Che ne è del Natale, dopo il disincanto di un anno di barbarie infinita e di dolori, dispiegati davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno senza soluzione di continuità.
E' davvero giunto il momento della rinascita?
Corriamo il rischio che l'assuefazione al dolore porti all'indifferenza, che non è un sentimento positivo.
E invece abbiamo bisogno di far rifiorire questa nostra umanità ammaccata, sconsiderata, sorda.
Di credere in un altro mondo possibile, senza soccombere alla rassegnazione, perché è possibile, se si va alla ostinata ricerca, tra le pieghe della vita quotidiana, di una realtà che costruisca ponti, incontri, dignità.
Per questo siamo un valore nel mondo.
Abbiamo bisogno di ritrovarci nelle semplici ed appaganti azioni e scoperte quotidiane, nella gentilezza di un gesto gratuito, nella cura delle nostre relazioni, alla costante ricerca di una sobrietà e di una frugalità nel nostro modo di vivere, senza lasciarci cambiare nel profondo dal consumismo imperante.
Abbiamo necessità di riscoprire il ritmo lento, come è in natura, così anche nella nostra vita di relazione, che sappia altresì "ascoltare" senza sopraffare.
E credere nella forza semplice e rivoluzionaria dell'amore, che vuol dire accoglienza, ampliamento dell'orizzonte, trovare parole che non feriscano, ma che curino, e che abbiano il sapore del rispetto e della pace.
Credere. Perché siamo fatti di speranza e il crederci sempre ci fornisce dei mattoni per costruire il futuro.
Pur con i nostri limiti e le nostre fragilità.
Se troviamo ogni giorno la forza per difendere la dignità e combattere contro i pregiudizi, allora sì, sarà rinascita.
E si rinnoverà Natale.
Ancora.
Fabiola
BUON NATALE A TUTTI !
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