“LA BALA ”
Molti erano i giochi che nei giorni estivi si potevano fare con la palla, da soli o in compagnia, la palla era un mondo da far rimbalzare, da far roteare, da tirare su di un muro, da passare ai compagni, da seguire con lo sguardo, da far salire al cielo, insomma da GIOCARE!
In ogni contrà o piazza del paese, i rimbalzi delle palle, le grida dei bimbi, le filastrocche recitate a memoria, con le cadenze diverse per ogni gioco, erano un tutt’uno con la vita del paese.
Non tutti possedevano una palla, quindi, chi ne aveva una, decideva il gioco da fare e anche chi scegliere per giocare. Inevitabilmente qualcuno restava a guardare in disparte, sperando di essere chiamato, a volte per compassione, a far parte del gioco.
“LA BALA XE ’ MIA E FASSO QUELO CA VOJO MI!”
Queste parole a volte risuonavano come minacce e tutti si davano da fare per diventare parte del gioco dove, chi possedeva la palla, comandava. Forse non era giusto, ma la voglia di partecipare, di divertirsi, di GIOCARE era talmente grande che si sopportava qualsiasi cosa.
Fra i tanti giochi con la palla, ne ricordiamo alcuni dove, le allegre filastrocche accompagnavano con diversi movimenti, lo svolgersi del gioco che era esclusivo delle femmine, mentre i maschi preferivano i giochi più movimentati.
Si giocava una alla volta, facendo rimbalzare la palla su di un muro, accompagnando le canzoni a movimenti aggraziati, tipicamente femminili. Le compagne stavano a guardare con attenzione controllando che la giocatrice non commettesse errori. Quando questo accadeva, era il turno di un’altra ragazzina e così via fino a che non si era stanchi di giocare.
1)Rinoceronte
2)che passa sotto il ponte,
3)che salta,
4)che balla,
5)che gioca alla palla,
6)che sta sull’attenti,
7)che fa i complimenti,
8)che dice buongiorno,
9)girandomi attorno,
10)gira e rigira,
11)la testa mi gira,
12)non ne posso più,
13)la mia pallina mi cade giù! (fine)
(segue)
1)Muovermi,
2)senza muovermi,
3)senza ridere
4)con un piede,
5)con una mano,
6)mano battere,
7)zigo zago,
8)mulino,
9)bacino,
10)tocco terra,
11)la ritocco,
12)tocco veste,
13)la ritocco,
14)cuore,
15)angelo
16)paradiso! (fine)
“LA BALA ” ( la palla )
Al gioco della palla si poteva giocare anche da soli, ma quando ci si trovava in più bambine, il tutto diventava interessante. Non c’era una gara vera e propria, solo chi sbagliava restava fermo e lasciava il posto a un’altra compagna.
Ai tiri con la palla venivano associate filastrocche, canzoni e di conseguenza i gesti che si dovevano fare senza lasciar cadere la bala.
Muovermi, senza muovermi, senza ridere,
con un piede, con una mano, mano battere,
zigo,zago, mulino, bacino, tocco terra, la ritocco,
tocco veste, la ritocco, cuore, angelo, paradiso!!!
Rinoceronte che passa sotto il ponte,
che salta, che balla, che gioca alla palla,
che sta sull’attenti, che fa i complimenti,
che dice”buongiorno” girandosi intorno,
gira e rigira la testa mi gira, non ne posso più,
cara pallina , cadimi giù!!!
Asino: in cerchio i giocatori si tirano la palla, chi non la prende, sillaba dopo sillaba, diventa a-s-i-n-o e viene eliminato dal gioco.
Apelle, figlio di Apollo,
fece una palla di pelle di pollo,
tutti i pesci vennero a galla,
per vedere la bella palla,
fatta da Apelle figlio di Apollo!!
Lucia Marangoni
che ricordi anche con la palla io ho consumato il muro. era un gioco che si poteva fare appunto da sole e allora ogni momento era buono. la mia palla era rossa e ne ero orgogliosissima ogni sera la lavavo e asciugavo e me la portavo in cameretta. ciao
RispondiEliminaCerto, avere una palla era come avere un ...tesoro!!! grazie, Lucia
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