Santorso. L’ospedale perde un'altra professionalità.
La Cordata: 'Se ne stanno andando via i migliori'
L’ospedale di Santorso perde probabilmente
un’altra professionalità. La notizia non è ancora ufficiale, infatti
Daniela Carraro, direttore generale dell’Ulss 4, ha spiegato che la
conferma non è ancora stata comunicata.
Mojtaba Rahamati, medico responsabile
dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale Alto Vicentino avrebbe
vinto il primariato al nosocomio di Belluno ed è facile pensare che sia
un incarico difficile da rifiutare.
“Ci risiamo – ha commentato Luigi Pojer,
portavoce del gruppo apartitico di protesta La Cordata – la fuga dei
medici data dal clima di incertezza che regna nell’ospedale di Santorso
ha colpito ancora”.
Secondo Pojer e i suoi colleghi ‘di
Cordata’, molti medici e paramedici soffrono resistenze con il gruppo
dirigente e temono che in un prossimo futuro ci saranno ripercussioni su
molti posti di lavoro.
“Sappiamo per certo – ha spiegato Pojer –
che ci sono difficoltà di integrazione tra il gruppo dirigente e il
gruppo operante. La fuga dei medici, di cui siamo a conoscenza, è dovuta
al forte clima di incertezza che c’è nella struttura. Ora abbiamo
saputo che al posto del dottor Rahamati sarà probabilmente chiamato un
tecnico competente, ma non è la stessa cosa. In questo modo – ha
continuato, l’ospedale perde di prestigio. Il compito primo di un
ospedale è lavorare per il bene dei pazienti, mentre a Santorso si usa
il modello di ‘ospedale per acuti’ che mira soltanto a tagliare i posti
letto”.
Il portavoce della Cordata ha poi
ricordato i numerosi esposti fatti dal gruppo alla magistratura per
capire i contenuti del contratto che sta alla base della realizzazione
dell’ospedale Alto Vicentino.
“Abbiamo sempre denunciato l’enorme spreco
di danaro pubblico causato dalla costruzione dell’ospedale in project
financing – ha commentato – E’ stato voluto dalla giunta di Giancarlo
Galan, che ha bocciato la ristrutturazione dei nosocomi di Thiene e
Schio per farne uno nuovo di zecca a Santorso, appaltando i lavori ai
soliti noti di sua conoscenza. Con lo scandalo Mose – ha continuato – la
magistratura di Venezia ha acquisito documenti che contengono
riferimenti anche all’ospedale Alto Vicentino. Ci auguriamo – ha
concluso – che venga fatta luce al più presto e per la primavera ci
aspettiamo buone notizie”.
Anna Bianchini Thiene on line
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