domenica 3 maggio 2015

30 aprile 2015 - Eccidio di Pedescala, Forni e Settecà


Ogni anno, il 30 aprile è una data importante per alcuni paesi della nostra valle, perché ricordare l’eccidio che si è compiuto, non è solo giusto, ma è doveroso commemorare e non dimenticare un fatto che così duramente ha influito sulla vita della nostra gente. Quest’anno, per il settantesimo anniversario di questa triste giornata, in tanti si sono impegnati e hanno aiutato per la buona riuscita di quest'avvenimento che si è svolto con ordine, partecipazione e attenzione. Dopo la Santa Messa di Forni, l’omaggio al monumento con la posa della corona di alloro, il corteo ha proseguito fino a Setteca' per rendere omaggio alla lapide posta a ricordo. Presenti oltre al Sindaco di Valdastico Claudio Guglielmi con una rappresentanza dell’amministrazione, molte autorità dei Comuni vicini, bandiere e gagliardetti, segno di vicinanza e amicizia. A Pedescala la S. Messa, presieduta dal Vescovo di Padova Antonio Mattiazzo e concelebrata dal parroco don Francesco Alberti, dal diacono Secondo Lucca e da don Ruggero Toldo, è stata un momento di preghiera comune e di ricordo. Lo stesso Vescovo, durante l’omelia ha ricordato le vittime dei paesi, i superstiti che ancor oggi portano nel cuore una grande ferita; ma ha anche tanto insistito sul bisogno di pace che ha il mondo anche ai nostri giorni, ricordando i tanti conflitti che mietono vittime innocenti. Finita la Celebrazione Eucaristica, il corteo si è portato davanti al monumento, dove il sindaco Claudio Guglielmi,
visibilmente commosso, ha tenuto un breve discorso. Per la prima volta alla cerimonia hanno partecipato anche i ragazzi delle scuole accompagnati dai professori: due delle elementari di Pedemonte hanno recitato una poesia, mentre tre di terza media di Valdastico, hanno letto alcuni passi di un brano tratto dal libro “Il sergente della neve” di Mario Rigoni Stern.

Il “silenzio” suonato dalla tromba ha dato inizio a un momento commovente: il Sindaco ha letto i nomi e l’età di ogni persona trucidata, mentre a ogni nome, un colpo di campana suonata dal vice sindaco Stefano Stefani, ha risuonato nella valle mentre i presenti ascoltavano in religioso silenzio.


E’ seguita la benedizione da parte del parroco don Francesco e per concludere un breve discorso di Bruno Scalzeri, rivolto ai giovani e ragazzi presenti, che devono conoscere anche questo pezzo di storia tanto dolorosa della nostra gente. 

Il corteo si è poi avviato in processione lungo il Viale dei Martiri 1945 fino ad arrivare al cimitero dove, dopo alcune preghiere e la benedizione, la cerimonia si è conclusa.
Il 30 aprile è un giorno dove tante persone tornano a Pedescala per mettere un fiore sulle proprie tombe, per pregare, per ricordare, ma anche per ritrovarsi e salutarsi, anno dopo anno.
Personalmente credo che il momento della lettura dei nomi accompagnato dal rintocco della campana sia stato il più forte e coinvolgente: se si ricorda che 64 civili sono stati barbaramente uccisi, ha un peso; ma se si sentono i loro nomi e la loro età, le sensazioni e le emozioni possono essere diverse anche per le giovani generazioni che poco conoscono di questa triste nostra storia.
Lucia Marangoni






















3 commenti:

  1. Procuratevi il libro di Paolo Paoletti edizioni Menin, "L'ultima vittoria nazista". Le stragi impunite di Pedescala e Settecà 30 aprile 1945 - 2 maggio 1945 (anche su ebay a € 13.90) .
    Lì è scritta la verità sull'eccidio di Pedescala.

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  2. Grazie per il suggerimento.

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  3. La verità la sa solo chi c'era

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