Nella miniera di carbone a
MARCINELLE in Belgio...
una scintilla, uno
scoppio, un incendio:
136 italiani morti!
Il 20 giugno 1946 fu firmato il PROTOCOLLO italo-belga che prevedeva l'invio di
50.000 operai italiani in Belgio, in cambio di 200 kg. di carbone al giorno.
Dal 1946 in dieci anni 140.000 uomini 18.000 donne e 29.000 bambini, la maggior
parte calabresi dello stesso paese, emigrarono in Belgio.
A partire dal 1923 anche dal nostro Paese, dalle Contrà Lucca e Valeri, emigrarono
in Belgio degli operai: 5 Lucca 1 Pierotto 2 Bonifaci, (che in seguito, fecero venire
mogli e sorelle).
Dopo
il 1946 altre famiglie dai Lucca e Valeri si congiunsero a loro. Tengo a
nominare in particolare SPAGNOLO RINO, un mio coscritto; aveva 16 anni quando
andò a lavorare in miniera, ed un BONIFACI GIOVANNI dei Marchi (fornàro) che
dopo aver lavorato in miniera, trovò impiego presso il giornale: “I Vicentini
nel Mondo”.
IL DISASTRO di MARCINELLE
au Bois du Cazier
CHARLEROI in Belgio
Nella miniera vi erano due pozzi che servivano, il terzo, di soccorso in caso di pericolo, era stato CHIUSO.
Il
pozzo numero 1 era composto da due ascensori ed un varicello di soccorso posto
in cima alla torre e serviva da canale d’entrata d'aria ed altro. Il pozzo
numero 2 era quasi uguale e serviva per l'estrazione dell'aria viziata. Alle
8.10 del mattino dell'8 agosto 1956, Antonio I° sta caricando un vagone di
carbone nell'ascensore, ma non riesce
a far scendere quello vuoto, così i due vagoni rimangono lì. Quello vuoto,
sporgente di 35 cm. ed il pieno di 80cm. Mentre ANTONIO sta manovrando a quota
975 per sistemare i vagoni, improvvisamente l'ascensore parte in salita. Salendo,
uno dei vagoni trancia una putrella in ferro che a sua volta spezza la colonna
d'olio, i fili telefonici, i due cavi elettrici, le condotte dell'aria
compressa ed il canale d'entrata d'aria... UNA SCINTILLA... e scoppia
l'INFERNO.
LA TRAGEDIA DI MARCINELLE è iniziata… L' incendio divampò fra i piani
975 e i piani 715, ma avendo il pozzo 1 l'entrata dell'aria, questa spinse
l'incendio verso il pozzo numero due, mandando fuori uso anche quello. Il fumo
spinto dall'aria si propagò in tutta la miniera.
Per
i minatori sotto quota 715 non ci fu alcuna via di scampo. Il fumo ed il fuoco
congiunti spensero la vita a 262 minatori su un totale di 274 dei quali 136
italiani!
Alle 8.30 Antonio I° arriva in superficie con altri sei minatori della
sciolta di notte. Strom, operaio d'una impresa esterna, scende, ma non farà più
ritorno perché anche l'ascensore n. 2 va fuori usoa causa del fuoco e del fumo.
ANTONIO I° da l'allarme, ma già in superficie sospettavano un "cassage
de fosse" un derragliamento, non si erano ancora accorti della
gravità del disastro.
Alla direzione della miniera mancavano tutti i dirigenti responsabili. C'erano
solo dei debuttanti, ignari dei pericoli della miniera, incapaci di prendere
risoluzioni atte a salvare le vite dei
minatori.
Lino Bonifaci
(prima parte)
A
seguire: "Galvan, un eroe nella tragedia" --
"Un processo farsa"
"Un processo farsa"
Bravo Lino a ricordarci dopo 57 anni il tristemente famoso disastro di Marcinelle. E' doveroso il ricordo ai posteri.
RispondiEliminaPur dopo tanti anni è un racconto che trasmette le stesse emozioni come fosse successo ieri. Meditiamo un po' sulle condizioni in cui dovevano lavorare per guadagnarsi un tozzo di pane i nostri poveri Emigranti, ma non solo loro e ora osiamo lamentarci per delle inezie!!!!!