domenica 15 marzo 2020

Il tempo "avaro" dei nostri tempi



In questo tempo avaro per i nostri sensi, ci dobbiamo adeguare cambiando le abitudini della nostra vita, pensando al nostro bene e a quello del prossimo. Mai avrei pensato di vivere una situazione come quella che ci siamo trovati a dover affrontare, con preoccupazioni e paure, con bollettini di guerra, con distanze mai pensate…
Guardarsi negli occhi, stringersi le mani, abbracciarsi e baciarsi, ascoltare la voce a faccia a faccia, sentire il respiro e, cuore a cuore ascoltarsi… cose che erano normali, ora sono diventate straordinarie, ancora più preziose che ci danno modo di pensare alla loro importanza.
Tante cose mancano, dalle più quotidiane e semplici, alle più importanti e organizzate: ogni famiglia ha il suo stile di vita, che poi vive nella comunità e nei rapporti con gli altri. STATE A CASA, STATE CON IL VOSTRO NUCLEO FAMIGLIARE…. Cose da non credere nel 2020, rinunciare ai rapporti con il prossimo, che fanno parte della vita e della crescita di ogni persona! Questa è l’unica arma che ognuno di noi possiede per sconfiggere questa epidemia che ci sembrava così lontana qualche mese fa, mentre ora viviamo in una situazione irreale, quasi come prigionieri, ma che ci farà tornare ad essere liberi. Chi ha fede e partecipa alla vita della Parrocchia, sente un grande vuoto: dalla celebrazione della Messa, incontro con Gesù Eucarestia e con i fratelli, dal catechismo agli incontri della fraternità, dai riti dell’Iniziazione Cristiana, alla Via Crucis e ad altri momenti che in questa Quaresima ci avrebbero aiutato a ritrovarci. Credo comunque che in questo tempo abbiamo la possibilità di fermarci e guardarci dentro, cercando di scoprire le cose essenziali, per capire se nel nostro intimo c’è qualcosa di profondo o se il nostro vivere la fede e solo superficialità. Ogni domenica, le campane suonano per annunciare la festa del giorno del Signore e ci invitano ancora, nonostante non si possa celebrare l’Eucarestia, a fermarci e a pregare, a stare in silenzio, ad ascoltarci e a sentirci in comunione con tanti fratelli.
In questo periodo dove, per cause importanti stiamo facendo “digiuno” di tante cose: di emozioni, di volti, di incontri, di allegria, di passeggiate, di viaggi, di tanta “vita” sociale, è giunto il momento di rimetterci in ginocchio e rivedere il nostro rapporto con Dio o riscoprirlo: se noi ce ne siamo dimenticati, Lui no, ci attende e ci tende le braccia; la scelta è solo nostra. Credo che tutto andrà bene se ritorneremo a Dio, perché in Lui possiamo trovare conforto e affidarci a Lui, in ogni situazione che la vita ci riserva.
Lucia Marangoni Damari
Sabato 14 marzo 2020

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