lunedì 12 gennaio 2015

La nuova Via della Seta dalla Cina all'Europa con i treni super veloci

PECHINO - Il cammino fantastico di Marco Polo tra Venezia e Pechino, durato anni, diventerà un trasferimento casa-ufficio da pendolari. 
La corsa della Cina a bruciare ogni primato del secolo scrive un capitolo nuovo. Entro il 2025 una rete di treni ad alta velocità collegherà l'Estremo Oriente all'Asia centrale e all'Europa. 
Per coprire l'antica Via della seta, aperta dalle carovane che lungo le stagioni scambiavano merci, persone e civiltà, basteranno tre o quattro giorni. E i container, per arrivare via terra da Amburgo a Shanghai, potrebbero impiegare meno di 48 ore. 
Il miliardario piano cinese non si limita a polverizzare i record della Transiberiana, ridisegnando anche il percorso del novecentesco viaggio-scoperta di Barzini tra Parigi e Pechino. Punta a realizzare la più vasta rete di supertreni del mondo, per congiungere in tempi sbalorditivi tutte le capitali euroasiatiche. 
L'Orient Express, simbolo di lenta e romantica eleganza avventuriera, entro quindici anni sarà inesorabilmente consegnato al mito. 
Una trama di quasi quarantamila chilometri di nuovi binari di ultima generazione attraverserà 17 Paesi. Il "treno più lungo del mondo" sfreccerà a 350 chilometri all'ora, con la possibilità di tenere una media di 200 all'ora per i convogli privati "low cost". «La Cina - dice Wang Mengshu, presidente dell' Accademia cinese di ingegneria - fornirà tecnologia, attrezzatura, motrici e carrozze. I costi di costruzione, per i Paesi che lo riterranno più conveniente, saranno compensati con energia e materie prime». 
Tre i progetti già in fase esecutiva. Una linea collegherà il Sud-Est asiatico, unendo Kunming, nella regione cinese dello Yunnan, a Singapore. Attraverserà Cina, Vietnam, Thailandia, Myanmar e Malesia. 
La seconda linea attraverserà l'Asia centrale. Da Urumqi, nello Xinjiang, si spingerà in Kirghizistan per raggiungere Ashgabat in Turkmenistan e Astana in Kazakhstan. Da qui, attraversando un lembo di Russia e l' Ucraina, arriverà fino a Budapest e a Bratislava. 
La terza linea, dalle zone minerarie della Manciuria, penetrerà nella Russia siberiana ed europea, in Bielorussia e Polonia, per terminare in Germania. 
Secondo il governo cinese entro vent'anni si potrà viaggiare in treni ad alta velocità da Singapore a Lisbona, spostandosi su carrozze-ufficio wireless tra il Pacifico e l'Atlantico. Presentando il piano, Pechino ha dichiarato che gli accordi economici sono già chiusi con la maggioranza delle nazioni coinvolte. Problemi tecnici, in via di soluzione, restano con Vietnam e Kirghizistan. «Anche India, Pakistan e Iran - ha detto il ministro dei trasporti - sono in trattative per entrare nel network ferroviario del secolo». 
L'alta velocità euroasiatica, con il prezzo dei voli in picchiata, non soddisfa prioritariamente la domanda dei passeggeri. Punta in realtà al traffico merci e alla nascita di nuovi poli industriali, ma soprattutto allo scambio di risorse naturali e delle cosiddette "terre rare". 
La Cina prevede che i supertreni renderanno conveniente lo sfruttamento di immense zone minerarie sotto il Baltico, nell'Europa orientale e in Asia centrale. 
La semi-cancellata Via Cammelliera della seta cederà il passo alla nuova Via ferroviaria del gas, del petrolio e dei metalli essenziali per le nuove tecnologie. 
Myanmar, ad esempio, pagherà l'alta velocità cinese con i suoi giacimenti di litio, metallo essenziale all'industria elettronica. 
Pechino adotterà il suo noto "metodo africano". In cambio di materie prime, indispensabili alla sua crescita, doterà di ferrovie all'avanguardia le potenze energetiche dell'Asia, un tempo dipendenti da Mosca. Obiettivo: inclinare verso l' Estremo Oriente il pendio politico che fino a oggi ha fatto scorrere l'energia verso l' Occidente europeo. 
La nuova diplomazia ferroviaria ad alta velocità non restituirà a Pechino solo la perduta centralità geografica. I supertreni, secondo il ministro delle Ferrovie, Liu Zhijun, spingeranno anche «centinaia di milioni di persone a trasferirsi a Ovest, in aree del continente oggi spopolate e ricchissime di risorse». 
L' antico Impero di Mezzo vedrà sorgere nuove metropoli e consoliderà la leadership mondiale dei treni. 
Oggi vanta 33 mila chilometri di linee superveloci e 70 progetti in via di realizzazione. 
Entro il 2012 si troverà in Cina la metà dei binari ad alta velocità del pianeta, percorsa da oltre 800 convogli-missile che puntano verso Occidente. 

Non sono le orde di Gengis Khan: 
è la nuova frontiera dell' Asia, 
l' ultimo treno per l' Europa.

5 commenti:

  1. Da tempo sappiamo che le Lobby corrono per arrivare ad approvazioni e finanziamenti
    di autostrade inutili.
    Le ferrovie cinesi che nel 2025 avranno completato la loro diffusione in Europa, rendono inutile
    non solo la A31, ma anche la Orte-Mestre, la Tav Torino-Lyone eccetera.
    Vanificano totalmente i "Corridoi Europei", pensati dopo la caduta del muro di Berlino.

    I "politici" si lasciano incantare, coinvolgere dalle lobby, che stanno chiaramente purtroppo guidando Lupi
    (non per niente cambiano i governi, ma non questi ministri che hanno il maggior budget di spesa) ed il Governo verso una serie di spese inutili, e debiti futuri dannosi.
    Lo stesso Costa, col porto di Venezia, sta dilapidando risorse per scaricare nelle autostrade i Tir
    cinesi completi di carico ed autista; cioè a noi gli oneri ambientali, i disagi come utenti autostradali,
    eccetera; alle lobby i pedaggi. Questa non è economia, difesa della nostra manodopera, difesa
    dell'ambiente, difesa del futuro dei nostri figli.
    Cambierà mai questa Italia di locuste?

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  2. Caro don Sconcho (troppi reverendi in questo blog, ma vedo che tu ti sei messo prudentemente con la minuscola, forse per non irritare Sua Magnificenza?) fai bene a stimolare riflessioni che attualmente vengono ampiamente rimosse. Le locuste, per loro natura, si fermano solo a risorse alimentari completamente depredate oppure se cambia la temperatura. La temperatura, per le locuste nostrane, è data dalla nostra soglia morale e valoriale di tolleranza, che attualmente pare sia assai bassina.

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    1. Certo, carissimo Philo!
      Mai mi sognerei la D, io piccolo/grande peccatore; mai potrei osare, ben conoscendovi.
      Un cordiale saluto a voi ed alle famiglie, durevoli guide amate e sagge e belle del nostro Blog;
      le feste vi avranno nei nostri cuori, certi; come so di noi, per voi.

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  3. L'articolo è di quattro anni fa, credo. Il completamento delle ferrovie cinesi verso l'Europa è previsto per il 2025, quindi molto prima che si riuscisse ad ultimare, la si facesse davvero, la A31... E la velocità non sarà di "soli" 350 Km/orari, perché so che stanno sperimentando treni che andranno attorno a 450/Km/orari per i passeggeri...
    Costruiscono, i cinesi, 1500 Km all'anno di ferrovie alta velocità... altro che scherzi. Andranno a recapitare il loro container in meno di due giornate, ai nodi attualmente esistenti delle vie d'acqua (39 mila kilometri).
    Risibile Costa che sta spendendo soldi NOSTRI per rafforzare il porto di Venezia... Risibile Fracasso (consigliere regionale) che a Cogollo è venuto ad illustrarci la furbizia dei Veneti, che spendono soldi per trasferire via terra i container che stano viaggiando via mare!!!... e captare utenti alle... autostrade! ovvio, ferrovie in grado di far fronte al problema non ne abbiamo, e non le abbiamo per un chiaro motivo... Fracasso vantava che così si sarebbero risparmiati, ai cinesi, 3-5 giorni di viaggio in mare!!! Figurati quanti ne arriveranno dal 20125 in poi... a parte il concetto stra-errato... spostare il traffico da dove non inquina a dove inquina? da dove spendo poche risorse ambientali, a dove ne distruggo in quantità? Che politici abbiamo lo si capisce da queste semplici osservazioni... che , mi pare, sono alla portata del cittadino ... ma non del furbo che vuole andare a Trento in mezz’ora a bere il caffè...

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  4. Alago, pargolo di un segugio, se proprio te vui bevarte un bon cafè, nemo su da mi, che te ghe rivi anca a pie e fursi prima del 20125, quando ca saremo tutidù mangime pai bai. Ma anvètu torle ste nius sui cinesi? Ghetu ruscà fora dal cassetìn del comodìn el libreto rosso de Mao? Ciò, ma sto famoso café de Trento, vutu ca narissimu a bevarlo dai cinesi?

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