I Piani di Castelluccio di Norcia sono un altopiano carsico-alluvionale dell'Appennino Umbro-Marchigiano.
Situati a circa 1.350 m s.l.m., i Piani sono tre e coprono una superficie di 15 km²: il Pian Grande (provincia di Perugia), il Pian Piccolo (provincia di Perugia) e il Pian Perduto (provincia di Macerata).
Attualmente sono interessati da fenomeni carsici, che hanno determinato la formazione di strutture carsiche conosciute dagli abitanti locali come Mergani, le quali costituiscono dei profondi inghiottitoi che solcano la piana principale e drenano le acque meteoriche in falde idriche sotterranee, che apportano acqua anche ai fiumi Sordo e Torbidone, della piana di Santa Scolastica.
Il Pian Grande, che si estende per circa 7 km con una larghezza media di 3 km e un'altitudine che varia dai 1300 ai 1252 m, è il maggior altipiano carsico in Italia, dopo la Piana del Fucino ed è circondato interamente dalle dorsali dei Monti Sibillini.
Ciò che rende famosi i Piani è la fioritura che, tra fine maggio e luglio, colora tutto il comprensorio con papaveri, fiordalisi, margherite e lenticchie (la lenticchia è una delle eccellenze gastronomiche più apprezzate in zona).
Castelluccio e il suo altopiano sono il rifugio perfetto per gli amanti della montagna: oltre agli sport d’aria, dal deltaplano al parapendio, è possibile praticare tantissime attività all’aperto, sia per i più esperti che per i principianti, come trekking, nordic walking, bike e passeggiate a cavallo.
(fonte: Umbria turismo)
Una delle meraviglie dei Monti Sibillini che regala scenari suggestivi e qualcosa di unico per la splendida visione che questo evento regala ogni anno, tra fine maggio e metà luglio, sono le fioriture di Castelluccio di Norcia.
Un dipinto per la grande vastità di colori che i pascoli assumono durante questo periodo, un mosaico di colori, con una variazione di toni, che vanno dal giallo ocra al rosso e non solo.
Si parla di fioriture poiché le specie floreali che tingono il Pian Grande e il Pian Perduto in questo periodo, sono innumerevoli, camminando lungo i sentieri possiamo incontrare: genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle e tant’altro.
A dare inizio con le prime fiorite sono le le corolle gialle e delicate della senape selvatica (Sinapis arvensis), che si vedono danzare al ritmo del vento insieme ai primissimi papaveri (Papaver rhoeas), che danno quel primo tocco di rosso alla piana. Le prime fiorite avvengono verso gli inizi di giugno, alla quale piano piano si aggiungono nuove tinture di colore.
Verso metà giugno iniziano a comparire le tonalità di bianco portate dalla camomilla bastarda (Anthemis arvensis) e dal leucantemo (Leucathemum vulgare), che iniziano a danzare, al ritmo del vento che si incanala nella piana, insieme ai papaveri e alla senape selvatica. Nel mese di giugno si unisce e inizia a tingere e a dare una gradazione di blu a questa suggestiva piana, anche lo “specchio di Venere” (Legousia speculum – veneris), una pianta elegante, dal portamento fine, con un asse fiorale che si staglia sui campi coltivati e li colora con un tono di blu che può virare al violetto e al celeste.
A giugno inoltre è un mese in cui la natura fa il suo primo risveglio a Castelluccio e inizia la fase decisiva della preparazione alla vera fioritura. Il culmine in genere è nei mesi di Giugno e inizio Luglio… quando ad aggiungersi a questo spettacolo floreale è anche l’arrivo del fiordaliso. Quest’ultimo regala il suo ultimo tocco di colore violetto e i il Pian Grande, Il Pian Piccolo e Il Pian Perduto offrono questo spettacolo davvero unico al mondo.
(fonte: Sibillini.it)
(foto inviate da Giorgio che ringrazio)
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