sabato 23 marzo 2013

Gioco - tirare le baléte




Nel negozio della Caterina (la mamma di Florio) si trovava di tutto: Sali e Tabacchi, cartoline di tutti i tipi, detersivi, libri e quaderni, colori e matite, penne e astucci, bottoni, spagnolette e tutta la merceria, lampadine, dolci e sui grandi vasi di vetro, ogni tipo di caramelle e poi i giochi… profumi e sapori di un tempo... Aprendo la porta, il tintinnio di un campanello avvisava  Caterina che qualcuno aveva bisogno di lei… “Vojo 20 lire de baléte!” Lei tirava fuori da sotto il grande bancone (a me sembrava enorme... forse perché ero piccola) un grande sacco con le baléte di vario colore. Si stava attenti che fossero bone, non crepà o fatte male perché queste cose avrebbero compromesso l’esito del gioco. Ogni tanto, ai più fortunati ne capitava una un po’ più grande, el balon o mas-cio che era tenuta con cura perché aveva più possibilità di ciapàre. Alla fine del gioco, se si era abili, le baléte nel proprio sacchetto aumentavano, spesso si tornava a casa lustri e quindi si chiedeva qualche lira per rimettersi in gara..., ma spesso capitava che si stava giorni senza giocare per mancanza della materia prima…



Baléte   (Palline di terracotta, biglie)
Fila - Si decide dal n. dei giocatori, il n. di palline da mettere in gioco.
Più sono i giocatori, meno baléte si mettono, si dispongono  sul terreno in fila orizzontale distanziate fra loro di circa 2 cm.
Il tiro avviene da una distanza diversa di volta in volta e dipende sempre dal n. delle baléte messe in fila. Il tiratore che riesce a centrare una biglia, porta via tutta la fila partendo da quella colpita e andando verso destra.
Si passa il turno ad un altro giocatore e a mano a mano che la fila diminuisce, la distanza del tiro si accorcia.

Buséta – Sul terreno di gioco viene fatta una piccola buca chiamata buséta, si tira la pallina cercando di farla entrare nella buca; il 1° giocatore cerca di non fare buséta, ma di posizionarla più vicino possibile.
Chi riesce ad avvicinarsi di più alla buca, ha il diritto di partire per primo nel giro successivo. Quando ci sono abbastanza palline attorno alla buca, tenendo l’indice raso terra, si cerca di fare buséta e si può tirare anche le biglie degli avversari che si trovano nei paraggi. Ogni pallina che entra nella buca, viene vinta da chi ha tirato. Si va avanti a turno fino a che le baléte sono finite. 

Lucia Marangoni

4 commenti:

  1. Fai riaffiorare dei ricordi Lucia... Io quelle di terracotta non le ho mai viste, ma con quelle di vetro ci ho giocato parecchio. La mia "buséta" era sotto il tavolo da cucina di mia Nonna, ricavata da un "gropo" del legno del "solàro"...

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  2. Quanto ho giocato a biglie Lucia sia a San Piero che a Milano!!! Siccome giocavo con i maschi quelli se vincevo troppo si arrabbiavano e allora via con le risse e le biglie che si spandevano dappertutto, immagina poi per recuperarle, faceva parte anche questo del divertimento. Bellissimi ricordi affettuosamente Floriana

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    1. Eh sì... sono dolci ricordi .... io li ho raccontati a mia figlia, anni fa, e lei ha fatto i disegni di ogni post che parla del gioco; sono proprio tesori che custodiamo nel cuore e che, raccontandoli, facciamo capire quanto e come ci divertivamo veramente in modo semplice ma vero!!!Grazie Lucia

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  3. Gino de Giani Minài23 marzo 2013 alle ore 18:46

    Mi ricordo del negozio della Caterina, erano i primi anni che accompagnavo la Milia con le bibite, avevo dodici o tredici anni, il giro a Pedescala era sempre di Sabato, mattina e pomeriggio; quanti ricordi a Pedescala e quante belle famiglie, uno dei nostri ricordi più cari va sicuramente alla tua famiglia Cara Lucia dove l'Ospitalità è sempre stata una parola con la "O" maiuscola. Un abbraccio

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