Aiutatemi a salvare la lingua italiana!
«A trentaquattro anni ho scelto il “social egg freezing» leggo con orrore su Repubblica. «Un sacchetto di patatine a 1800 dollari, la nuova “trollata” di Demna» recita l’articolo seguente e la mia perplessità aumenta. Long war, price cap, solo per citarne alcuni, i titoli dei giornali contengono una sfilza di inutili, incomprensibili anglicismi. A che scopo? Per un complesso di inferiorità nei confronti di tutto ciò che è angloamericano? Per confondere il lettore con parole vaghe, sfuggenti, dal significato oscuro? O per calamitare semplicemente l’attenzione?
Stiamo assistendo a un imbarbarimento progressivo dell’informazione. Sensazionalismo e catastrofismo sono all’ordine del giorno. La morte e le tragedie sono da sempre un mercato redditizio: omicidi, lutti e incidenti vengono dati in pasto alla gente per soddisfare il suo gusto per il macabro. I testi spesso adottano un linguaggio infantile, offensivo per la scarsa considerazione che dimostrano di avere nei confronti del lettore medio.
Mi irrita questo linguaggio paternalistico, non ne posso più di leggere ogni giorno almeno cinque articoli diversi della rottura tra Totti e Hilary, ma soprattutto ne ho abbastanza di questo vandalismo deliberato nei confronti della lingua italiana. Oggi vorrei lanciare un appello ai giornalisti e spero che leggano queste parole: siete italiani, siatene fieri. L’Italia è la terra che diede i natali a Leonardo da Vinci, a Michelangelo, a Giordano Bruno, Galileo Galilei e Leopardi. Siate fieri della nostra storia, della nostra cultura. Della nostra lingua.
«Chi non ha mai sentito il canto italiano, non sa cosa sia la musica» ecco cosa disse il filosofo tedesco Goethe. John Keats sperava che l’italiano sostituisse il francese nel sistema scolastico inglese perché la trovava la lingua più bella e musicale di tutte. Felix Krull il protagonista di un romanzo di Thomas Mann così scrisse: «Non c’è dubbio che gli angeli nel cielo parlino italiano». Cari giornalisti, fate un favore a noi lettori: Thomas Mann definì l’italiano la lingua degli angeli, usatela!
G. Middei
Nessun commento:
Posta un commento