Chiusi nella nostra tana a lasciar accadere.
Che tutto là fuori sia pronto ad accoglierci.
Sembra che stiamo perdendo tempo,
ci sentiamo inutili,
pensiamo che tutto ciò sia un grande passo indietro.
Riguardo alla scuola, al lavoro, alla produzione.
Riguardo alla scuola, al lavoro, alla produzione.
Ma in realtà stiamo vivendo uno scatto evolutivo senza eguali.
Il ghiro lo sa.
Che per vivere la sua primavera
deve lasciarsi andare all'inverno, all'oscurità, al freddo.
E dorme.
Ma non di un sonno passivo e inutile.
Lui si riposa, si rigenera, entra nell'altro mondo.
Dormendo si connette con il divino.
E lo lascia parlare.
Lo lascia fare.
Non resiste, non controlla, non giudica, non si lamenta.
Si abbandona al vuoto.
Perchè sa che è l'unica via percorribile
E dorme.
Ma non di un sonno passivo e inutile.
Lui si riposa, si rigenera, entra nell'altro mondo.
Dormendo si connette con il divino.
E lo lascia parlare.
Lo lascia fare.
Non resiste, non controlla, non giudica, non si lamenta.
Si abbandona al vuoto.
Perchè sa che è l'unica via percorribile
per giungere alla sua rinascita primaverile.
Se non lo facesse dominerebbe in lui la stanchezza perenne,
Se non lo facesse dominerebbe in lui la stanchezza perenne,
il disorientamento, l'addormentamento dell'istinto.
E' ora per noi di penetrare nel vuoto.
E di stare.
Proprio lì,
dove facciamo fatica a rimanere.
Il ghiro non ha bisogno di costrizioni per farlo.
E' la natura che lo invita.
E lui, fiducioso, si abbandona completamente a questo invito.
Preparandosi anche mesi prima per il suo letargo.
Il ghiro non ha bisogno di costrizioni per farlo.
E' la natura che lo invita.
E lui, fiducioso, si abbandona completamente a questo invito.
Preparandosi anche mesi prima per il suo letargo.
Ci è giunto questo tempo vuoto per coltivare la fiducia.
E per sperimentare il saggio abbandonarsi del ghiro.
Elena Bernabè
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