martedì 5 marzo 2013

Monumento di Pedescala


Monumento Pedescala - (foto DE POI Arsiero) - *** per gentile concessione di Annarosa ed Eraldo che ringraziamo***

8 commenti:

  1. Approposito della diatriba sul tarassaco/dente di leone/pissacan/petabrode,... vi siete bellamente dimenticati che si chiamano "Pipesóne"?

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  2. Ascolta Philosopho,secondo me il tarassaco ha abbastanza nomi senza aggiungerne altri.
    Il "Pipesone"penso che sia quello che noi chiamavamo "pimpisolo" che era il " fusto"
    con il "capolino" giallo che quando era ben secco lo soffiavamo sul collo alle ragazze.
    E con il fusto chi ne era capace si faceva un bel "sigoloto"(una trombetta).

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    1. Nossignore! Bisogna essere precisini e petoléta su questi temi; non vede che i giovanotti poi si perdono e importano termini foresti. Eppoi come Linopedia deve fare da garante dell'ortodossia, quindi:
      a) Tarassaco (Bleahhh..)
      b) Pissacàn (Bleahhh..)
      c) Petabròde
      d) Pipesòne
      e) Pimpinsolo (mai sentito)
      f) Altri contributi...

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    2. Fermi co le bombe, Pimpisolo, mai sentito ma con il gambo del tarassaco si facevano LE PIPESONE, tenendo il gambo in una mano e con il dito indice dell'altra si scuoteva l'estremità che fuoriusciva cantando la cantilena; Pipa Pipa Sona, Verrà Verrà Verona, Verrà Verrà.....!!!!!!!! e poi?? non ricordo, alla fine della filastrocca il gambo veniva reciso nella parte alta che piegato dalle percussioni si rompeva facilmente e soffiando nel tubicino questo produceva un suono di Trombetta. CHI SI RICORDA LA FILASTROCCA COMPLETA?

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    3. Mancomale che riva uno che sa le robe giuste e no se lassa paràr torno dai modernismi.
      Bravo, mi hai fatto ricordare la filastrocca, ma purtroppo monca come la ricordi tu: chi potrà mai aiutarci a ricostruire questo nostro minuscolo pezzetto di fanciullesca identità?????

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  3. Ohh!! Ecco che arrivano due" Pifferai"......detentori del "Sapere."....Peccato pero' che chiedano agli altri
    di suonare la musica!!!!!Troppo facile ...signor Bajijo.......Mi quando ca ciapava,non in man come ch'e
    dise qualcun,ma fra el deo indice e el deo medio el" pimpisolo", cossi' i ghe ciamava in tel quaranta al gambo
    del "radicio da montagna",con l'indice della man destra lo parava su e do e cantava:"Pimpi,pimpisolo,ravasolo
    toco bianco,milesanco,milleoto,scaraboto,esca, moresca,paraindrio,eccolo qua".No xe una poesia del
    Carducci .....ma noialtri se contentavimu...l'importante gera che vegnesse fora un bel "sigoloto."
    Parliamo,evidentemente,dei tempi in cui i "radichi da montagna"andavamo a raccoglierli ,partendo alle
    quattro del mattino,su alla Teda de Camporosà appena via la neve,bei frischi...C'era fame allora..........

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  4. Non capisco perchè si sono collegati i commenti erboristici al monumento di Pedescala! Complimenti vivissimi ai coraggiosi Annarosa (che ricordo giovanissima impiegata "dai avocati")e Eraldo che ritornano in paese e dimostrano con i fatti che tutti insieme ce la possiamo fare. A proposito di erbe, ai Cerati, per quanto mi ricordo,si chiamavano semplicemente "radici de pra". La filastrocca della pipa-sona finisce così: verrà, verrà polacco e ti porteravia nel sacco! Jenio

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    1. Giusta osservazione caro Genio!
      Ha iniziato Philosopho col piede sbagliato e gli altri a seguire.
      Perdonali! Ciao,sono contenta dei frutti!

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