lunedì 4 maggio 2015

ANTONIO TOLDO - Disperso sul Grappa


Monumento ai Caduti sul Monte Grappa
Nel centenario della prima Guerra Mondiale, continuiamo a ricordare i nostri paesani che non sono più tornati, partendo dal quel Tenente Antonio Toldo, che apre la lista dei caduti sulla facciata della chiesa. 
Monumento ai Caduti San Pietro Valdastico
Abitava proprio lì,  a fianco del vecchio tempio, a lato della canonica verso la piazza.Mai avrebbe pensato che il suo nome un giorno sarebbe stato scolpito sul marmo della facciata monumentale davanti alla sua stessa casa.
Di lui non si è saputo più nulla e i genitori non ebbero nemmeno la consolazione di una tomba su cui piangere. 

Risultò disperso nei combattimenti sul Monte Grappa, come forse quei tanti, troppi soldati, devastati e sepolti dalle deflagrazione delle bombe.

Suo padre, alla fine della guerra, nella ricerca di notizie sulla fine del figlio e sulla possibilità di trovarne il corpo, aveva scritto al suo comandante di allora: Ten. Col. Bianco Arnaldo che gli risponde con la lettera che pubblichiamo e che ci da una testimonianza originale delle vicende e dei sentimenti di allora.

Ringraziamo Giorgio Toldo che con la consueta gentilezza e sensibilità ci permette di pubblicare questo interessante reperto storico.


Coazze 15 ottobre 1923

Gentilissimo sig. Toldo

            Ricevo la sua pregiata lettera e coll’animo ancora angosciato pel ricordo sempre vivo, della bella figura di soldato, del suo valorosissimo Antonio, mi affretto a riscontrarla.
Pur troppo neanche io posso darle notizie precise sulla sepoltura del povero suo Antonio. Egli è caduto da eroe con tutti gli ufficiali e soldati della gloriosissima 6ª Compagnia sul col delle Berretta, dopo una difesa accanita per contendere al nemico durante un’intera giornata le ultime soglie del Grappa.
A suo figlio ed ai colleghi della 6ª compagnia è dovuto quindi il grande merito della difesa d’Italia, in un momento disperato, quando ogni titubanza, ogni debolezza avrebbe avuto le più dolorose e gravi conseguenze.
Nelle vicende di quella memoranda giornata di ferro, di fuoco e di sangue, non è stato possibile ricostruire tutti gli episodi singoli di valore e seguire le sorti dei singoli combattenti, né provvedere alla sepoltura dei caduti. Il povero Antonio, come Giuseppe Garrone, come Bornatici e gli altri ufficiali, è rimasto sul posto sentinella eterna d’Italia.
Il monumento per loro l’ha creato Iddio ed è tutto il Grappa.
Ho proposto suo figlio per una ricompensa al valore e sono certo l’avrà ricevuta, spiacente soltanto di non avere ottenuto per tutta la 6ª compagnia quella medaglia d’oro che è stata concessa al Comandante che impersonava in se tutte le virtù del reparto.
Io sono stato tratto prigioniero alla fine della giornata dopo diversi assalti, ripetutamente e personalmente condotti, leggermente ferito e colpito dai gas asfissianti , e mi è mancata perciò la possibilità di provvedere , come sarebbe stato mio dovere, ai caduti. Il succedersi poi di giornate di violenti combattimenti in tale località battuta e trasfigurata dalle artiglierie di ogni calibro, e cambiamenti continui di comandi e comandanti distrutti dal fuoco, nei due campi avversari, fa dubitare fortemente che la schiera luminosa dei nostri morti, non possa avere avuto riconoscimenti, e che una comune fossa abbia sul posto raccolte le loro gloriose spoglie.
Anch’io sono stato due anni orsono, a Col Berretta, nella località precisa dei nostri combattimenti, e non ostante le più accurate ricerche, non mi è stato possibile rintracciare un segno, una traccia dei nostri grandi caduti.
Faccia coraggio alla sua gentile e venerata signora, e sappia che tutta Italia, oggi più che mai e sempre più in avvenire circonda di amore profondo e santo la memoria di chi alla patria ha dato il fiore degli anni, e guarda con reverenza e con commosso orgoglio alle nobili famiglie dei nostri gloriosi scomparsi.

Suo devotissimo T. Colonnello Bianco



Il Ten. Col. Bianco comandava allora il Btg. Tolmezzo, dell'8° Rgt. Alpini, schierato nel dicembre del 1917 fra il Col Caprile e quello della Beretta.
Diamo qui di seguito un estratto di quelle giornate che videro combattere e morire Antonio, comandante di plotone della 6^ compagnia:



1 commento:

  1. Gianni e Giorgio una fraterna stretta di mano grazie di questo bel momento di storia

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