domenica 16 febbraio 2014

Eccidio di Pedescala - quarta e ultima parte -


 





18 commenti:

  1. Chissà se questo ex-soldato Wilhelm Schönlen deceduto dieci anni fà avrà fatto confidenze a figli o nipoti ? Però se i servizi segreti hanno trovato documenti su altri eccidi, si dovrebbe scoprire archivi anche per quello di Pedescala...non pensate ?

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  2. All'epoca gli interrogatori dei testimoni ha portato ad un nulla di fatto... solo a contraddizioni omertose, vuoi per parentele, vuoi per affinità "politiche", vuoi per amicizie trasversali.

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  3. Anonymous delle 22.31 hai ragione.
    Questo lo si intuisce leggendo gli interrogatori pubblicati sul libro di Paolo Paoletti, l'ultima vittoria nazista.

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  4. Perchè volete continuare a cercare i colpevoli??? Quello che è stato è stato l'importante che sia servito da lezione e non avvenga più. Trovare la verità significherebbe comunque mettere le famiglie le une contro le altre e continuare una spirale di odio che nulla di buono può portare. Ricordare va bene per rendere onore ai defunti di qualsiasi natura ma "ravanare" non serve. Floriana

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    1. Son d'accordo con Floriana, guardiamo avanti con serenità. Abbiamo i nostri figli senza lavoro, il nostro futuro totalmente da rivedere....siamo in mezzo ad una nuova guerra!

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    2. Non puoi guardare avanti con serenità se quando giri lo sguardo indietro vedi il buio.
      Se poi siamo in mezzo ad una nuova guerra fai attenzione perchè in guerra possono succedere cose orrende, come a Pedescala.

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    3. Cara Signora Floriana forse non ha molta consuetudine con la lingua italiana ma il verbo "ravanare" da Lei usato in questo contesto è inappropriato ed offensivo se riferito, com'è, all'eccidio di Pedescala visto che è un termine con etimo incerto e che potrebbe anche essere anche usato al posto di "scaccolarsi", lasciando a Lei l'immagine del risultato finale.
      Non è il nostro caso.
      Sappia che a Pedescala le generazioni che si sono succedute dopo quel 30 aprile 1945 non sono state allevate nell'odio ma cresciute nel reciproco rispetto e di questo dobbiamo essere grati alle madri dell'una e l'altra parte senza distinzioni.
      Però una cosa è il rispetto ed un'altra il ricordo e Pedescala, mi creda, non ha dimenticato nulla.
      Poi non ho colto la funzione educativa di questa orrida strage.
      Chi doveva essere educato e perchè? Si faccia un giro al cimitero di Pedescala e vada a sussurrarlo a quelli che lì sono stati sepolti quel giorno.
      Solo il tempo poteva sanare quelle terribili ferite ma il tempo fu fermato da inutili amministratori per consegnare una inutile medaglia e le ferite, così riaperte, non sono ancora rimarginate.
      Affabile Signora Floriana quando si affrontano argomenti così crudeli è d'uopo pesare i pensieri avendo a fianco un ottimo dizionario.
      Cordialmente.

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    4. Per Anonimus ore 19.03 - Il cercare di interpretare le parole è cosa non facile anche per un acculturato come Lei e si rischia di attribuire un significato negativo a ciò che voleva essere positivo. E' vero non ho molta consuetudine con la lingua italiana e me ne vanto così non rischio di parlare troppo e inutilmente. Fin da bambina ho ascoltato i racconti su questa orrenda strage e non ho avuto bisogno di aspettare una Sua sollecitazione per visitare il Cimitero di Pedescala e altri luoghi in Italia martoriati da simili tragedie, dalle mie parti "ravanare" significa anche girare il dito nella piaga e ciò non produce nulla di positivo per il futuro. Sono convintissima che Lei come troppe persone purtroppo non avete colto la funzione educativa degli eventi di allora viceversa oggi non ci troveremmo a questo punto............ Come ultima cosa non sono affatto affabile con i maleducati e non sono abituata a considerare i commenti coperti da Anonimato inoltre quando penso peso i miei pensieri con la bilancia dell'anima e non con il dizionario. Floriana

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    5. Ineffabile Signora Floriana, che non conosco, La leggo un pò "sustà".
      Peccato, se lo desidera rimanga pure nel Suo brodo ma quando affronta certi argomenti cosi delicati si attrezzi per benino prima di assumere atteggiamenti da educatrice verso chi, sulla propria pelle, ha sentito passare le ore più atroci.
      Immutate cordialità.

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    6. Credo che le ultime parole di Floriana riassumano bene quello che possono essere i limiti di commenti veloci in calce ad un post. Non si tratta di comunicati stampa dove ogni parola sia pesata da esperti di comunicazione in ogni suo potenziale significato, è un modo di partecipare, se vogliamo immediato e istintivo, che credo richieda un po' più di indulgenza. Floriana poi, con la sensibilità che sempre manifesta, non mi pare meriti questa reprimenda.

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  5. Ti metti in pace con il passato quando ti è chiaro ciò che è accaduto,prescindendo da eventuali responsabilità.
    Ma,forse, in tutti questi anni la verità è stata rivelata e non svelata perchè rivelare è cosa ben diversa da svelare.

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  6. x Floriana
    Sono pienamente d'accordo con te. Buona giornata :-)

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  7. ho guardato il filmato (che non avevo visto in precedenza) ed i sentimenti sono stati forti, e come potrebbe essere diversamente? (ciao nonno Giulio!) già lo ero,ma sono ancora più convinta di avere avuto due splendidi genitori : mamma Giuseppina Giacomelli, di Pedescala, e papà Lodovico Agostini di Valpegara, che han saputo, e con la "benedizione" del dottor Stefani, superare ogni ostacolo per ricostruire le loro vite e far nascere una sola nuova famiglia. tante cose, per rispetto e per pudore, rimangono nel cuore, vengono ri-velate, celate appunto con un velo leggero, altre invece svelate, ma noi abbiamo la grazia di vivere questo tempo e, pur con le radici ben salde nel nostro passato, è ora che possiamo, anzi dobbiamo operare per il bene. un abbraccio a tutti. Ada

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  8. Confidavo ingenuamente che il vostro Don, così prolisso e pronto sulle facezie, contribuisse seriamente a questo dibattito, perché potrebbe farlo con cognizione di causa. Invece lo vedo immerso in un fragoroso silenzio, segno di quanto difficile sia confrontarsi con un evento così immane e tragico. Quello che forse disarma tutti e rende muti di fronte a questa tragedia è appunto la sua enorme e gratuita aberrazione. Anche conoscendo perfettamente il nesso causale, perso che ciò chiarirebbe ben poco di quella barbarie.

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    1. Contribuire al dibattito purtroppamente non serve Philo. Porterei la mia versione delle cose come altri han fatto, senza arrivare a scalfire crosta della verità che ognuno s'è costruito sulla base dei riferimenti che ha o gli sono stati trasmessi, perciò mi astengo. Penso che il problema di fondo sia che nessuno, neanche nella concomitanza dei fatti, ebbe il quadro completo ed esaustivo dell'intera vicenda. Ognuno ne ha sentito, visto, vissuto o subito una parte. Nemmeno chi stava appostato nei dintorni in altura ebbe chiara la dinamica delle cose, cioè un rapporto inequivocabile di causa/effetto. E nella concitazione dell'evento si sommarono paura, viltà e anche coraggio. Quello che è inconcepibile è che sarebbe bastato che negli anni 50/60 si arrivasse ad interrogare seriamente qualcuno di quei tedeschi (non pochi e nel fiore degli anni) i cui reparti parteciparono all'eccidio, senza aspettare che nevicasse sull'ultima tomba. Perché non fu fatto? Per realpolitik? Per decisione opportunistica del fratellone americano? Per la coda di paglia di qualche nostrana organizzazione? Forse abbiamo preferito accusarci fra di noi assumendo per scontata e ineluttabile la barbarie altrui. E' come se mi azzannasse il tuo cane e io ti denunciassi per non averlo custodito sapendo che era feroce o addirittura per avermelo aizzato contro. In questo caso non ci rivaliamo sul cane perché lo riteniamo privo di coscienza, ma non dimentichiamo che l'eccidio l'hanno compiuto degli uomini come noi.

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    2. Don Sponcio, anche se con un'allegoria canina, finalmente uno che ha capito.

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  9. Quando quelle persone che hanno passato quei momenti terribili non ci saranno più a Pedescala penso che ritornerà la pace.

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  10. Rammenti, Anonymous delle 22.31, che "le persone che hanno passato quei momenti terribili" non hanno mai seminato odio ma, questo sì, hanno sempre coltivato la memoria.

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