La risata è terapeutica, un antidoto naturale al cosiddetto mal di vivere, pensate che molti medici romani erano famosi per il ricco repertorio di barzellette con cui intrattenevano i loro pazienti. Eccone un piccolo repertorio:
- A un barbiere chiacchierone che gli chiedeva “Come te li taglio?” un arguto misantropo rispose “Stando zitto”.
- Il filosofo Crates, quando ebbe visto un giovane che camminava da solo, gli chiese cosa stesse facendo da solo in quel luogo. "Parlavo da solo". Al che Crates disse: "Attento, stai molto attento: sei in cattiva compagnia.
-Un misogino, a cui è morta la moglie, la porta a seppellire. Quando un tale gli chiede: “Chi riposa in pace?”, lui risponde: “Io… che mi sono liberato di lei!”.
Oggi la Scienza ha dimostrato che con la risata il nostro cervello produce endorfine, ormoni che inducono il rilassamento. Per questo la risata è curativa: consente di smorzare la tensione e sdrammatizzare situazioni dolorose.
Ma si può capire molto del carattere di una persona semplicemente osservandola ridere. C’è il sorriso tirato dell’ipocrita che ride per convenienza, la risata dello stolto simile a un raglio, quella amareggiata come un singhiozzo convulso di chi ride per disperazione; il sorriso sardonico degli arroganti che usano il sarcasmo per ferire e umiliare il prossimo. La parola sarcasmo, dal greco sarkàzein, significa “lacerare la carne”. Il sarcasmo è sempre aggressivo, non si tratta più di “ridere con”, ma di umiliare chi ci sta davanti mettendone in luce i difetti, le debolezze, le ingenuità.
Raro è invece il sorriso benevolo, genuino, di chi si abbandona al riso, di chi è capace di ridere di se stesso perché ha fatto propria l’attitudine di cogliere l’aspetto comico anche negli imprevisti e nelle inevitabili battute d’arresto che sono proprie di ogni esistenza.
G. Middei-web
Tobia spiritoso |
Nessun commento:
Posta un commento