Nella primavera del 1968,
le classi quinte del nostro comprensorio scolastico, furono invitate a
svolgere un tema sulla prima guerra mondiale, ne ricorreva il cinquantenario
dalla fine. Il tema doveva essere una ricerca storica mirata a fatti locali e raccogliendo
possibilmente delle testimonianze dai veterani di quella guerra.
Il nostro Maestro fu entusiasta di partire con questa specie di concorso, il premio
finale era la lettura del tema davanti a tutte le classi quinte, da Velo fino a Lastebasse, in quel di
Arsiero, sede del comprensorio scolastico.
Istruiti a dovere dal Maestro Carlo, tutta
la classe si mise al lavoro; una settimana era il tempo utile per presentare la
ricerca, alla fine trovato il miglior lavoro, il Maestro lo avrebbe fatto
giungere ad una specie di commissione giudicatrice.
Più o meno tutti avevamo dei
parenti in vita e coinvolti, loro malgrado, in queste faccende; io ero fortunato,
un fratello di mia nonna, ragazzo del 99 e uno zio della mamma, Antonio Toldo, marito della Natalia, erano le perfette persone da “ intervistare”. Lo zio Nane
“Batòja” era una persona simpaticissima, pronto alla battuta e alla risata,
aveva sempre un sorriso da regalare, lo zio ideale per un bambino, amava
scherzare e gridare, sempre in maniera simpatica. Lui mi raccontò della sua
entrata a Trento, della sua goliardia di giovane dicendo spesso “ andiamo giù a
spaccare Trento”, mi disse che proprio per la sua esuberanza fu tenuto in retroguardia
e non gli fu permesso di entrare in città con le truppe vittoriose. Dispiaciuto,
ma nel contempo felice per la fine della guerra ci bevve sopra sperando di
tornare presto a casa. Lo zio Toni abitava in piazza a fianco l’albergo
Vittoria, una vecchia scalinata in marmo portava nella sua casa, vista la
comodità lo andai a sentire in più riprese. Di salute cagionevole, lo trovavo spesso seduto a ciccare tabacco e
quando sentiva che arrivavo smetteva e cercava il bicchiere per versarsi un cicchetto
di vino.
Lui era sul Pasubio durante l’inverno 1917-1918, mi descrisse le
trincee nella roccia e le gallerie nella neve, alta anche dieci metri, ricordo
che si agitava parlando della neve, di quella neve, disse che si stava meglio
dentro le gallerie che fuori, la temperatura intorno allo zero era sopportabile
mentre fuori il vento ti ghiacciava. Bastava una candela
e il tuo posto di riposo si trasformava in una reggia. Questo mi
raccontava lo zio Toni, è poco quello
che ricordo delle nostre conversazioni, quarantacinque anni son passati e non
sono pochi.
Alla fine della settimana il tema era pronto, consegna il sabato e
poi il lunedì, il nostro Maestro ci
avrebbe rivelato il prescelto da mandare al giudizio.
La mattina del lunedì, incurante della faccenda, mi sedetti tranquillo al mio banco, penna, matita,
quaderno, merenda sotto il tavolo, tutto era apposto e in ordine. Con sorpresa
il Maestro mi chiamò alla cattedra, mi elogiò per l’ottimo lavoro e dopo avermi
detto degli errori di grammatica, comunicò a tutta la classe che il mio tema,
riveduto e corretto da lui stesso, filava dritto nella segreteria scolastica di
Arsiero. Aggiunse che mi premiava per la passione che ci avevo messo e per aver
raccontato dei fatti apparsi subito veritieri e storici.
Sicuramente ne fui
felice e alla fine del mese di maggio 1968, il mio tema venne letto davanti a
tutte le classi elementari di Arsiero e della valle dell’Astico. Il Maestro ci
mise del suo e forse è da allora che in me è nata la volontà di scoprire di più
sul mondo storico nostrano.
Fu una bella soddisfazione, ricordo che la lettura
la fece il Maestro Dal Castello, futuro deputato nelle file della Democrazia
Cristiana.
Chissà che fine ha fatto quel manoscritto, forse chiuso dentro uno
scatolone o forse svanito nel nulla, come l’acqua caduta dal secchiello di un bimbo,
giocando sulla spiaggia assolata del
mare d’agosto.
Piero Lorenzi
Grande Piero
RispondiEliminaSei stato proprio uno scrittore precoce...
A presto Gino
Ma questo Piero è sempre più una sorpresa! E hai atteso così tanto a smascherarti? Vedi che potevi iniziare a farti conoscere ancora molto, molto tempo fa? Ma forse non hai creduto sufficientemente in te stesso, però, ricorda che non è mai troppo tardi e mai dire mai. Coraggio!
RispondiEliminaSimpatico Piero, che ne dici di chiedere alla Direzione Didattica di Arsiero se esiste un archivio che risale a quel periodo...non si sa mai....sarebbe come ritrovare un messaggio dentro ad una bottiglia in mezzo al mar....
RispondiEliminagrazie a tutti, e si, sarebbe interessante chiedere in direzione....chissà che legga il tutto qualche addetto...
RispondiEliminaLa ragnatela sa compiere miracoli. Speraci!
EliminaBravo Piero! Magari, essendo un tema che è stato segnalato, potresti ancora trovarlo; io ho chiesto alle scuole medie a San Pietro alcuni anni fa, se c'erano ancora i compiti in classe dei ragazzi. Mi è stato risposto che, dopo un tot di anni, viene tutto bruciato .. avrei tanto voluto poter rileggere i miei temi delle medie!!!!Ma uno ne ho in mente e forse lo ...scriverò! Lucia
RispondiEliminaBeh, Piero e la Lucia probabilmente non avrebbero nulla da temere, ...ma vi immaginate se il blog riuscisse a mettere le mani sull'archivio scolastico di Arsiero e pubblicasse le opere dei valligiani, dai pensierini di terza elementare fino ai temi di terza media?
RispondiEliminaMa allora Piero sei nato scrittore!E' per quello che si leggono cosi'volentieri,e cosi' facilmente i tuoi racconti.Anche se sei un po' troppo attratto dallo
RispondiEliminaodore del fumo delle "capete"da sciopo!!!!!