mercoledì 7 gennaio 2015

Come eravamo, come siamo - presentazione

Non so quanto bislacca possa essere quest'idea che ho partorito in una notte insonne. Io provo a cominciare, poi, come sempre, se la cosa incontra l'interesse dei Followers ok, altrimenti mi fermo. 
Tentar non nuoce e poco perdo.

Quale sarebbe, vi starete chiedendo, questa idea bislacca?

Non voglio sembrare patetica, ma quando girovago per il Paese, confesso che, il vederlo ridotto com'è ridotto, mi spiace e non poco, anche se ho consapevolezza che molto poco si potrà fare in futuro per tentare quantomeno di arginare il fenomeno. Sia ben chiaro: l'intento è di colpevolizzare nessuno, sto solo facendo delle semplici constatazioni riguardo alla realtà demografica, che poi, obbligatoriamente, la stessa prende a rimorchio altre realtà in un circolo vizioso senza fine... (case disabitate, svalutazione delle stesse, diminuzione dei servizi ecc). “Purtroppamente”, tanto per prendere a prestito un'espressione colorita del don, il Paese si va via via assottigliando, vorrei dire, di mese in mese..., sicchè anche abbastanza “velocemente”.

Concorderete che le poche nascite non riescono minimamente a compensare le Persone che “vanno avanti” aggiunte a quelle che han scelto di andarsene.
Se ci aggiungiamo che parte della gioventù, attualmente residente, fra non molto tempo potrebbe andar via per studio, lavoro o matrimonio... il quadretto che si prospetterà fra non molto, non sarà certamente dei più allettanti.

Vorrei tentare, “a puntate”, - Via per Via – Contra' per Contra' – Piazza per Piazza – di ricordare con nome e cognome e, consentitemi, anche col soprannome, le Persone che gli oramai quasi 12 lustri che mi ritrovo sulle spalle riescono a ricordare, affiancando magari a qualcuno, senza voler togliere nulla agli altri, un “qualcosa” in aggiunta. Così..., per render memoria a chi è “andato avanti” e per ricordare gli altri che han fatto, o sono stati costretti a fare, la scelta di andarsene..., sentirli comunque ancora vicini; o forse solo per illudermi, o tentare d'illudervi..., che il Paese, almeno nella nostra fantasia, pullula ancora di Persone e di vitalità... Ricorderò anche le varie botteghe preesistenti e ovviamente anche gli attuali residenti, così avremo un quadro più chiaro della situazione. (Ci saranno anche delle ripetizioni di nomi se delle Persone si sono nel tempo spostate di casa).

Saranno poi i vostri messaggi che potranno correggere miei eventuali errori o andare ad integrare il post con altre segnalazioni di Persone da voi conosciute, antecedentemente ai miei ricordi o se dimenticherò qualcuno/a, e che per un qualche motivo avrete piacere di ricordare.

Premetto che io posso farlo solo per la “parrocchia” di San Pietro, ma solamente perchè è questa che io ricordo abbastanza a fondo. Avrei però piacere, se l'idea la trovate simpatica, che anche qualche altra Persona potesse fare la stessa cosa per le altre Frazioni, (tipo Lucia per Pedescala e qualche altro/a per Barcarola-Forni-Soglio-Forme-Setteca'-Valpegara-Maso-Sella).

Mi son presa la briga tempo fa, di fare il conto di quante Persone mancano all'appello SOLO dopo il 1983, anno in cui mi sono sposata: + di 500!!! E da dove abito, alla Casa di Riposo – Rocchetta ben 88!!!
Sto parlando solo per San Pietro!

Tenete conto che la Chiesa di San Pietro quando è piena-piena, ma tutti con posto a sedere e nessuno in piedi, ha una capienza di 225 Persone. Provate a figurarvi più di 2 chiese piene e poi tirate le vostre conclusioni. E' anche oramai inutile ripetere sempre: "no ghe zé mìa pì nissùni in giro savìo... Sì è vero, in giro non si vede più nessuno, perché le Persone MANCANO!
Da aggiungere anche che la popolazione sta fortemente invecchiando, le case dove vive solo una Persona, sempre più numerose e stendiamo un velo pietoso su quelle che hanno i balconi sempre chiusi...  
Tanto per restare in tema di numeri, nel 2014 i nati, NEL COMUNE, sono stati 7, quelli "andati avanti" 20 e siamo a meno 13. Non ho tenuto conto di quelli deceduti altrove e sepolti nei cimiteri del Comune, e nemmeno delle Persone che sono andate ad abitare fuori Comune. E' un quadro indubbiamente desolante che a tanti graffierà il cuore e non riesco a vedere, né a breve, né a lungo termine, un'inversione di tendenza, è una situazione che ci sta scivolando di mano e basta, però sarei felice di sbagliarmi e di grosso!

A breve inizierò con la “mia Piazza” dove sono nata e dove ho trascorso tutta la mia giovinezza.
Ho faticato anche a trovare "la foto giusta" per questo tipo di post e mi sono fermata su questa che vedete, visto che il "borgo di San Pietro" è fotografato dalla postazione di fronte alla nostra ultima dimora... e che si vede pure il simbolo dell'emigrazione (la cappellina dell'emigrante).

Dovrei iniziare con la chiesa e di conseguenza con il primo Parroco di cui ho memoria: Don Emilio Garbin, ma preferisco di gran lunga iniziare con Toldo Maria “Cicci” della quale conservo un ben migliore ricordo. 
Pensate sia una brutta idea?
A presto con la prima prova, confido nel vostro aiuto. Grazie

Carla

9 commenti:

  1. Sapessi quante volte io e mio marito abbiamo fatto questa specie di censimento! Basta andare a rivedere l'album di matrimonio......

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  2. Che fiacca da dopo feste ragassssssi!!!..................
    Tuti imbugà? O la ripresa del lavoro è stata sul duro???
    Forza dai e non perdetevi i 6 post di domani sul presepe di Bariola. Vedrete che bello ed interessante!
    Poi chiudiamo il periodo e guarderemo al Carnevale.

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  3. Tiè!! Mi a no son gnancòr nà vanti, cari mìe, né in senso de òbito e gnanca in quelo da pùina che ponta. Go solo fato un bel cecàp ale arterie par le feste, che le ghèa fato le fiòre. Ben valà Carla, che te te ghe catà un bel laoro par perder l'oca. Mi lo a fao da romai 30 ani e no me resta pi gente da farghe le croxete sule fotografie. Messà chel Paròn me tegnarà chive par somensa o pi fassile parché el varda el blog e lora el garà bisogno anca elo de uno da tor de berta.

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  4. Lo savèmo caro Don, da na parte te vè indrìo, dal'altra te vè vanti... El libròn l'è inteletomàn, te miti crosète e crosone; tatento a no sbaliare, che po' chel'Altro tira la cordèla de nantro!

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  5. se tutti scrivono in dialetto come i due sopra nessuno scrive o legge questo blog!...
    e mi dispiacerebbe veramente tanto.
    Brava Carla come sempre,in cio' che hai scritto cè tutto il mio sentire e il mio pensare.
    Domandiamoci perchè,le risposte le abbiamo, a mio parere anche se sembrerà assurda
    uno dei motivi è anche il problema abitazione,anche se ci sono tantissime case vuote
    i ragazzi giovani non scelgono di ristrutturare il centro e con i tempi che ci sono stati per
    la nuova zona urbanistica chi ha potuto ha costruito o comperato nei paesi limitrofi.
    Non perdiamo però la speranza ci rovinerebbe l'entusiasmo di vivere comunque in un luogo
    dove viviamo in pochi ma a mio modesto parere bene,sereni, non è così scontato
    che vivere a Piovene o a Thiene sia così edificante.

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    1. Dai caro/a, cerca di essere un po’ più tollerante, na s-cianta manco pétola. In fondo puoi anche passare oltre e leggere la stragrande maggioranza degli altri commenti che sono in lingua. Non è mica obbligatorio leggere tutto, specie ciò che non ti aggrada, ma perché limitare l’espressione a chi invece ga caro (gradisce) esprimersi così? Cosa ti da tanto fastidio del fatto che uno si esprima nella parlata che ha succhiato col latte? Forse perché non la capisci? O perché te ne vergogni?

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    2. Io ne sono molto orgogliosa\o,ma amo pensare con orrizonti un pò più ampi.
      Non è poi così improbabile che legga questo blog anche chi il dialetto non lo parla
      figurati se riesce a leggerlo.

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    3. NON SONO I LUOGHI CHE SONO BELLI MA COME LI GUARDIAMO,COME LI VIVIAMO.
      Io in un'ora vado a Venezia ,in pochissimo tempo sono in montagna, in due ore lago di Garda
      in mezz'ora sono in un cinema a teatro ,in palestra in piscina ecccccc.
      Basta avere entusiasmo curiosità stupore ,anche se si vive a Valdastico.
      A noi mancano tra gli altri coesione,punti d'incontro,persone come la Carla che mettono a disposizione i propri talenti, la propria disponibilità,la propria cultura.
      ce ne sono sicuramente,ma pochi.

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  6. Ciao Carlisssssssssssssssssssssssssima

    Io penso che dobbiamo iniziare a guardare avanti, anch'io sono più volte tentato di ricordarmi com'era il Paese un tempo e di rimpiangerlo, ma mi sto accorgendo che forse non è la strada giusta.
    Per quanto riguarda la ricerca che vuoi fare non sarebbe più semplice andare all'anagrafe in Comune e farti dare tutti i dati che ti interessano, non so se è fattibile ma almeno tentare, fai una domanda scritta specificando la tua ricerca e portala in comune, ti risparmieresti molto tempo e non ti dimenticheresti di nessuno. A bientot gi

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