Se mai matematica in gloria fu,
or assurta a vette alte e immense,
parlar è in questo tempo,
un vorticar di numeri infinito.
Un martellare ogni dì,
ogni ora, ogni mezz'ora, di giorno, di notte,
a pranzo, colazione e cena,
di quanti siamo, positivi, negativi,
guariti, morti, indici, percentuali,
statistiche, in quarantena, a casa,
in albergo, in ospedale, per strada,
tamponi fatti rapidi, molecolari,
fatti in casa, fatti in farmacia,
asintomatici, tracciamento,
ormai sommersi e inondati,
che girar la testa fanno a ognuno...
E stessa cosa or, per vaccini,
consegnati, non consegnati, arrivati,
non arrivati, da consegnare,
prima dose, seconda dose, terza dose,
divisi per categoria, per anzianità,
per orientamento politico,
un turbinar di cifre, che testa fa girar,
per non dire altro.
E di iniezioni fatte e non,
a braccia magre, muscolose, tornite,
grosse, bianche, nere, rosse, gialle,
e verdi al visitor di turno o alieno,
colorate, palestrate,
con siringhe in man a scafandrati
e solerti dottori o altri,
mai si son viste tante iniezioni
fatte veder al popolo intontito da tanti numeri,
E Italia colorata bianco, giallo,
arancione, rosso e rosso rinforzato
e proliferar di parole poi in TV,
meglio non dire, con dibattiti, riunioni, speciali
a ore impossibili, serate intere
a proferir verbo inutile, sterile,
inconcludente e dannoso,
a noi popolo succube.
Francesco
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