NUOVA VITA PER L’ISTITUTO ELIOTERAPICO DI MEZZASELVA DI ROANA.
DIVENTERÀ
CENTRO DI ECCELLENZA NELLA RIABILITAZIONE CEREBRALE.
L’Istituto
Elioterapico di Mezzaselva di Roana, nell’Altopiano dei Sette Comuni,
esce dall’abbandono nel quale si trova da quasi una decina d’anni e si
avvia ad una nuova vita attiva, inizierà secondo le previsioni dal
prossimo maggio 2014. Si chiamerà NIREM: Nuovo Istituto Riabilitativo
Elioterapico di Mezzaselva. E in quel “nuovo” c’è un progetto di
eccellenza, orientato soprattutto alla riabilitazione dei danni e delle
degenerazioni cerebrali, riferimento non solo sanitario e assistenziale
ma anche dal punto di vista didattico, che sarà realizzato dalla Società
“Progetto 33 – Iniziativa Sanitaria”. Il nuovo Istituto, inoltre, si
collegherà al progetto rivolto al turismo accessibile che l’AULSS n. 3
di Bassano intende mettere in pista nell’ambito di una generale
riqualificazione del sistema sanitario e socioassistenziale
dell’Altopiano di Asiago.
Questo processo, che creerà scienza, salute, immagine, economia e occupazione, ha preso avvio oggi nel municipio di Roana, dove è stato firmato il contratto di locazione dell’edificio, sottoscritto dal Direttore Generale dell’ULSS 3 Fernando Antonio Compostella e da Marica Vezzaro e Michele Munaretti, rispettivamente direttore amministrativo e direttore generale di “Progetto 33”, presenti il Sindaco Valentino Frigo, gli assessori regionali Marino Finozzi e Roberto Ciambetti, il presidente di “Progetto 33” Sante Bressan, il coordinatore scientifico prof. Giorgio Rizzato e tantissima gente che ha voluto assistere alla nascita del “rinascimento” sanitario della struttura. Il contratto è stato firmato con una penna d’eccezione, quella di Mercurio Lina Rizzato, madre del prof Rizzato, che nel 1946 fu ospite dell’Istituto Elioterapico e fu tra le promotrici di un suo riutilizzo sanitario.
Nell’occasione Bressan ha ribadito i tre progetti per il rilancio dell’assistenza sociosanitaria dell’Altopiano di Asiago: il recupero di Mezzaselva, appunto; la ripresa (tempo permettendo) dei lavori del nuovo opsedale rimasti fermi per effettuare una consistente bonifica bellica; la realizzazione del progetto di turismo accessibile per tutto l’altopiano, del quale Mezzaselva diventerà un punto focale e anche di richiamo. Quest’ultima iniziativa ha anche risvolti economici in un’area dove il turismo rappresenta una attività produttiva vera e propria. In Europa già oggi ci sono 120 milioni di persone che hanno qualche disabilità (motoria, sensoriale, alimentare, dovuta all’età o a situazioni transitorie) – ha sottolineato Finozzi – che si muovono per turismo scegliendo le mete in base appunto alla accessibilità. E dove il turismo è accessibile, stanno meglio tutti. In questa iniziativa – ha ricordato dal canto suo Ciambetti – la Regione è dalla vostra parte. Dopo la firma del contratto, Compostella ha consegnato a Bressan le chiavi della struttura.
Per il NIREM sono previsti,, dal punto di vista tecnico: la destinazione sanitaria, in parte con attività ambulatoriale e residenziale; la gestione globale sulla riabilitazione di carattere sia ortopedico che traumatologico, sia fisiatrico che neuropsichiatrico; la formazione con corsi di laurea triennali in Fisioterapia ed Infermieristica in accordo con l’Università di Padova e corsi di formazione permanente per gli operatori socio-sanitari.
Dal punto di vista economico, sono previsti: la completa auto-sostenibilità con autonomia e indipendenza dall’Azienda Sanitaria e dall’Ente Regione Veneto; l’impiego di una forza lavoro stimata complessivamente in 70 unità (tra operatori addetti all’assistenza, infermieri professionali, fisioterapisti, personale ausiliario, ecc.); la corresponsione di un canone annuo di 186 mila euro che “Progetto 33” verserà all’ULSS 3, a partire dal 43° mese di locazione; la realizzazione, finanziata dall’ULSS 3, dei lavori di manutenzione straordinaria per ricondurre l’immobile nelle normali condizioni d’uso , per un costo pari allo storno dei canoni di locazione per i primi 42 mesi; l’esecuzione di ulteriori interventi di ristrutturazione edilizia per adattamenti finalizzati allo svolgimento delle attività proprie della società offerente con onere completo a carico della stessa. Il contratto di locazione ha una durata prevista di 9 anni, rinnovabile di ulteriori 9.
Questo processo, che creerà scienza, salute, immagine, economia e occupazione, ha preso avvio oggi nel municipio di Roana, dove è stato firmato il contratto di locazione dell’edificio, sottoscritto dal Direttore Generale dell’ULSS 3 Fernando Antonio Compostella e da Marica Vezzaro e Michele Munaretti, rispettivamente direttore amministrativo e direttore generale di “Progetto 33”, presenti il Sindaco Valentino Frigo, gli assessori regionali Marino Finozzi e Roberto Ciambetti, il presidente di “Progetto 33” Sante Bressan, il coordinatore scientifico prof. Giorgio Rizzato e tantissima gente che ha voluto assistere alla nascita del “rinascimento” sanitario della struttura. Il contratto è stato firmato con una penna d’eccezione, quella di Mercurio Lina Rizzato, madre del prof Rizzato, che nel 1946 fu ospite dell’Istituto Elioterapico e fu tra le promotrici di un suo riutilizzo sanitario.
Nell’occasione Bressan ha ribadito i tre progetti per il rilancio dell’assistenza sociosanitaria dell’Altopiano di Asiago: il recupero di Mezzaselva, appunto; la ripresa (tempo permettendo) dei lavori del nuovo opsedale rimasti fermi per effettuare una consistente bonifica bellica; la realizzazione del progetto di turismo accessibile per tutto l’altopiano, del quale Mezzaselva diventerà un punto focale e anche di richiamo. Quest’ultima iniziativa ha anche risvolti economici in un’area dove il turismo rappresenta una attività produttiva vera e propria. In Europa già oggi ci sono 120 milioni di persone che hanno qualche disabilità (motoria, sensoriale, alimentare, dovuta all’età o a situazioni transitorie) – ha sottolineato Finozzi – che si muovono per turismo scegliendo le mete in base appunto alla accessibilità. E dove il turismo è accessibile, stanno meglio tutti. In questa iniziativa – ha ricordato dal canto suo Ciambetti – la Regione è dalla vostra parte. Dopo la firma del contratto, Compostella ha consegnato a Bressan le chiavi della struttura.
Per il NIREM sono previsti,, dal punto di vista tecnico: la destinazione sanitaria, in parte con attività ambulatoriale e residenziale; la gestione globale sulla riabilitazione di carattere sia ortopedico che traumatologico, sia fisiatrico che neuropsichiatrico; la formazione con corsi di laurea triennali in Fisioterapia ed Infermieristica in accordo con l’Università di Padova e corsi di formazione permanente per gli operatori socio-sanitari.
Dal punto di vista economico, sono previsti: la completa auto-sostenibilità con autonomia e indipendenza dall’Azienda Sanitaria e dall’Ente Regione Veneto; l’impiego di una forza lavoro stimata complessivamente in 70 unità (tra operatori addetti all’assistenza, infermieri professionali, fisioterapisti, personale ausiliario, ecc.); la corresponsione di un canone annuo di 186 mila euro che “Progetto 33” verserà all’ULSS 3, a partire dal 43° mese di locazione; la realizzazione, finanziata dall’ULSS 3, dei lavori di manutenzione straordinaria per ricondurre l’immobile nelle normali condizioni d’uso , per un costo pari allo storno dei canoni di locazione per i primi 42 mesi; l’esecuzione di ulteriori interventi di ristrutturazione edilizia per adattamenti finalizzati allo svolgimento delle attività proprie della società offerente con onere completo a carico della stessa. Il contratto di locazione ha una durata prevista di 9 anni, rinnovabile di ulteriori 9.
la foto di Mezzaselva mi ha...bloccata! quante e quante volte ci sono salita, in moto, tra papà e mamma, per andare a trovare mio fratello maggiore che là era ricoverato; salivamo da Pedescala e poi Rotzo e via, di qualsiasi stagione, non importa ci fosse la neve alta...era il nostro consueto settimanale appuntamento per...cinque lunghi anni, perchè tanto è rimasto là mio fratello, che là ha pure fatto la prima comunione; ho una sua foto in un lettino sulla terrazza, in trazione...già, l'elioterapia, il prof.Campiglio che mai scorderò, gigante per statura e per titolo ai miei occhi di bimba, poi il dott.Baldo e tanti altri volti che fanno capolino nella mente. Mezzaselva racchiude uno scampolo colmo di emozioni, di ansie, di attese e di sentimenti della nostra vita, e qui mi fermo. Ciao a tutti! Ada
RispondiEliminaCara Ada come si chiamava tuo fratello?Io all'istituto sono stata ospite da maggio 59 a febbraio 64.
EliminaSti montanari riescono ad ottenere qualcosa... ed i nostri, che cacchio si danno da fare per i loro paesi??
RispondiEliminaSono contenta che L'Istituto, torni a vivere... io sono stata ricoverata nel 1989 ancora nella parte vecchia e ho conosciuto gente da tutta Italia tanto era rinomato, poi sono andata spesso nella parte nuova che era veramente pensata per persone in difficoltà (ho avuto parenti ricoverati) e io andavo a fare terapie. Quando l'ospedale è stato abbandonato è stato veramente un gran dolore : una struttura del genere, con i benefici che la zona di montagna può dare, non merita di restare inoperosa! Spero proprio che ritorni agli antichi splendori e che gli venga riconosciuta la sua grande importanza. Lucia
RispondiEliminaanche questa è una bella notizia che non sapevo pensavo sia tutto chiuso.
RispondiElimina