Il giglio di San Giovanni

Il Giglio di San Giovanni con il suo colore mattone è forse il fiore più bello del Creato.

E’ un fiore che nasce di notte baciato dalla luna, accarezzato dalle lucciole, illuminato da quel manto di stelle che il Creatore ha disteso sui boschi. E’ il fiore delle leggende. Infatti, un’antica fiaba narra che sotto il giglio, si riparino gli gnomi dalla pioggia, facciano ingresso nella sua corolla solo le coccinelle e, quando appassisce, si rigeneri in uno scoiattolo; invece un’altra leggenda dice che, se dovesse essere sradicato, la pianta emetterebbe lacrime ed i suoi bulbi verrebbero raccolti dalle streghe per le loro malefiche pozioni.

Questa varietà di giglio è stata associata a San Giovanni in quanto ricorderebbe oltre al colore del Sole che “viene ucciso” e inizia la sua discesa dopo il solstizio d’estate, anche il capo mozzo insanguinato del Battista. 

Il giglio rosso è un fiore selvatico che fa parte della famiglia delle Liliacee e cresce spontaneamente nelle praterie e nei boschi cedui delle nostre colline. Vi ricordiamo che si tratta di una specie protetta: può essere ammirato ed immortalato in bellissimi scatti, ma non raccolto, né come fiore né come bulbo.

Il suo stelo eretto, robusto e foglioso, raggiunge un’altezza compresa tra i 30 e gli 80 cm. Il fiore può essere solitario, ma una sola pianta può arrivare a produrne anche cinque. Si compone di sei elementi: tre tepali esterni ellittici ed acuminati e tre interni sub spatolati, entrambi punteggiati di nero. L’impollinazione avviene tramite le farfalle diurne che durante il loro lavoro sostano su uno dei petali alla cui base è situato il cosiddetto nettario, che la farfalla riesce a raggiungere grazie alla sua lunga spirotromba.

Per quanto riguarda il profumo, rappresenta un'eccezione nel mondo dei gigli, perché il fiore è inodore.

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