lunedì 20 dicembre 2021

Le vérde verde

[Gianni Spagnolo © 21N16】

Nei Post pubblicati che analizzavano le particolarità della nostro dialetto, ovvero la scomparsa della “A” [clìca chìve] e l’importazione dall'italiano della “Gi[clìca chìve], abbiamo visto come la nostra parlata si sia modificata nel corso del tempo. Oggi analizziamo un’altra sua particolarità, ossia la pronuncia della “Z” come "D".  Per la verità è anch’essa una tipicità ormai in via di scomparsa. Nessuno si sognerebbe mai di andare dalla Marina e chiedere: Dame do vérde, ma de cuéle bele verde e no méde dale! Anche se la gentile fruttivendola afferrerebbe il concetto, probabilmente non mancherebbe di chiedersi da che rugolòti sia sceso quel cliente, massima sel gà anca i dente dali. Sicuramente non da Tonéda, che adesso è diventata Tonezza con la tripla zeta anche da noi. 

Eh, sì, ciò, … il mondo cambia velocemente e la lingua con esso. Dobbiamo adeguarci per stare al passo con i tempi e non far la figura dei trogloditi gnoranti e sgalmarùni. Ormai solo i Trudi si chiamano ancora alla vecchia maniera, con l’adattamento locale del veneto Trozi, che significa strada vicinale di accesso agli orti. Invece vérda è diventato versa; dèndre: genero; denòcio: xenocio; dòbia: xobia, o meglio, giovedì; dugo: zugo; dalo: gialo; vanèda: vanesa; calìdine: calìsine; : xó … e via di questo passo.

Era questa una nostra tipicità, che qui da noi aveva un ambito di applicazione più esteso che altrove, quasi da ritenersi endemica.  La rotazione consonantica della Z in D non aveva regole precise, ma dipendeva un po’ dal contesto, dato che in alcuni casi la Z si manteneva o si pronunciava in S o X. La zoéta (civetta), ad esempio, non diventava doéta, ma soéta; forse perché prima era chiamata gódele e si uniformò al veneto in tempi più recenti. Trudi, invece, siccome s'è perso il significato di Trozi, è rimasto tal quale. Come Scafa, termine rimasto invariato dai tempi del Longobardi perché non ne abbiamo di corrispondenti in cui tradurlo.

Il fatto curioso è che i nostri vicini di Rentolà hanno fatto della Z la loro pronuncia distintiva, utilizzandola musicalmente un po’ alla maniera trentina. Solo Casotto, che si trova nel limbo linguistico, non sapeva  che pesci pigliare, barcamenandosi fra i richiami dell’Aquila e quelli del Leon.

Vardè ca a jirimu proprio roversi, sahìo!




1 commento:

  1. Verissimo. È la pronuncia sarebbe la stessa che in inglese si ha per "th", rappresentabile con il simbolo ð.

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