In questo tempo avaro per
i nostri sensi, ci dobbiamo adeguare cambiando le abitudini della
nostra vita, pensando al nostro bene e a quello del prossimo. Mai
avrei pensato di vivere una situazione come quella che ci siamo
trovati a dover affrontare, con preoccupazioni e paure, con
bollettini di guerra, con distanze mai pensate…
Guardarsi negli occhi,
stringersi le mani, abbracciarsi e baciarsi, ascoltare la voce a
faccia a faccia, sentire il respiro e, cuore a cuore ascoltarsi…
cose che erano normali, ora sono diventate straordinarie, ancora più
preziose che ci danno modo di pensare alla loro importanza.
Tante cose mancano, dalle
più quotidiane e semplici, alle più importanti e organizzate: ogni
famiglia ha il suo stile di vita, che poi vive nella comunità e nei
rapporti con gli altri. STATE A CASA, STATE CON IL VOSTRO NUCLEO
FAMIGLIARE…. Cose da non credere nel 2020, rinunciare ai rapporti
con il prossimo, che fanno parte della vita e della crescita di ogni
persona! Questa è l’unica arma che ognuno di noi possiede per
sconfiggere questa epidemia che ci sembrava così lontana qualche
mese fa, mentre ora viviamo in una situazione irreale, quasi come
prigionieri, ma che ci farà tornare ad essere liberi. Chi ha fede e
partecipa alla vita della Parrocchia, sente un grande vuoto: dalla
celebrazione della Messa, incontro con Gesù Eucarestia e con i
fratelli, dal catechismo agli incontri della fraternità, dai riti
dell’Iniziazione Cristiana, alla Via Crucis e ad altri momenti che
in questa Quaresima ci avrebbero aiutato a ritrovarci. Credo
comunque che in questo tempo abbiamo la possibilità di fermarci e
guardarci dentro, cercando di scoprire le cose essenziali, per capire
se nel nostro intimo c’è qualcosa di profondo o se il nostro
vivere la fede e solo superficialità. Ogni domenica, le campane
suonano per annunciare la festa del giorno del Signore e ci invitano
ancora, nonostante non si possa celebrare l’Eucarestia, a fermarci
e a pregare, a stare in silenzio, ad ascoltarci e a sentirci in
comunione con tanti fratelli.
In questo periodo dove,
per cause importanti stiamo facendo “digiuno” di tante cose: di
emozioni, di volti, di incontri, di allegria, di passeggiate, di
viaggi, di tanta “vita” sociale, è giunto il momento di
rimetterci in ginocchio e rivedere il nostro rapporto con Dio o
riscoprirlo: se noi ce ne siamo dimenticati, Lui no, ci attende e ci
tende le braccia; la scelta è solo nostra. Credo che tutto andrà
bene se ritorneremo a Dio, perché in Lui possiamo trovare conforto e
affidarci a Lui, in ogni situazione che la vita ci riserva.
Lucia Marangoni Damari
Sabato 14 marzo 2020
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