A proposito di burocratese...

...qualcosa che mi ha accapponato le pelle 

riportata nel  libro Stella/ Rizzo… 

Se muore il Sud

Stralcio di lettera che il Segretario Comunale di Adriano Irpino scrisse al sindaco nel settembre 2010 sull’assunzione di 11 operai socialmente utili…

“ Ho letto lo scritto emarginato in epigrafe con tutta l’attenzione che ha meritato. Nulla di più . Vediamo elenticamente  perché. Da essa  viene in emersione una  apodittica concezione del diritto immaginato come un’astrazione da investire acriticamente . Infatti è meridianamente  epifania  contenutistica che implica  meccanicisticamente un calco a rime obbligato……………….,

E giù un diluvio di burocratese  spinto: dal “ formalismo idealizzato come rifugio onirico, “ alla nientità del diritto, “ dalla condotta attizia” al “canale biunivoco, dalla artificialità  meccanicistica, “ alle panie della scepsi, dall”archetipo nel cavillo, al “ rifugio ottativo.

Leggo e rileggo il brano e resto attonito, mi rifiuto di paragonarmi a Codesta Entità dell’essere, mi rilasso, aspetto, e poi trascrivo il testo, non nascondo che abbisogno di un ottimo  dizionario italiano  (Zanichelli ed enciclopedia La Terra), mi sembra di essere in  compito  di classe (Latino, Greco, e quant'altro), poi dopo una mezz’oretta di ricerche esco da quel che credevo un incubo e valuto che le mie ricerche non hanno servito un gran che, mi metto a ridere   sacramentando in vero dialetto sampieroto e me digo:
che bele parole che me gà insegnà me Mama…

Mario Pesavento crosàto