«Il latino è una lingua precisa, essenziale. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo potrà parlare per un’ora senza dire niente.» (Guareschi)
Ma a cosa serve studiare il latino, ecco cosa si domandano gli studenti. Il latino, sostengono in molti, è obsoleto, superato. E non voglio negarlo, lo studio del latino richiede fatica, ma è proprio questo il punto. Insegna ai giovani a dedicare tempo e concentrazione a qualcosa. Insegna loro, nell’era del “tutto e subito”, l’arte della pazienza, la perseveranza.
Certo, il latino non vi sarà di alcun aiuto nei lavori che farete. La scuola però non deve, e non mi vergogno ad essere idealista, non dovrebbe soltanto preparare a un futuro lavoro, essere una fornace di futuri operai, futuri dipendenti o futuri manager, di bravi tecnici cioè, uomini con grandi competenze, ma privi di «idee generali, di cultura generale,» uomini come li chiamava Gramsci «senza anima, ma solo esseri dall'occhio infallibile e dalla mano ferma.»
Che vantaggi comporta nella vita di tutti i giorni aver letto Seneca, Cicerone, Orazio o il Simposio di Platone? Nessuno, se pensate in termini di utilità, di guadagno, di profitto. Oggi tutto ciò che non può essere comprato, venduto, ostentato viene giudicato inutile. Perché? Perché al sistema non servono uomini pensanti ma macchine. Non servono i filosofi, non servono i pensatori, non servono gli artisti, ma soltanto operai altamente qualificati. Di cosa ci parlano invece gli autori latini? Del significato della vita e della morte, dell’onore, della bellezza, della lotta per l’immortalità. Serve imparare tutto questo? Decidetelo voi.
G. Middei
Ascoltate Giorgio Laneve in "L'asinello del somaro"
RispondiEliminaa proposito del Latino ...
Asinello del somaro
È una perla di scolaro
Quando è l'ora della scuola
Gli vien spesso mal di gola
Solo i giorni di vacanza
Lascia in tempo la sua stanza
Sì però, combinazione
In quei dì non c'è lezione
Asinello del somaro
È tal perla di scolaro
Che un geniale giornalista
Gli richiede un'intervista
Per saper quale materia
Sia più utile e più seria
Per saper quale materia
Sia più utile e più seria
Lui risponde: "La grammatica
Veramente è un po' antipatica
E fra tutte l'aritmetica
Si può dir la più bisbetica
Con le date poi la storia
Chiede troppo alla memoria
Il latino non mi garba
Mi fa crescere la barba
E lo studio del francese
Da mandarsi al suo paese
Col disegno poi son guai
È noioso quanto mai
La ginnastica mi sembra
Che mi stanchi un po' le membra
Ma dovendo giudicare la materia da premiare
Si dovrebbe, a mia opinione
Preferir la ricreazione"
Asinello del somaro
È una perla di scolaro
È una perla di scolaro
Asinello del somaro
Ma è fortuna, non vi pare
Che le perle siano rare
Ma è fortuna, non vi pare
Che le perle siano rare