Ieri mattina, all'incirca alle ore 9,00, in Contra' Sella, a Forni e a Valpegara, erano stati posizionati dei manifesti con scritto: W IL GIRO - NO AL CALCIFICIO (vedere foto sotto).
In meno di un'ora...
SPARITI!!!
SPARITI!!!
Contra' Sella ringrazia sentitamente gli Autori del gesto e lascia ai Follower ogni commento in merito.
In extremis, quello di Contra' Sella è stato ripristinato e tenuto d'occhio.
La mafia c'ha i suoi picciotti...
RispondiEliminaSe hanno rubato i cartelloni sono semplicemente dei ladri , perciò bisogna denunciali per furto. Saranno riconosciuti, che dormano preoccupati.
RispondiEliminaE cosa vi aspettavate? Saran la prima cosa a cui hanno pensato. Organizzare una ronda per tutelare la Fassa che non doveva aver smerdata la faccia in questa occasione. Dopotutto, se non è cambiato qualcosa, la Fassa, che a me risulti, è uno dei finanziatori del Giro.
RispondiEliminaCome vedete, assenti sì, ma solo dove vogliono loro.
Ben velà tusi, .. no ste a farla tanto tragica, .. tarè che sarà sta un colpo de vento.
RispondiEliminaVorrei cantar quel memorando sdegno
ch’infiammò già ne’ fieri petti umani
un’infelice e vil nissolo iscritto
che tolsero a i Selloni i Fassoniani.
Cossita me piaze Don, che te celebri le gesta epiche come si confà ad un si sommo poeta!!
EliminaChe dopo la DIvina Commedia ghe fusse la D........ Valle dell'Astego.
Se te fe un bel scritto de quei che restarà fin nella notte dei tempi, allora te perdonemo par el pacco
della bicchierata!
Il calcificio si farà, purtroppo. Pesce grosso ha sempre mangiato pesce piccolo. Amarissima realtà.
RispondiEliminaNon bisogna mai arrendersi. Anche un topolino spaventa un elefante.....
EliminaChi conosce gli autori del fatto, li denunci pubblicamente. Elementi del genere non meritano compassione, anzi bisogna perseguirli senza pietà..
RispondiEliminaEccomi a raccogliere l'epica e poetica sfida,mio caro Gioska. La continuazione solo a fragorosa richiesta.
RispondiEliminaDel bell’Astico il pian sotto due scorte
a predar vanno i Fassoni armati,
ma da Rinaldo altri condotti a morte,
altri dal Gusto son rotti e fugati.
Gl'incalza di Treviso entro le porte
Fassone i cui guerrier co' vinti entrati
fanno per un nissolo orribil guerra,
e tornan trionfanti a la lor terra.
Vorrei cantar quel memorando sdegno
ch'infiammò già ne' fieri petti umani
un'infelice e vil nissolo su aste in legno
che tolsero ai Selloni i Fassoniani.
Febo che mi raggiri entro lo 'ngegno
l'orribil guerra e gl'accidenti strani,
tu che sai poetar servimi d'aio
e tiemmi per le maniche del saio.
quando il calor de la stagion novella,
che movea i grilli a saltellar ne' prati,
mosse improvisamente una procella
di Fassonii a' loro insulti usati.
Sotto due capi a depredar la bella
riviera dell’Astico usciro armati,
passaro il fiume a guazzo, e la mattina
giunse ai Sella il grido e la ruina.
Sella siede in una picciola altura
che da la parte d'austro e d'occidente
cerchia di balze e di scoscese mura
del selvoso Altopian la schiena algente;
Altopian ch'ivi tanto a l'aria pura
s'alza a veder nel mare il sol cadente,
che su la fronte sua cinta di gielo
par che s'incurvi e che riposi il cielo.
Quivi trovar che 'l Gusto avea spiegato
lo stendardo maggior con le bandelle
ed egli stesso era a cavallo armato
con la braghetta rossa e le pianelle.
Scriveano i Selloni abbreviato
Gusto per Potestà su le tabelle.
Il conte di Casotto uom saggio e forte,
era allor Gioska, e decideva i piati.
Fanti e cavalli in tanto ad una sorte
a la piazza correan da tutti i lati.
Egli, poiché guernite ebbe le porte,
una squadra formò de' meglio armati,
e ne diede il comando e lo stendardo
al fido sellone detto Rinaldo.
Egli dicea: - Va' prode arditamente,
frena l'orgoglio di que’magnabisi
non t'esporre a battaglia, acciò perdente
non resti, mentre siam cosí divisi;
ma ferma a Ponte Maso la tua gente,
e guarda il passo e aspetta novi avisi,
ch'io ti sarò, se 'l mio pensier non falle,
innanzi sesta armato anch'io a le spalle. -
Cosí andava a l'impresa il cavaliero
dal fior de la milizia accompagnato,
e spettacolo in un leggiadro e fiero
si vedeva apparir da un altro lato,
cento donzelle in abito guerriero
col fianco e 'l petto di corazza armato,
e l'aste in mano e le celate in testa,
comparvero in succinta e pura vesta.
Venían guidate da Renata bella
cacciatrice ed arciera a l'armi avezza;
Renata di Rinaldo era fratella,
pari a lui di valor, di gentilezza;
ma non avea l'Italia altra donzella
pari di grazia a lei né di bellezza,
e parea co' virili atti e sembianti
rapir i cori e spaventar gli amanti.
Or giunta in piazza ella dicea: - Signori,
noi siam deboli sí, ma non di sorte
che non possiamo almen per difensori
guardare i passi e custodir le porte;
queste compagne mie ben avran cori
da gire anch'esse ad incontrar la morte,
né già disdice a vergine ben nata
per difender la patria, uscire armata.
Accese i cor di generoso sdegno
il magnanimo ardir de la donzella,
onde con l'armi fuor senza ritegno
correa la gioventú feroce e bella.
Con maestoso modo e di sé degno
il Gioska la raffrena e la rappella:
- Dove andate, canaglia berettina,
senza ordinanza e senza disciplina?
Credete forse che colà v'aspetti
prosecco in fresco e torta in su 'l tagliere?
Adattatevi in fila, uomini inetti,
nati a mangiar l'altrui fatiche e bere. -
e mica è finita qui.....
clap clap clap Don Sponcio e grazie! :-)
EliminaBen valà ciò, in sole 3 ore e 29 mn, même s'il n'y avait que des noms à changer, peuchère ! Tu me laisses bouche bée, Sponcy !
EliminaSecondo mi sto DON qua el se ga' insemenio a no go' capio un c....o de quel che el volea dire .quindi o te te fe capire o seno'TASI X SEMPRE.
EliminaMa Don, l'ispirazione viene dalla "Secchia rapita" del Tassoni?
EliminaMa quando mai. Sarà tutta calce del suo sacco.
EliminaNon so in Italia,ma qui in Francia la trasmissione della corsa si è interrotta improvvisamente
RispondiEliminaal Soio per lasciare spazio alla esaltata di Stefano ed il suo Ciccio-Uran,ed ha ripreso alla
cava al ponte di Casotto.Tranquilli dunque gli abitanti dei Sella, che, anche non ve li
avessero rubati ,nessuno gli avrebbe visti in televisione.Noi che ci avevamo radunati
per vedere ,e far vedere la nostra valle....e ben c'est ratè...non abbiamo visto il nostro
"toco". Colpa deiCartelloni????
Lino raduni tutti a casa tua e fai vedere il blog che come vedi le immagini non mancano
Elimina:-)
Ben valà Don... son senza parole...
RispondiEliminaIntanto par el pacco sei perdonato, ma se continui te ne sarei grato (ciò tusi.. mi fin qua a rivo de versi...).
Ma più di tutto apprezziamo questa valle che a noi tutti ha dato i natali, e così dolce e sana ci ha permesso di essere liberi di pensiero e creativi, e per difendere “l’essenza” che ha contribuito alla potenza letteraria del Don, ora sappiamo che è un dovere morale e spirituale proteggerla dalla malsana voglia di conquista della peggior mediocrità.
Che sia la Pirubi,
o che sia il fassa,
nella valle riecheggia,
tuonante e solenne:
di qua non si passa!!
:-))
Don, figurati se non vogliamo il seguito... fragorosa?... tumultuosa richiesta!
RispondiEliminaOdy, hai sbagliato i conti.... devi partire col cronometro da quando Gioska lancia la sfida,
poi darai al Don una decina di minuti per rientrare nella pagina, e leggere la sfida.
Arrotondiamo in due orette al massimo, l'impegno per questo felice poetare, su una cosa
così seria. Don, Alfiere della Valle!
... Et voilà de' nostri prodi l'epiche gesta....
RispondiEliminaCosí frenando i temerari affetti
distingueva in un tratto ordini e schiere.
Rinaldo in tanto in opportuno punto
era correndo al Ponte oramai giunto:
Il capitan de la fassona gente,
ch'era un omaccio assai polputo e grosso,
gridava da la ripa del torrente
a i suoi, ch'eran fermati, a piú non posso:
- Perché non seguitadi alliegramente?
Avídi pora di saltar un fosso?
O volídi restar tutti a la coda?
Passadi panirun pieni di broda. -
Cosí dicea, quand'ecco in vista altera
vide giugner Rinaldo a l'altra riva,
onde a destra piegar fe' la bandiera
contra 'l nemico stuol ch'indi veniva;
e confidato ne l'amica schiera,
i cui tamburi già da lunge udiva,
spinse da l'alta sponda i suoi soldati
dal notturno cammin stanchi e affannati.
Qual già su 'l Xanto il furibondo Achille
fe' del sangue troian crescer quell'onda,
o Ippomedonte a le tebane ville
fe' de l'Astico insanguinar la sponda,
tal il prode fier l'onde tranquille
fa rosseggiar del sangue ostil che gronda:
ma da la tanta copia infastidita
diede la Musa a pochi nomi vita.
Quei ch'erano con lui dianzi passati
dal fido Rinaldo tutti fûr morti;
e già gli altri fuggian rotti e sbandati,
del mal consiglio lor, ma tardi, accorti;
quando in aiuto da' vicini prati
vider venir correndo i lor consorti,
che dell’Astico a la sinistra sponda
passâr piú lenti, ov'è piú cupa l'onda.
Il Fassone era su 'l ponte
con molti suoi per impedir il passo,
e insieme col destrier tutto in un monte
fu da la sponda ruinato al basso.
Voltò Rinaldo a quel rumor la fronte
e in aiuto de' suoi venía a gran passo,
quando comparve 'l Gioska al suon di mille
corni, gridi, tamburi e trombe e squille.
Si raccoglie il nemico, e si ritira
al terror di tant'armi, al suono, a i lampi,
ma l'incalza Rinaldo, e al vanto aspira
d'aver col suo valor rotti due campi;
corre a destra, a sinistra, urta, raggira
il destriero, e di sangue inonda i campi;
rotta ha la spada, e porta ne lo scudo
cento saette, e mezzo 'l capo ha ignudo.
....
Sponcy, hai visto che Passante esce dalla via giusta ? Il blog sarà presto il nuovo Giornale de' letterati d'Italia. Non sarebbe una brutta idea ...pitosto che metre sempre notissie del who's who de pissa vacca. Cossa ghin disitù, ti chei te ga nomina l'alfiere della valle, il nuovo Dante ecc...te gavarè un po le cavejie che se gonfia... na sciantina, dai !
EliminaMai si udì in valle cotanta prosa
Eliminaniun di RAG le prodi gesta tener memoria osa.
Quand'ecco giunge il Don per tutti Sponcio
Che proferir non vuole in modo sconcio.
Novella di eroiche gesta per l'amata terra
in sx e dx Astico ov'un tempo fu la guerra.
Prende il nemico nel tempo mutate forme
e dè vecchi soldati calpestar dobbiam le orme.
Sempre alta la testa e armi in mano
Per fermar il Fassa,Schneck ed ogni villano.
Teniam ben alta la memoria dè nostri avi
Che mai voller del nemico esser schiavi
Poscia che a Dio piacque di RAG le gesta
Ci insegnano quei i tre che la via è questa.
Insegna Don Sponcio a tutti con gran maestria
che l'uso di intelletto giammai fu sorte ria.
Scusate, a proposito , avete qualche notizia sulle iniziative dell'Amministrazione Comunale ?
RispondiElimina
RispondiEliminaEgregio Don , potresti scrivere un'altra Divina Commedia. Gli spunti e i personaggi li hai trovati. L’ambientazione pure: il purgatorio , fase in cui i Valligiani stanno attraversando, in questo momento ,per il calcificio e la A31 ; l’inferno , se queste opere verranno realizzate, e infine il paradiso , se tutto rimane tutto com’è. Hai carisma e preparazione in abbondanza : pensa, Omero, Dante e Don Soncio, potresti passare alla storia e noi ne saremo orgogliosi.
correzione
RispondiEliminaEgregio Don , potresti scrivere un'altra Divina Commedia. Gli spunti e i personaggi li hai trovati. L’ambientazione pure: il purgatorio , fase in cui i Valligiani stanno attraversando, in questo momento ,per il calcificio e la A31 ; l’inferno , se queste opere verranno realizzate, e infine il paradiso , se tutto rimane com’è. Hai carisma e preparazione in abbondanza : pensa, Omero, Dante e Don Sponcio, potresti passare alla storia e noi ne saremo orgogliosi.
Mon cher, .. se per seriose vie
RispondiEliminala vessata quaestio
soluzion non trova,
ci è d’uopo trarla in vacca
acciocché s’addivenga a cosa nuova.
Scomodiamo quindi il Sommo per incoraggiar gli arditi:
.. Per l’argine sinistro volta dienno;
ma prima avea ciascun la lingua stretta
coi denti, verso lor duca, per cenno;
ed elli avea del cul fatto trombetta.
e non ti curar di lor
RispondiEliminama guarda e f assa
Spinte il Gusto in aiuto in tanto avea
RispondiEliminale prime insegne a i Fassoniani stracchi;
ed egli verso il ponte, ove parea
che piú fossero i suoi deboli e fiacchi,
sopra una mula a piú poter correa,
che mordendo co' piè giucava a scacchi,
quando ferito fu d'una zagaglia
quel del Ghiaino, e uscí de la battaglia.
Poiché mirò de' capitani suoi
l'un fatto prigionier, l'altro ferito
la progenie antichissima de' Toi,
e si vide ridotta a mal partito,
que' valorosi che facean gli eroi,
senza aspettar chi lor facesse invito,
chi a cavallo, chi a piè per la campagna
si diedono a menar de le calcagna.
Ma ratto fu con una ronca in mano
il Gusto lor come un demonio addosso,
e tanti ne mandò distesi al piano
che ne fu il Ciel de la pietà commosso.
Quel fiume crebbe sí di sangue umano
che piú giorni durò tiepido e rosso,
e dove prima il torrentel chiamato,
fu dappoi sempre l’Astico nomato.
Tutto quel dí, tutta la notte intiera
i miseri Fassoni ebber la caccia;
ne coperse ogni strada, ogni riviera
Alago furente, che ne seguí la traccia.
Con trecento cavalli a la leggiera
con tanto ardire il giovane li caccia,
che su 'l primo sparir de l'aria scura
si trovò giunto a le nemiche mura.
Ma che bravi, che bravi, che bravi!!
RispondiEliminaA partir dal nostro nobile cantore con bady,
per continuar con la donzella casottana che,
dalla Togna Turca dovrebbe prender la bandana!! :-))
È bello che, nell’avvilimento per il silenzio dei
politicanti, per reazione la gente la smetta coi pianti,
ma ci son forze che nascon dal basso, che han bisogno
di un po’di follia condita di tanta maestria.
E questo esercizio che assurdo sembra,
in verità serve a risvegliar le membra,
e poi il coraggio, la fiducia e la passione,
forse ci porteranno ad una nuova granitica unione.
E se noi, valle sempre divisa, cambieremo atteggiamento,
prima dentro e poi fuori, sboccerà il cambiamento.
Complimenti Gioska, stati scoprendo, in te, la tua poesia recondita. Caspita, non smettete di meravigliarci.
EliminaSi Gioska, "parole e idee possono cambiare il mondo".
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=CfmwJVTkXKk
Ricordiamoci il bellissimo film "l'attimo fuggente".
O capitano ! Mio capitano !
O capitano ! Mio capitano !
Gioska meglio del don, più comprensibile.
RispondiEliminaNo!
EliminaGrazie del pensiero, ma il Don come capacità e preparazione mi batte 100 a 1.
Che poi il suo scritto sia di difficile comprensione, per chi non ha le basi, sono d'accordo...
anch'io ho dovuto farmi aiutar dal figlio per capire molte cose.
Vi ricordo però che il Don in primis non scrive per dare informazioni ed altro, ma ci da la sua versione
degli fatti, ed a volte con dei gran bei scritti, che danno una sentire epico degli accadimenti..
Ma non è bello il Rinaldo furioso che brande la spada e l'astico fa rosso?? Vanti dai!!
E poi, la meravigliosa arte dell'ironia... che la gente abbandoni la banale cattiveria e diventi
ironica... Il Don questo vorrebbe e con questi scritti sicuramente ci aiuta.
Cari poeti e poetesse ci complimentiamo,, e auspichiamo che il Fassiano Bortoliano capisca di che pasta siamo
RispondiEliminaper cui non molliamo..... e poi mica ci spaventa il piglio conquistatore, di uno che per molti ha perso la faccia e l'onore
E di che pasta siamo fatti? di questa ? Di quattro che si divertono a modificare l' Orlando Furioso per dire quattro scemenze. Siamo a posto. Mentre gli altri si stanno dando da fare per raggirarci, in modo legale, noi ci vestiamo da pagliacci, ridiamo..ridiamo..ridiamo. Poi quando vedro' il primo cantiere, che sia calcificio o autostrada, allora al di fuori dello stesso mettero' un cartellone con questi stupidi versi...
EliminaMister Sassolino, certo i Fassa cercano di aggirare in modo legale le fasi del progetto, ma solo perché il Sindaco, in primis e i rimanenti componenti della Amministrazioni, glielo permette. Se il calcificio verrà realizzato , la responsabilità sarà esclusivamente di costoro. Non dimenticatelo !! Questi signori, se non se la sentono di gestire una Comunità , e potrebbe essere comprensibile viste le difficoltà da affrontare, potrebbero benissimo dare le dimissioni.
EliminaVediamo di procedere fiduciosi e di non in-fassa-rci la crapa prima del tempo.
RispondiEliminaPuò darsi che nel tempo, sia fassa, che chi indossa la fassa, fassa-no pensieri alternativi.
Bravo sassolino, ben detto. Ci facciamo ridere dietro al di fuori della valle. Trattiamo problemi vitali per la nostra valle in modo superficiale ( per non dire in altro modo che non si puo')
RispondiEliminaAl sassolino, al ghiano compatto o sparso, al compunto agitatore della palma della serietà, ave. All’ idefesso e pugnace propugnatore delle civiche virtù, biave. Al fustigatore dei giullari, trisave. Ave censore, morituri te salutant!
RispondiEliminaIronizzare sui problemi non vuol dire trascurarli! Cosa dovremmo fare?? Rinchiuderci in casa, fasssarci (:-)) la testa e gridare al complotto?
RispondiEliminaO come voi, pontificare dietro l’anonimato?
Ma raccolgo la sfida sassolino, e mi sta benissimo che tu venga a metter cartelloni con gli “stupidi versi” se tra 10 anni (ti va bene come tempo??) sarà partito in valle uno dei due cantieri, ma a una condizione: che ci metti la faccia come facciamo noi, così tra 10 anni, se non saranno partiti verremo a “ringraziarti” per il supporto morale, ma senza contrasti ne inutili baruffe: siamo burloni quando si può fare, ma molto determinati quando serve.
E bravo questo Gioska. Ben detto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaA me sembrate solo bur...i e basta
RispondiEliminaAnche i burini o i burloni sono parte del mondo.
RispondiEliminaquello che mi rattrista di più in questo giro d'Italia che non passava nella Val d'Astico da più di quarant'anni è che la Rai non ha trasmesso il passaggio della corsa proprio nel nostro territorio. Mi rattrista questo fatto perché molti nostri concittadini emigrati all'estero non per hobby e lo sappiamo bene , seguivano l'evento sperando di vedere le immagini della loro terra natia . Vorrei sapere come mai questo "stacco" o è stata censura ? Perché qualcuno e vedo che siete parecchi ,capaci di formulare parole giuste non pensa di scrivere qualche lettera nei quotidiani e raccontare questo vergognoso comportamento e chiedere se la polita e di conseguenza gli interessi di parte hanno messo le mani anche in questo sport?
RispondiEliminala colpa è del sindaco, di fassa, di zamberlan, degli usi civici e della regola di casotto, della pantera rosa e di topolino, paperino e qui quo qua
RispondiEliminaImmaginavano che sarebbero stati esposti dei manifesti no calcifico e no A31, e allora, '' alcuni'' , grazie alle '' amicizie '' hanno preferito non correre rischi , inibendo le riprese nel vicentino. ( la Rai , poi, ha il dente avvelenato, perché nel Veneto, tanti non pagano il canove, perché hanno fatto ricorso e chiesto la sigillatura della tv ) Pensate, hanno addirittura pagati dei ladri perché li asportassero. Questo è democrazia all'italiana.
RispondiEliminaMa in che mondo vivi. Ogni giorno le riprese in diretta avvengono un' ora e piu' dopo la partenza. Non c' entra vicentino o no
EliminaTanti sperano non nel tuo !!!!
EliminaCome spieghi che la partenza è in diretta ?
EliminaChe io sappia, come la formula uno o altri sport, non esiste un vuoto di un'ora, di mancate riprese, dalla partenza. Poi , se nel ciclismo esiste, l'anon delle 18.54 , è invitato a spiegarci il motivo, non certo giustificando, per ragione tecniche.
EliminaLa De Stefano più volte ripete che la diretta parte quando arriva il segnale del circuito internazionale, di solito intorno alle 15, salvo tappe eccezionali come quella del Mortirolo. Dalle 14 alle 15 le immagini della corsa che si vedono sono registrate e mandano in onda solo quelle essenziali (partenza, tentativi di fuga, eventuali cadute e/o incidenti meccanici a quale corridore importante)
EliminaLeggendovi scopro un mondo che non conoscevo...........
RispondiElimina