Il parcheggio del calvario...
a due passi dalla Pasqua!
Un vibrante ed appassionato atto di fede
del compianto Vescovo di Molfetta Tonino
Bello.
Nel Duomo vecchio di Molfetta c’è un grande Crocifisso di terracotta.
L’ha
donato, qualche anno fa uno scultore del luogo. Il Parroco, in attesa di sistemarlo
definitivamente, l’ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un
cartoncino con la scritta: "Collocazione provvisoria".
La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera,
mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il Parroco di non
rimuovere per nessuna ragione il Crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella
posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.
Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La
mia, la tua croce, non solo quella del Cristo.
Animo dunque, tu che provi i morsi
della solitudine.
Abbi fiducia, tu che bevi il calice amaro dell’abbandono.
Non ti disperare, madre dolcissima, che hai partorito un figlio focomelico.
Coraggio allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella.
Non imprecare sorella, che ti vedi distruggere giorno dopo giorno da un male che non perdona.
Non imprecare sorella, che ti vedi distruggere giorno dopo giorno da un male che non perdona.
Non angosciarti, tu che per un tracollo improvviso vedi i tuoi beni pignorati, i tuoi
progetti in frantumi, le tue fatiche distrutte.
Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non
finire.
Non abbatterti, fratello povero, che non sei calcolato da nessuno, che non sei creduto
dalla gente e che, invece del pane, sei costretto ad ingoiare bocconi di amarezza.
Asciugati le lacrime, fratello, che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che credevi
tuoi amici.
Non avvilirti, amico sfortunato, che nella vita hai visto partire tanti bastimenti, e tu
sei rimasto sempre a terra.
Coraggio. La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre "collocazione
provvisoria ".
Il Calvario, dove essa è piantata non è zona residenziale.
E il terreno di questa collina dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come
suolo edificatorio.
Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce.
C ’è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato al momento della morte
di Cristo:
"Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la
terra". Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose.
Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il
tempo concesso al buio di infierire sulla terra.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle
lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli
della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli
dell’uomo.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota.
Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore,
ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà
considerata abusiva da Dio.
Coraggio, fratello che soffri. C ’è anche per te una deposizione della croce. C
’è anche per te una pietà sovrumana. Ecco già una mano forata che schioda dal
legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con
un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di
tenerezza.
Tra le braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti
sembra assurdo.
Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio.
Tra poco, il buio cederà il
posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua
irromperà tra le nuvole in fuga.
Un abbraccio.
Don Tonino Bello - Vescovo
Lo scorso anno, ho fatto comprare a Don Carlo dei libretti nuovi per la Via Crucia( i vecchi erano di anni fa, da qui si vede che si è fermi...) Lui ha acquistato dei libretti con le riflessioni di Don Tonino Bello che ho sempre meditato volentieri e sono alcune di quelle riportate in questo post: grazie Carla! Sono convinta che questo tipo di " parola" è una medicina preziosa per tutti quelli che sentono il bisogno di "dissetarsi", Lucia
RispondiEliminaVolutamente questa settimana abbiamo dato più spazio a dei post che, al di là che uno creda o meno, invitano comunque a fermarsi un attimo a riflettere. Poi la settimana prossima riprenderemo con altri filoni. Sono contenta che ti sia piaciuto. Grazie.
RispondiEliminaE' proprio vero in questo lasso di tempo mi sono sempre sentita molto triste e anche non volendo qualunque sia stato il mio percorso di fede in me si è sempre fatto largo un momento di riflessione per sbocciare poi nella gioia della Pasqua di Resurrezione.Floriana
RispondiEliminaHo scoperto tardi don Bello, che ha lasciato scritti di raro equilibrio e profondità. Consiglio a tutti di leggerli, anche ai più allergici all'acquasantiera: sono molto coinvolgenti e con un punto di vista parecchio originale.
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