del nuovo marco rivalutato non erano più convenienti e le esportazioni crollarono.Sul finire del 1994 7’600 imprese,il 90% del totale delle imprese della RDT rischiavano di finire in gravi insolvenze.Questo a detto dal consiglio di amministrazione della Trehandanstalt,la holding, creata dalla Germania dell’ovest, incaricata di dismettere il patrimonio industriale della RDT.
    LA produzione industriale nel primi mesi del 1990 crollo 92,7 % rispetto al 1989.
    LA disoccupazione ,in parallelo, segui il crollo della produzione industriale con ritmi di 40’000 a settimana.A luglio del 1990 i disoccupati erano 142.096 a ottobre 527.800 a settembre 1.771.576 di disoccupati.

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  7. parte 4

    LA cessione della sovranità monetaria ed economica della RDT spiano la strada alla fine della sovranità politica, ossia la fine della RDT come stato in poco meno di un anno dall’inizio dell’unificazione.
    Questo comporto una serie di vantaggi per la Germania ovest.
    annientamento di un economia incompatibile con il capitalismo tedesco
    La completa privatizzazione di imprese pubbliche e immobili
    una rapida privatizzazione di imprese al collasso a prezzi simbolici
    Smantellamento di imprese concorrenti o qualitativamente superiori alla Germania ovest
    una massa di disoccupati da reinserire abbattendo il costo del lavoro
    una moltitudine di sub fornitori dei paesi limitrofi alla RDT, vicini al blocco sovietico, impreparati al modello capitalistico della Germania ovest
    Prezzi dei sub fornitori esteri estremamente convenienti alla Germania ovest
    Privatizzazione di banche statali.
    Va ricordato che non fu solo merito della CDU ma anche del SPD,il partito social democratico, per completare l’annessione della RDT.
    L'attuale primo cancelliere tedesco è Angela Merkel del CDU e Wolfgang Shauble
    attuale ministro delle finanze fu negli anni della riunificazione, molto attivo nelle trattative che portarono alla fusione con la Repubblica democratica, e negli anni successivi, appoggiò il progetto di Helmut Kohl di adesione al progetto della moneta unica europea.

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  8. Commento solo ora, perché sono appena ritornato a casa dopo aver vissuto un’interessante esperienza, privo di PC e a digiuno di quanto accadeva nella realtà circostante.
    È difficile argomentare obiettivamente su questioni politico/economiche complesse emerse in questo post, comunque, pur estremamente conciso, vedo di offrire commenti puntuali.
    1) L’istituzione della CECA non fu soltanto un sodalizio economico, ma tendeva al controllo della produzione del carbone e dell’acciaio (ferro), materie prime strategiche per la produzione di armi. Tali, materie prime erano collocate principalmente nel bacino della Ruhr, in Alsazia e in Lorena, territori contesi ed oggetto di continui e rovinosi conflitti tra Germania e Francia. Il cosiddetto sodalizio economico fu il germe della CEE e della successiva Unione Europea che assicurò, all’Europa del dopoguerra un lungo periodo di progresso economico, di benessere e di pace, mai visto prima.
    2) con il crollo del muro di Berlino si ebbe anche la concomitante disintegrazione di tutti i regimi comunisti dell’Est Europa. Questi paesi, ad eccezione della DDR (detta anche RDT), erano paesi poveri e oggetto di rivolte dei relativi popoli e di repressioni da parte dell’URSS.
    3) la DDR era relativamente ricca, purtroppo aveva un cambio valutario di sfavore e, quindi, anche se nel 1988 aveva un PIL superiore a quello dell’Italia, il tenore di vita era molto basso.
    4) la sottovalutazione della moneta non fu la sola causa del fallimento dell’economia della DDR. L’industria della DDR, pur producendo prodotti di qualità, frutto della metodicità e dell’operosità dell’operaio prussiano,era antiquata e superata dall’industria dell’Occidente (ciò per effetto della politica cieca di Honecker). Ecco perché non poteva assolutamente competere con l’industria della Germania dell’Ovest (detta anche BRD).
    5) la ex-BRD, dopo la riunificazione, si è dissanguata per far risorgere l’economia della ex-DDR, ma ha avuto un discreto successo Questa operazione merita di essere confrontata con quanto accaduto e sta accadendo nel nostro Sud che, nonostante l’impiego di immense risorse nazionali, rimane, e rimarrà per chissà quanto tempo, un pesante fardello per l’economia ed il senso civico dell’Italia.
    6) chi sostiene, a casa nostra, la validità dell’euro non può essere accusato di compiere un crimine. Criminale è piuttosto l’uomo di potere che non si impegna contro l’illegalità diffusa, contro l’evasione fiscale, contro l’omertà, contro il parassitismo, contro l’amoralità della vita politica e privilegi connessi, contro l’evidenti ingiustizie sociali che caratterizzano il Belpaese, oggetto di lazzi e sarcasmi del mondo quasi intero, nonostante i riconosciuti genio e laboriosità del popolo italiano.

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  9. Come ho spiegato, la germania ovest non si è affatto dissanguata per far risorgere la germania est.La germania ovest ha fagocitato e distrutto tutto quello che era ,anche di buono, nella germania est arricchendosi ulteriormente. Se fosse un casinò,la germania dell’ovest ha fatto il banco, ha deciso le regole,ha deciso le fiches in più ha avuto il completo controllo di tutto il gioco.non comprendo proprio come si sia dissanguata se paghi 100 e ritorni 1000. Dati ocse e banca mondiale dicono questo.

    6) L'euro è di fatto un fallimento, solo i politici e i media dicono che non è così.I fatti e i pregressi economici dicono esattamente il contrario. unire economie diverse e asimmetriche sotto un unica moneta porta solo squilibri a favore dei più forti verso le economie più deboli. si chiama" ciclo di frenkel” ,cercalo e comprendi cosa avviene così comprendi il “crimine". è già successo in argentina e senza cambiare moneta,loro hanno solo agganciato il valore della moneta al dollaro 1 a 1, come ha fatto la germania ovest con la germania est. vedi il mio articolo sopra.

    secondo punto ,e diventa più peculiare.Non può esistere un concetto, sbagliato pure nella pratica, in cui il contenimento dell'inflazione al 2% è determinato dalla moneta invece che dalla domanda effettiva.
    si chiama moneta esogena,quando nella realtà la moneta è endogena.

    Il fatto di puntare alla politica brutta,corruzione,parassitismo non sono il perno del problema. questa è una visione romanzata dei fatti. di certo è peggiorata ma le stesse problematiche c'erano prima dell'unificazione d'Italia,durante la crisi del 1888 1898,durante la crisi economica del 1907,durante il fascismo,nel 1933,nel dopoguerra fino ai giorni nostri. eppure la colpa è sopratutto della cattiva politica,dell'evasione,del parassitismo,debito pubblico brutto e cattivo ecc. semplicemente perché è facile trovare le colpe dove, si sono importanti, ma non strutturali.altrimenti sarebbero finite già dal dopo guerra.
    si vuole puntare su problemi che sono sempre esistiti eppure si cresceva,ma fanno breccia nelle teste asfittiche delle persone.
    vuoi sapere perché il mondo ci ride dietro ? perché siamo dei polli con un po' di grasso da togliere

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  10. Andiamo avanti col discorso,senno la gente non capisce dove sta il problema.
    Chi sostiene l’euro ha perso,L’euro è destinato a esplodere. è nato male,su presupposti falsi e incoerenti.non voglio arrivare ad una guerra per capire che l’euro è un fallimento e non voglio nemmeno vedere morire di fame tanta gente per procrastinare il salvataggio di un aborto.
    e questo non lo dico io, lo dicono una fila lunga di economisti, anche un padre dell monetarismo ( cui la BCE si fonda) come friedman diceva che l’euro sarebbe fallito. Friedman è morto nel 2006,quindi non poteva sapere.
    Semplicemente non puoi dire il contrario dei fatti ! quando commentavi sull’ottimo lavoro di draghi nel propinare il QE. lasciando intendere ai lettori del blog che era cosa buona e giusta.Quando draghi, come la strega di hansel e gretel,ha riscosso un certo successo come buon cuoco e ottimo pasticciere.peccato che il fine della strega è mangiare i bambini,un inezia.
    La confutazione di cosa sia il QE della BCE nei fatti:
    Primo, la tempistica. La BCE è arrivata a questa decisione con circa sei anni di ritardo rispetto al resto del mondo, quando l’intera zona euro è ancora al disotto del livello di reddito di sette anni fa, quando alcuni paesi membri – e al loro interno le fasce più deboli – sono stati letteralmente devastati, quando l’obiettivo del suo mandato, cioè un tasso d’inflazione sotto ma vicino al 2%, è stato clamorosamente, sciaguratamente, e prolungatamente mancato e la spirale deflazionistica è ormai cosa fatta.

    Secondo, le proporzioni. Gli acquisti di titoli di stato sono effettuati in proporzione al peso relativo delle diverse economie. Non si tratta, quindi, di un aiuto specifico ai paesi in difficoltà, ma di un programma che beneficerà prima di tutto la Germania, poi la Francia, poi l’Italia, e così via tutti gli altri. Se la minaccia esistenziale per la zona euro veniva dalle crescenti divergenze fra paesi e dalle pressioni asimmetriche poste sulle finanze pubbliche, essa non viene allontanata da questo programma.

    Terzo, le garanzie. La BCE ha deciso che solamente il 20% degli acquisti sarà coperto da una piena condivisione del rischio, cioè dalla BCE stessa come garante di ultima istanza. Per il restante 80% i rischi restano in capo alle banche centrali nazionali, che devono quindi offrire garanzie adeguate. Ancora una volta, così come avvenuto in precedenza per la cosiddetta “unione bancaria”, le decisioni prese evitano accuratamente una condivisione dei rischi. In altre parole, questa, come altre misure, rinforza la frammentazione e la pressione asimmetrica sui diversi paesi. È l’esatto contrario di una politica di solidarietà e di unione.

    Quarto, le prospettive. Il 20% di acquisti coperto da piena garanzia, a sua volta, si divide in due parti. L’8% può effettivamente essere destinato all’acquisto di titoli di stato dei paesi membri, il 12% invece è riservato ad acquisto di titoli eventualmente emessi da istituzioni dell’UE. Questo è un punto molto importante, troppo spesso trascurato, perché se le istituzioni dell’UE emettessero titoli per realizzare investimenti in tutta la zona euro e questi fossero coperti da una totale garanzia della BCE, avremmo, di fatto, una via verso gli Eurobond. Il tutto senza modifiche dei Trattati. Nei fatti, però, l’unica istituzione che potrebbe farlo è la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che tra l’altro si trova alle prese col fantomatico piano Juncker, che non decolla perché le imprese non hanno nessuna intenzione di investire in un contesto di deflazione e di crisi di domanda.

    i il QE non è proprio il paracetamolo per l'influenza da deflazione come viene venduto. i rischi ,pari all’ 80 %, rimangono sempre in pancia. dove gli stati ipiù deboli ne risentono con maggiore incisività. prendi una tachipirina e ti si alza la febbre,forse c'e' qualcosa che non torna? se poi si dice che è solo il giusto prezzo per poi stare meglio. hai dato la cura sbagliata alla malattia.

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  11. vuoi un altro esempio sull’inutilità dell’ euro e della comunità europea ?.questo articolo fa sorgere una semplice domanda per quale insano motivo l'italia si è esposta verso la grecia da 6 mld nel 2009 ai 42 mld del 2012 quando il resto dell europa del nord toglieva le ancore di corsa?
    "I numeri parlano da soli. Nel dicembre del 2009, prima della crisi ellenica, gli istituti di credito di Francia e Germania erano i più presenti in Grecia: i primi – secondo i dati della Bri – avevano un’esposizione pari a 78,8 miliardi di dollari, mentre i secondi di 45. Per contro le banche italiane avevano in Grecia solo 6,8 miliardi e quelle spagnole appena 1,21 miliardi. Insomma: un eventuale crack ellenico avrebbe fatto del male agli istituti francesi e tedeschi, non a quelli italiani o spagnoli. Ovvio che l’effetto contagio avrebbe penalizzato i Paesi periferici sui mercati (dunque era interesse di tutti evitarlo), ma non le loro banche. Almeno: non direttamente.
    Quando nel maggio del 2010 si rende necessario il salvataggio di Atene, tutti gli Stati mettono mano ai soldi pubblici. La stessa cosa è avvenuta nel 2012, in occasione del secondo aiuto. Così (sommando i prestiti bilaterali, le garanzie date al fondo salva-stati Efsf e i titoli acquistati dalla Bce), lo Stato tedesco risulta oggi esposto verso la Grecia per 61 miliardi, quello francese per 46, mentre l’Italia per 40,8. Nel frattempo le banche sono invece fuggite da Atene: le francesi sono ora in Grecia per appena 1,8 miliardi di dollari e le tedesche per 13,5. In cinque anni c’è stato dunque un travaso: l’esposizione privata verso Atene è diventata pubblica.
    La «solidarietà» europea
    Il punto è che il travaso non è stato uniforme. La Francia, per esempio, ha ridotto la propria esposizione totale: prima era pari a 78 miliardi (tutta bancaria) e ora ammonta a 48 (in gran parte pubblica). La Germania l’ha incrementata, ma non di tanto. Mentre l’Italia l’ha aumentata di circa il 510%: dai 6,86 miliardi (delle banche) del 2009, ai circa 42 (quasi esclusivamente pubblici) attuali. «Noi abbiamo preso un’esposizione che non avevamo, mentre i tedeschi e i francesi hanno semplicemente rimescolato tra privato e pubblico una presenza che già avevano», osserva Luca Mezzomo, economista di Intesa Sanpaolo. Insomma: i soldi pubblici italiani sono in parte serviti anche per permettere alle banche tedesche e francesi di tirarsi fuori dai guai. Questo dimostra che l’Europa, per quanto spesso si cerchi di separare i destini di ogni Stato, resta un sistema di vasi comunicanti. È difficile capire chi salva chi, e quali interessi siano in gioco in ogni partita. Quando nelle capitali del Vecchio continente lo capiranno, allora si potrà veramente fare un passo avanti verso l’Unione europea"

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La vignetta