Quando ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo. (Antoine de Saint-Exupèry, Il piccolo principe)
Amo i colori del Natale, le luci che illuminano le città, gli addobbi natalizi, l'aria frizzantina di dicembre che ti punge le labbra, e poi i paesaggi invernali. Quando i fiocchi di neve ricoprono i tetti delle case, tutto diventa bello, magico, fiabesco. I paesaggi innevati sanno d’infanzia. Ci ricordano di quando tutto sembrava possibile.
Ho nostalgia delle vecchie tavolate di una volta, quando in famiglia ci si riuniva tra parenti, zii, nonni, cugini, nipoti… e nell’aria c’erano mille odori diversi, che solo a sentirli ti mettevano allegria. E poi c’erano i giochi, quel giocare assieme non per denaro o avidità o altro, ma per il puro piacere di farlo. Proprio come i bambini.
Il Natale una volta non era la corsa sfrenata ai regali o la mania delle decorazioni, non era comprare, ostentare, correre all’impazzata di vetrina in vetrina in cerca di una felicità a buon mercato. Lo stare insieme, il ritrovarsi, le tradizioni, io il Natale della mia infanzia lo ricordo così. Ma oggi forse non va più di moda parlare di queste cose. Invece vorrei dirvi, proteggete queste tradizioni. Fatele rivivere. Tramandatale ai vostri figli. Ai vostri nipoti. Mostrate loro il fascino antico dello stare assieme, semplicemente assieme. Ricordatevi sempre, c’è una ricchezza che nessun governo, stato o persona può sottrarvi, che neppure il Tempo può rubarvi, il ricordo delle ore felici che avete trascorso in compagnia di chi amate.
G. Middei
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