domenica 18 gennaio 2015

Nella legge di stabilità spunta l'origano - questi sono i veri problemi italiani...

Ci mancava l’origano nella legge di stabilità… Sì avete letto bene, anche l’origano ha fatto capolino nella legge fondamentale per le finanze del nostro Paese. Due senatrici di area PD hanno cercato di sanare un’ingiustizia senza pari del nostro ordinamento fiscale: equiparare l’IVA dell’origano a quella di salvia, basilico e rosmarino



di Guido Beltrame affari italiani
Ci mancava l’origano nella legge di stabilità… Sì avete letto bene, anche l’origano ha fatto capolino nella legge fondamentale per le finanze del nostro Paese. Succede tutti gli anni, sempre la stessa cosa: tentativi, più o meno maldestri, di inserire, di soppiatto, il codicillo con l’immancabile emendamento ad hoc. E così, ci hanno provato anche due senatrici di area PD, Leana Pignedoli, insegnante di educazione musicale a Reggio Emilia e Venera Padua, medico dell’Azienda sanitaria di Ragusa che hanno cercato di sanare un’ingiustizia senza pari del nostro ordinamento fiscale: equiparare l’IVA dell’origano a quella di salvia, basilico e rosmarino. Come abbiamo potuto convivere, sino ad oggi, con una simile ingiustizia!!! L’origano, infatti, sconta l’IVA ordinaria al 22% (ricordiamo che c’è il rischio che a breve si arrivi al 25,5%...) mentre le altre erbe scontano l’IVA al 4%. Incidentalmente segnaliamo che, siccome la riduzione dal 22% al 4% sarebbe stata troppo drastica, le due senatrici hanno pensato bene di proporre una nuova aliquota al 6% (inesistente nel nostro ordinamento sino al loro emendamento, e il cui inserimento avrebbe avuto costi enormi per il sistema Paese, ma tant’è l’origano merita questa fatica!). Segnaliamo anche che l’aliquota al 4% per salvia, basilico e rosmarino vale solo per foglioline o rametti, mentre le piantine se acquistate “allo stato vegetativo” sono assoggettate all’IVA del 10%! Quindi attenzione che c’è salvia e salvia…
Potremmo disquisire a lungo su quale sia stata l’illuminazione che ha portato un’insegnante di musica e un medico a perorare la causa dell’origano, ci permettiamo di dubitare che sia la loro profonda conoscenza del D.P.R. 633/72 (quello che disciplina la normativa IVA) e delle sue tabelle allegate, potremmo dilungarci sulle sostanziali differenze organolettiche di salvia e origano o rosmarino ma, tranquilli, non lo faremo. Di base ci chiediamo se, in un momento di così profonda crisi economica, si debbano dedicare sforzi (ancorché minimi) all’aliquota IVA dell’origano... Ancora una volta, la legge fondamentale per l’economia del Paese, è stata presa d’assalto da incuranti aggressori che hanno tentato di tutelare i micro-interessi di alcuni. Nel caos generale qualcuno c’è anche riuscito, qualcuno è stato sconfitto. Ma ci riproverà alla prima occasione. Ora, non sarebbe più sensato demandare le micro richieste a procedure più semplificate senza che le stesse debbano inserirsi nella legge di stabilità facendolo diventare un calderone omnicomprensivo? In questo modo, la legge di stabilità tornerebbe ad avere il suo ruolo fondamentale e prioritario. Troppo difficile organizzarsi in questo modo?
Il secondo spunto che ci viene leggendo dell’origano è più di carattere strutturale. In ambito fiscale sono stati talmente tanti e continui i cambiamenti, e le norme si sono stratificate nel tempo, che risulta impossibile mettere ordine. Allora, proprio come quando ci si trova davanti a un intrigo di rovi, si deve intervenire con il machete, tagliare alla base, azzerare tutto e riscrivere in modo semplice, chiaro e lineare. L’esperienza non dovrebbe mancare dopo tanti anni di calvario, soprattutto per i contribuenti. Iniziamo con l’IVA, un nuovo testo unico che azzeri tutto e faccia ripartire la macchina. Di anno in anno un nuovo testo unico per ogni imposta senza tanti richiami, rimandi normativi e incisi. Un impegno chiaro e preciso: un testo unico all’anno. Ma questo, nel giro di breve, renderebbe il nostro fisco moderno, chiaro e comprensibile. Forse forse, a chi ci governa, questa semplicità e chiarezza non piacciono e non sono gradite, nel ginepraio chiunque, anche il più onesto e corretto dei contribuenti, può sempre essere colto in fallo…

1 commento:

  1. Questo dimostra l'alta moralità e preparazione dei "nostri" politici... i loro alti ideali, l'interesse per i problemi, per il progresso civile e morale dei cittadini... scommetto che, se a queste due (stavolta son donne, eh?) chiedi se sia necessario il ponte di Messina, ti diranno di siiii... se ci sono rifiuti sotterrati in tutta Italia, ti diranno di noooo..., eccetera...

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