PESCE D'APRILE
Il primo d'aprile è il giorno dei pesci in cartoncino appesi di nascosto alla schiene, degli scherzi più impensabili e delle notizie più incredibili.
Chi di noi non si ricorda di aver appiccicato un pesce sulla schiena al compagno/a del banco davanti?
E' vero, ci divertivamo con tanto poco...
Le origini non sono chiare. C'è chi sostiene che rientri fra quelle, comuni a tutte le culture del mondo, delle feste del rinnovamento, che celebrano la fine dell'inverno salutando l'arrivo della nuova stagione.
Occasioni da cogliere per giocare tiri mancini ad amici e sconosciuti, sovvertendo, nei limiti del lecito, anche l'ordine sociale.
La data è un po' "ballerina"; non in tutti i paesi il giorno degli scherzi cade il primo d'aprile.
In Francia per esempio nacque così: Prima dell'adozione del calendario Gregoriano, molte culture celebravano il capodanno tra il 25 marzo e il primo d'aprile. Oltralpe, a seconda delle zone, il nuovo anno era festeggiato in giorni diversi. Per uniformare le cose il re Carlo IX stabilì che il capodanno venisse celebrato ovunque il primo gennaio e i tradizionalisti, che continuarono a restare fedeli alle date precedenti, cominciarono ad essere presi in giro: per esempio venivano invitati a feste fantasma o additati pubblicamente come "sciocchi d'aprile".
Sempre in Francia, nacque negli anni la spiritosa tradizione del poisson d'avril, l'usanza di prendere in giro amici e vicini facendo consegnare loro bellissimi pacchi regalo vuoti.
Ma il pesce che c'entra, vi chiederete. A questo proposito le leggende si sprecano, con nessuna certezza.
Forse si allude al fatto che i creduloni abboccano allo scherzo come i pesci all'amo? Mah...
Verso la metà del 1800 l'usanza francese iniziò a contagiare anche l'Italia.
Chi non si ricorda che in questa data si davano ai ragazzini qualche spicciolo e li si mandava ad acquistare cose inesistenti tipo il pettine senza denti, lo spago che non fa nodi ecc...
Al sentire le richieste il negoziante si faceva una bella risata rivelando la presa in giro alla povera vittima che almeno però poteva consolarsi con la mancetta...
Carla Spagnolo
Mi ricordo che avevo il terrore che me lo appiccicassero per non fare la solita figura di emme... ero troppo timida e la derisione dei compagni era per me insormontabile!
RispondiEliminaSe è vero che si rideva con poco, e se poi il mandare in giro riusciva, era lo star bene di una settimana!