(di Laura Messina-web)
Mi sembra che molte certezze stiano crollando, che alcune
convinzioni su cui si fondavano scelte, comportamenti, situazioni, siano
diventate improvvisamente traballanti, come se ogni cosa fosse stata
messa in discussione, come se fosse diventato obbligatorio oggi rivedere
le priorità, ripercorrere mentalmente il passato per salvare i ricordi
buoni, i giorni felici, le cose che fino a quando non ci sono venute a
mancare, non avevamo capito ancora bene che significato avessero, le
persone che fino a che non sono state lontane, non avevamo nemmeno
riconosciuto che posto occupassero nel nostro cuore. Certo, si potrebbe
dire che per alcune consapevolezze è tardi, che non si può tornare
indietro a ringraziare se non lo si è fatto, che non si può tornare
indietro a scusarsi o a ritrovarsi o ad evitare di perdersi, la vita non
si riavvolge, semmai ti travolge, come sta succedendo adesso. Ma si può
andare avanti o provarci almeno, cambiati profondamente, nelle idee,
nei sentimenti, nel riconoscimento dell'essenziale, con molte paure in
più, con ferite profonde che lasceranno il segno, con le priorità
ribaltate e con il coraggio rinnovato di chi ha dovuto attraversare
ancora una volta una tempesta, questa volta più tremenda, questa volta
decisiva. Succedono stranezze; sento che mi sto distaccando da molte
cose, che giorno dopo giorno stanno perdendo importanza dentro di me,
anche se fino a ieri mi sembravano vitali. Sento un cerchio che si
stringe intorno a poche cose, a poche persone, direi alle persone di
sempre; sento diventare inutili le spiegazioni, le polemiche, i discorsi
complicati, i rapporti che stavano in piedi a stento, le formalità.
Tutto si riduce e si impreziosisce, poche gemme inestimabili in un
tesoro che si tiene in una mano, occhi che parlano senza dire, poche
parole che significano tutto, un desiderio dolce nell'attesa che il
tempo passi e restituisca ciò che ha resistito, ciò che non poteva
andare perduto.
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