Il dramma
umano e sociale dell’emigrazione italiana nel mondo, è stato vissuto con
dignità dai nostri connazionali. La nostalgia per il distacco dalla terra natìa
e per la lontananza dai paesi, dai genitori e parenti, dagli amici, motivo di
sofferenza e di tante lacrime, non ha avuto il sopravvento sul desiderio di
iniziare una vita nuova, con fiducia ed entusiasmo.
L’emigrazione in Australia (dopo quelle
dell’Argentina, Brasile e Stati Uniti) è stata forse la più dolorosa a causa
della lontananza. Un mese di nave doveva pesare enormemente sul cuore di chi
lasciava la propria terra, e soprattutto sulle giovani mamme che dovevano accudire a figli piccoli, alcuni in fasce.
Eppure ce l’hanno fatta, ed oggi i ricordi sono una celebrazione del loro
coraggio.
In un
bellissimo libro a colori (da salotto) “Per l’Australia – The Story of Italian
Migration” vi sono fotografie storiche che mostrano come anche nella “partenza” e nei primi anni in Australia gli
emigranti hanno saputo mostrare spirito gogliardico, gioia di vivere e allegria
cameratesca, con il canto, la musica, il ballo, le scampagnate e i banchetti.
Ne riportiamo alcune, anche per “farci coraggio”........ E cavolo!!! Se dopo la
guerra, quando si navigava nella miseria si cantava e si ballava, perchè adesso
dobbiamo assistere ad una Italia depressa, frustrata, avvilita, triste?
Germano Spagnolo
Il manifesto che incoraggiava gli italiani ad emigrare per lidi lontani.
Questi giovanotti non partono per la visita militare. Sul vagone hanno scritto “Per l’Australia”, e arrivati alla stazione Termini hanno posato per una foto ricordo. Erano partiti da Trieste, diretti a Napoli. Erano italiani dell’Istria e di Fiume, della Dalmazia e di Zara. Nessuno li voleva. Dovevano scappare dalle loro terre e in Italia venivano accolti in campi di profughi.
Una volta giunti in Australia gli Italiani venivano ospitati in un centro di raccolta, a Bonegilla, molto... inospitale. Dovevano attendere che si presentassero occasioni di lavoro. A volte l'attesa durava mesi, e ciò era motivo di sconforto, ma queste ragazze trovavano anche i momenti di svago, con la fisarmonica, la chitarra e un bel sorriso. La foto è stata scattata durante una scampagnata presso il lago di Hume a Albury-Wodonga, 1952.
Una festa di famiglia e di amici. Arturo
Fracaro ha festeggiato così il Natale nel 1956. Non manca nulla,
anzi......L’allegria si era invitata da sola, ed è stata accolta alla grande.
Sono proprio ricordi di altri tempi.
Foto del 1928. Erano anni in cui non esistevano restrizioni al fumo e all’alcol. Oreste Marchioro e amici si trovano nella sede del Club Matteotti, che assieme al Club Cavour era uno dei maggiori punti di incontro per la comunità italiana.
Come per la
maggioranza delle coppie che si sposavano per procura, Marina e Uldino Rusin si
conoscevano in Italia. Uldino venne in Australia nel 1951. I due giovani si
scrissero per tre anni e nel 1954 si sposarono per procura. Quando Marina
lasciò l’Italia sua madre le diede un quaderno con oltre 50 pagine di
raccomandazioni. Nel 1955 Marina scrisse alla madre: “Cara madre più felice di
così non mi sognare”.
Giusta sottolineatura Germano; infatti l'ingrediente che oggi sembra essere più carente è appunto la Speranza. Con la Speranza può esserci allegria in ogni situazione.
RispondiEliminaL'emigrante pensava che la miseria era dietro di lui ; l'avvenire non poteva essere peggio del suo presente. Come non essere felici con un lavoro, soldi, salute, giovinezza ?
RispondiEliminaInvece, la vita ci ha insegnato che la felicità, per essere tangibile, deve anche essere condivisa. (vedere film... Into the wild)
Un "scorlòn" dalla lontanissima australia. Bravo Germano!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaQuanti buoni esempi di vita, dagli emigranti.
RispondiEliminaInarrivabili oggi, li dobbiamo sempre onorare, ricordare, far sapere dei loro sacrifici, della loro volontà e dedizione.
Uniti nei sacrifici, come non siamo noi in questo finto benessere.
Vorrei ringraziarti,Alago,a nome di tutti gli Emigranti,per le bellissime parole con cui hai saputo esprimere il tuo sentire verso di loro.Volevano CANCELLARCI dalla memoria nei nostri
RispondiEliminapaesi....L'effimero benessere gli aveva inebriati.....il risveglio sembra doloroso.....
Se leggo bene i giornali italiani,sembra che si ricominci a emigrare.....e alla grande.....
Come sempre,sono i migliori cervelli che vanno all'estero in cerca di lavoro e ne trovano,perché là é il valore che conta no ......
sì, signor Lino stiamo ri-emigrando. quanti giovani stanno ri-sognando un'Australia o un Canada per sopravvivere e sognare un futuro. triste vero? quello che è stato ritorna? tanti extracomunitari stanno rientrando nei loro paesi d'origine, noi emigraimo e in italia chi rimane?
RispondiEliminaForse dovremmo rimanere per cercare di cambiare qualcosa!!!!
RispondiEliminaRimanere, e.....cantare, e ballare di nuovo !!!!!! (ridiamo un po)
RispondiEliminaGermano ti trovo pure tu qui? ma che bello che bello. hai ragione quello che dici daci un po di speranza che ne abbiamo bisogno
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