La TASI, la Tassa sui servizi indivisibili che si
applica ai fabbricati, compresa l’abitazione principale, e alle aree
fabbricabili sta creando non pochi problemi ai cittadini e ai CAF. “Una
tassa che sta diventando un incentivo a non avere proprietà immobiliari –
dichiara Cinzia Fabris, presidente di CNA Vicenza - perché quella che
originariamente era
un dato positivo, ovvero l’autonomia fiscale dei comuni, ora è
divenuto l’origine di un caos che monta di ora in ora”. Il Governo, dopo
aver abolito l’IMU sulla prima casa e aver proposto la IUC (l'imposta
che si compone di IMU + TASI + TA.RI.) sulle altre abitazioni, ha
lasciato ai Comuni la flessibilità decisionale sulle aliquote
(maggiorazione applicabile fino allo 0,08%), sulle detrazioni (abolite a
livello nazionale) e sulle modalità di calcolo e di pagamento. Questo
significa che a seconda dell’ubicazione dell’immobile posseduto il
risultato è ben diverso”.
A oggi però i comuni in regola sono davvero pochi (la scadenza per
deliberare era il 23 maggio scorso). Ad incidere su questo dato è anche
il fatto che molti non hanno potuto assumere nessuna decisione a causa
delle elezioni amministrative. Nella provincia di Vicenza, su un totale
di 121 comuni, solo 37 hanno deliberato nei termini, presentando una
varietà di aliquote, agevolazioni e casi particolari che mettono a dura
prova il contribuente.
“Attualmente solo per i Comuni che hanno deliberato possiamo
determinare quali saranno gli importi da versare - dichiara Pietro
Bianco, responsabile servizio fiscale CNA Vicenza -. Inevitabilmente,
visti i tempi ristretti per chi dovrà pagare entro il 16 giugno e in
considerazione dell’incertezza per tutti gli altri, ci sarà un super
lavoro per gli addetti degli uffici CAF. Il rischio concreto è che si
possa piombare nel caos qualora non si definissero nel dettaglio le
procedure operative e laddove non si potesse prevedere un’ulteriore
proroga anche perché in futuro ci ritroveremmo con tutti i diversi
regolamenti, adottati dai singoli Comuni, da dover analizzare per
determinare le cifre. E’ irrazionale obbligare i cittadini a perdere ore
in calcoli complicati e incomprensibili che poi in alcune circostanze
danno solo pochi euro da versare. La legge di stabilità prevedeva che i
comuni avrebbero dovuto inviare i bollettini a casa dei contribuenti,
invece si è creata una situazione caotica”.
“Come CNA di Vicenza – conclude la presidente Cinzia Fabris –
esprimiamo la nostra forte preoccupazione per questo tributo che si è
dimostrato un’ulteriore fonte di complicazione nella burocrazia
italiana. Chiediamo quindi al governo Renzi una rivisitazione della
Tasi, in rispetto del principio di semplificazione e in nome di una
maggiore uniformità e trasparenza. Non dimentichiamo che i cittadini
hanno il diritto di sapere in che modo vengono spesi i loro soldi”.
Nessun commento:
Posta un commento