mercoledì 20 marzo 2013

La ricerca



     Nella primavera del 1968,  le classi quinte del nostro comprensorio scolastico, furono invitate a svolgere un tema sulla prima guerra mondiale, ne ricorreva il cinquantenario dalla fine. Il tema doveva essere una ricerca storica mirata a fatti locali e raccogliendo possibilmente delle testimonianze dai veterani di quella guerra. 

Il nostro Maestro fu entusiasta di partire con questa specie di concorso, il premio finale era la lettura del tema davanti a tutte le classi quinte,  da Velo fino a Lastebasse, in quel di Arsiero, sede del comprensorio scolastico. 
Istruiti a dovere dal Maestro Carlo, tutta la classe si mise al lavoro; una settimana era il tempo utile per presentare la ricerca, alla fine trovato il miglior lavoro, il Maestro lo avrebbe fatto giungere ad una specie di commissione giudicatrice. 

Più o meno tutti avevamo dei parenti in vita e coinvolti, loro malgrado, in queste faccende; io ero fortunato, un fratello di mia nonna, ragazzo del 99 e uno zio della mamma, Antonio Toldo, marito della Natalia, erano le perfette persone da “ intervistare”. Lo zio Nane “Batòja” era una persona simpaticissima, pronto alla battuta e alla risata, aveva sempre un sorriso da regalare, lo zio ideale per un bambino, amava scherzare e gridare, sempre in maniera simpatica. Lui mi raccontò della sua entrata a Trento, della sua goliardia di giovane dicendo spesso “ andiamo giù a spaccare Trento”, mi disse che proprio per la sua esuberanza fu tenuto in retroguardia e non gli fu permesso di entrare in città con le truppe vittoriose. Dispiaciuto, ma nel contempo felice per la fine della guerra ci bevve sopra sperando di tornare presto a casa. Lo zio Toni abitava in piazza a fianco l’albergo Vittoria, una vecchia scalinata in marmo portava nella sua casa, vista la comodità lo andai a sentire in più riprese. Di salute cagionevole,  lo trovavo spesso seduto a ciccare tabacco e quando sentiva che arrivavo smetteva e cercava il bicchiere per versarsi un cicchetto di vino. 
Lui era sul Pasubio durante l’inverno 1917-1918, mi descrisse le trincee nella roccia e le gallerie nella neve, alta anche dieci metri, ricordo che si agitava parlando della neve, di quella neve, disse che si stava meglio dentro le gallerie che fuori, la temperatura intorno allo zero era sopportabile mentre fuori il vento ti ghiacciava. Bastava una candela e il tuo posto di riposo si trasformava in una reggia. Questo mi raccontava  lo zio Toni, è poco quello che ricordo delle nostre conversazioni, quarantacinque anni son passati e non sono pochi.
Alla fine della settimana il tema era pronto, consegna il sabato e poi il lunedì,  il nostro Maestro ci avrebbe rivelato il prescelto da mandare al giudizio. 
La mattina del lunedì, incurante della faccenda, mi sedetti tranquillo al mio banco, penna, matita, quaderno, merenda sotto il tavolo, tutto era apposto e in ordine. Con sorpresa il Maestro mi chiamò alla cattedra, mi elogiò per l’ottimo lavoro e dopo avermi detto degli errori di grammatica, comunicò a tutta la classe che il mio tema, riveduto e corretto da lui stesso, filava dritto nella segreteria scolastica di Arsiero. Aggiunse che mi premiava per la passione che ci avevo messo e per aver raccontato dei fatti apparsi subito veritieri e storici.

Sicuramente ne fui felice e alla fine del mese di maggio 1968, il mio tema venne letto davanti a tutte le classi elementari di Arsiero e della valle dell’Astico. Il Maestro ci mise del suo e forse è da allora che in me è nata la volontà di scoprire di più sul mondo storico nostrano. 
Fu una bella soddisfazione, ricordo che la lettura la fece il Maestro Dal Castello, futuro deputato nelle file della Democrazia Cristiana. 
Chissà che fine ha fatto quel manoscritto, forse chiuso dentro uno scatolone o forse svanito nel nulla, come l’acqua caduta dal secchiello di un bimbo,  giocando sulla spiaggia assolata del mare d’agosto.

Piero Lorenzi

8 commenti:

  1. Gino de Giani Minai20 marzo 2013 alle ore 13:10

    Grande Piero

    Sei stato proprio uno scrittore precoce...

    A presto Gino

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  2. Ma questo Piero è sempre più una sorpresa! E hai atteso così tanto a smascherarti? Vedi che potevi iniziare a farti conoscere ancora molto, molto tempo fa? Ma forse non hai creduto sufficientemente in te stesso, però, ricorda che non è mai troppo tardi e mai dire mai. Coraggio!

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  3. Simpatico Piero, che ne dici di chiedere alla Direzione Didattica di Arsiero se esiste un archivio che risale a quel periodo...non si sa mai....sarebbe come ritrovare un messaggio dentro ad una bottiglia in mezzo al mar....

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  4. grazie a tutti, e si, sarebbe interessante chiedere in direzione....chissà che legga il tutto qualche addetto...

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    1. La ragnatela sa compiere miracoli. Speraci!

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  5. Bravo Piero! Magari, essendo un tema che è stato segnalato, potresti ancora trovarlo; io ho chiesto alle scuole medie a San Pietro alcuni anni fa, se c'erano ancora i compiti in classe dei ragazzi. Mi è stato risposto che, dopo un tot di anni, viene tutto bruciato .. avrei tanto voluto poter rileggere i miei temi delle medie!!!!Ma uno ne ho in mente e forse lo ...scriverò! Lucia

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  6. Beh, Piero e la Lucia probabilmente non avrebbero nulla da temere, ...ma vi immaginate se il blog riuscisse a mettere le mani sull'archivio scolastico di Arsiero e pubblicasse le opere dei valligiani, dai pensierini di terza elementare fino ai temi di terza media?

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  7. Ma allora Piero sei nato scrittore!E' per quello che si leggono cosi'volentieri,e cosi' facilmente i tuoi racconti.Anche se sei un po' troppo attratto dallo
    odore del fumo delle "capete"da sciopo!!!!!

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