Uno dei compiti principali del prossimo Governo sarà rafforzare un sistema sanitario indebolito nei numeri e soprattutto nello spirito.
Le priorità non sono le campagne vaccinali (ormai ci vuole il pallottoliere per tenerne conto)...
La priorità vera è mettere ospedali e medicina territoriale in condizioni di seguire le persone, di curarle.
Vuol dire aumentare medici, infermieri, oss.
Con ogni strumento disponibile (già dal primo anno post lauream i medici specializandi vanno nelle Ulss con contratti di formazione lavoro ad esempio e non con contratti di specializzazione).
Di togliere la. libera professione dagli ospedali che genera confusione e rabbia negli utenti.
Di finirla con i gettonisti medici assunti dalle cooperative che guadagnano oltre 1000 euro per un turno di 11 ore.
Ci vorrà tempo per tornare alla normalità, ma noi avevamo un buon sistema sanitario, in parte lo abbiamo ancora. Lo ricordo sempre ai miei amici che ne parlano male: se hai un problema serio di salute, solo la sanità pubblica te lo risolve. Quella privata ti saluta. Ti dà risposte su problemi ordinari, ti seduce con i brevi tempi di attesa, ma poi ti molla.
È la sanità pubblica che dobbiamo salvare.
Magari smettendo di parlare di vaccinazioni e affrontando i veri nodi strutturali.
Alberto Leoni
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