Questo è il tema di Giacomo, un bambino di dieci anni che frequenta la quinta elementare a Casalpusterlengo. I suoi Nonni hanno una casa qui a San Pietro dove amano tornare ogni volta che possono. La Maestra gli ha dato un meritato 10!!! Però credo che sarebbe da aggiungere un "e lode"

Si è appena conclusa la terza settimana di quarantena da quando il luogo dove viviamo è stato dichiarato "ZONA ROSSA". 

Com’è cambiata la vita degli abitanti di queste zone e la tua, facendo riferimento alla "tua" esperienza diretta: cosa vedo, cosa sento, cosa provo.

Stiamo concludendo la quarta settimana da quando il nostro territorio è stato nominato “zona rossa”.

La vita degli abitanti qua è cambiata moltissimo. Dopo i numerosi casi positivi di Coronavirus hanno chiuso le scuole, i negozi, gente presa dal panico che ha assaltato i supermercati, ma poi, fortunatamente, gli assalti sono cessati.

In questi giorni non c’è nessuna macchina che gira per le strade, ci sono poche persone a camminare... Inoltre c’è solo silenzio, si sentono solo i cani abbaiare e qualche volta ancora qualche ambulanza (i primi giorni, invece, se ne sentivano molte di più).

Inoltre, adesso, non si possono più fare passeggiate e biciclettate nei campi: peccato perché era un bel modo di passare qualche ora.

La città non è del tutto “morta”: di negozi aperti ci sono l’edicola, il supermercato, il panettiere, il macellaio e piccoli negozi: su tutti però è presente un cartello che dice che bisogna entrare al massimo 2 alla volta e non si può fermarsi a chiacchierare.

La mia vita è cambiata molto: non vado più a scuola, non vedo i miei amici, non gioco a calcio (in modo serio, visto che gioco e faccio allenamenti nel mio vialetto), non vado più in piscina… Ma una cosa positiva di tutto questo è che possiamo stare più tempo con i nostri genitori.

Questa “vacanza”, per questo, non l’ho presa in maniera del tutto negativa, ma credo proprio che i miei vicini non la pensino proprio come me: escono solo per fare la spesa e nient’altro: credo che loro siano tra le persone che si sono fatte prendere dal panico.

Io, tutto sommato, mi annoio un po', ma poi trovo sempre qualcosa da fare. Per fortuna le maestre ci stanno dando dei compiti da fare, ma non è la stessa cosa che essere in classe, con le maestre che spiegano e noi che interveniamo.

In questi giorni, inoltre, sto continuando a pensare ai miei amici, mi chiedo: “stanno bene?”, “cosa stanno facendo?” oppure... “sono tranquilli o un po' agitati?”. Dopo la terza domanda pongo a me stesso la domanda: “io, sono agitato?”. E in effetti un po' sì, ma non per me e i miei genitori, ma per i miei nonni. È vero che non escono di casa e non possono prenderlo, il coronavirus, ma non si sa mai. Non posso più vedere i nonni e quindi faccio le videochiamate: non è proprio come vederli, ma è lo stesso una soddisfazione. È stato strano non festeggiare il compleanno di mia nonna a inizio marzo, di solito facciamo una festa, anche se solo tra di noi. Ad aprile fa gli anni l’altra mia nonna: chissà se riusciremo a fare una vera festa o se dovrò farle gli auguri per telefono!

L’unico membro della mia famiglia che si sta godendo questo momento è la mia gatta: dorme, mangia, dorme… quindi per lei è tutto positivo, neanche una nota negativa, anzi… si becca un sacco di coccole in più.

In questi giorni mi sto dando alla lettura, che prima, per tanti motivi, non riuscivo a fare: sto leggendo appassionatamente tutta la saga di Harry Potter, e appena finisco un libro guardiamo tutti assieme anche il film. Riesco anche a fare dei lavori che prima non riuscivo o non potevo fare, come preparare l’orto, fare le torte e fare gli gnocchi.

In questa quarantena, inoltre, guardo la messa da facebook, cosa che a me non piace perché non è come seguirla dal vero e poi vorrei continuare a fare il chierichetto.

Insomma, dai, mi trovo sempre qualcosa da fare. Spero finisca tutto presto per tornare a scuola, per rivedere i miei amici e le mie maestre, tornare a giocare a calcio, nuotare in piscina…

Insomma, per tornare alla vita normale!
Giacomo